
Questo calo del titolo ha così messo in discussione il break-out rialzista fatto registrare venerdì scorso.
Questo calo del titolo ha così messo in discussione il break-out rialzista fatto registrare venerdì scorso.
La situazione del titolo Unicredit tuttavia è molto complessa e difficile da decifrare, non fosse altro per le vicende che stanno interessando la società in questo periodo.
Ad incidere in modo determinate sul calo dell’utile è stato senza dubbio il pesante aumento delle perdite su crediti che hanno raggiunto quota 8,3 miliardi contro i 3,7 miliardi del 2008, così come pure i crediti deteriorati lordi che sono aumentati a 57,6 miliardi.
A breve si attende una nota attraverso la quale dovrebbe essere ufficializzato il tutto, per ora la notizia è stata diffusa dall’agenzia Radiocor secondo cui la riunione è stata caratterizzata da momenti di dialettica aperta ma non di scontro.
Ieri Unicredit ha forzato la soglia psicologica a 2 euro, chiudendo la giornata in borsa in rialzo del 2,01% a quota 2,0025 euro per azione.
Il dato sull’aumento di capitale da 4 miliardi di euro deve comunque essere confermato, perchè devono ancora arrivare i numeri delle possibili revoche effettuate in Polonia e Germania.
Comunque i grandi soci della banca di Piazza Cordusio hanno partecipato tutti all’aumento di capitale.
Secondo Pribil sarà molto importante che gli ammortizzatori dei rischi siano consolidati, ed il consiglio è quello di non distribuire gli utili in maniera eccessiva, piuttosto conservarli al fine di creare patrimonio.
In ogni caso Fondiaria Sai ha solo pochi giorni per decidere, l’aumento di capitale da 4 miliardi di Unicredit si conclude infatti il prossimo 29 gennaio.
Se la notizia dovesse rivelarsi fondata significherebbe che a prevalere è stato il patron Michele Ferrero, da sempre restio a far crescere l’azienda mediante acquisizioni e partnership.
Il titolo a Piazza Affari ha risposto molto bene alla notizia, guadagnando il 2,36% a quota 2,39 euro per azione, arrivando addirittura a sfiorare i 2,405 euro, con scambi che hanno interessato ben l’1,2% del capitale.
Al centro dell’attenzione c’era il mercato SeDex (Mercato telematico dei Securitised Derivates) che ha proposto come protagonisti di giornata Unicredit e Societè Generale.
Domani o al massimo dopodomani dovrebbe arrivare l’autorizzazione da parte della Consob mentre giovedì ci sarà la riunione del Consiglio di Amministrazione che avrà il compito di decidere, sulla base di quanto discusso con le banche, il rapporto di concambio tra azioni nuove e azioni vecchie e il prezzo di emissione.