
Con questo accordo Eni prevede di poter estrarre circa 1 miliardo di barili di petrolio di cui 700 milioni sono già stati scoperti sui quali avviene già l’estrazione in 28 pozzi sul bacino del lago Albert, il rimanente è ancora da cercare.

Con questo accordo Eni prevede di poter estrarre circa 1 miliardo di barili di petrolio di cui 700 milioni sono già stati scoperti sui quali avviene già l’estrazione in 28 pozzi sul bacino del lago Albert, il rimanente è ancora da cercare.

Tra queste troviamo soprattutto Nestlè che negli ultimi anni ha ceduto numerosi marchi precedentemente acquistati come Motta e Alemagna a Bauli, Buitoni a Mostrolia e acqua Claudia a Tione. Ma pare che questa lista sarà presto arricchita con altri marchi celebri, a confermarlo proprio Nestlè che nei mesi scorsi ha suddiviso i vari rami aziendali in due categorie, prodotti dolciari/da forno e Purina Petcare, allo scopo di razionalizzare i due settori e valutare l’eventuale cessione a terzi.

L’ultima indiscrezione proveniente da fonti americane molto ben informate riguarda l’interesse verso la società inglese anche da parte di Nestlè, che sarebbe già al lavoro per pianificare una proposta d’offerta a Cadbury.
Nestlè sarebbe già al lavoro con le banche al fine di rivedere le proprie posizioni e al fine di poter proporre un’offerta interessante in breve termine.

Le banche, dunque, stanno cercando di convincere Ferrero ad allearsi con Hershey e ad acquisire Cadbury ma la questione non è affatto semplice, il nodo principale continua ad essere la contrarietà del patriarca Michele Ferrero all’espansione dell’azienda mediante acquisizioni.

Skype passa così nelle mani di un fondo d’investimento privato di cui tra le altre cose fa parte uno dei fondatori proprio del software studiato per le chiamate e videochiamate gratuite.

Danone, dopo aver stimato al ribasso la crescita per i prossimi mesi, ha annunciato che sarà aumentato il free cash flow di più di due terzi entro il 2012.
Danone prevede un aumento delle vendite pari a circa il 5%, contro l’8-10% ipotizzato in precedenza.

L’accordo prevede che Dada acquisirà il 100% delle società che costituiscono Poundhost verso un corrispettivo di circa 7,2 milioni di euro, a cui andrà aggiunta un ulteriore cifra massima di 330 mila euro legata al raggiungimento di determinati risultati al termine del primo trimestre 2010.

A quanto sembra, infatti, non solo Ferrero sarebbe interessato all’acquisto di Cadbury ma sarebbe anche in trattativa con l’americana Hershey con la quale sta valutando la possibilità di avanzare un’offerta congiunta a Cadbury e consentirgli così di avere i mezzi per difendersi dal tentativo di acquisizione di Kraft Foods, azienda che ha già provveduto ad avanzare ben due offerte, entrambe rifiutate dal colosso britannico perchè considerate troppo basse.

Continua dunque la ricerca di Cadbury che secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere indirizzata anche ad una tra le più importanti aziende italiane.

Grazie a questa operazione Hp non solo riuscirà a crescere in settori diversi da quello dei PC, ampliando l’offerta dei suoi prodotti a server, network e immagazzinamento dati, ma diventarà ancora più competitiva rispetto a Cisco Systems per ciò che riguarda una vasta gamma di apparecchiature di rete come router e switch.

Secondo le prime indiscrezioni Roger Carr, il presidente di Cadbury, non prenderà nemmeno in considerazione l’Opa di Kraft, che sempre stando ai ben informati dovrebbe avere un valore stimato tra i 10 e gli 11 miliardi di sterline.
Oggi entro le 17 il gruppo americano deve fare la sua offerta, come voluto dalla deadline del Takeover Panel britannico, che vuole mettere fine ad un periodo in cui si è parlato molto di questa acquisizione ma non se ne è fatto niente di concreto.

Il piano ha riscosso un ottimo successo tantè che anche ieri il titolo ha guadagnato oltre il 4% e nella giornata di oggi il titolo Fiat ha già sfondato gli 11 euro con un aumento del 2,59% come indicano i nostri grafici di borsa.
Ieri l’amministratore delegato di Fiat ha presentato in dettaglio il piano strategico per il rilancio dall’azienda americana con un piano industriale di 5 anni che terminerà nel 2014.

Sono tutte e tre banche a capitale pubblico, e come ha confermato il Cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling, Rbs, Lloyds e Northern Rock dovranno ridurre le proprie attività per andare incontro alle richieste del Commissario europeo Neelie Kroes, il quale ha chiesto una sorta di “cura dimagrante†agli istituti di credito.
La situazione di Northern Rock era già risaputa ed i candidati maggiori ad una sua acquisizione sono il gruppo Virgin di Richard Branson e la catena di supermercati Tesco.

Le banche si cui si parla sono Unicredit e Nexis, creditrici nei confronti di Upim per circa 140 milioni di euro. Secondo alcune indiscrezioni Coin non sarebbe disposta ad “ereditare” il debito di Upim e per questo si sta concordando una soluzione alternativa, una possibile è la decisone delle banche di convertire in azioni parte del debito di Upim.