Peugeot Citroen primo semestre 2010

Peugeot Citroen nel primo semestre dell’anno è riuscita a tornare all’utile realizzando profitti pari a 680 milioni di euro, in crescita rispetto alla perdita di 962 milioni dello stesso periodo dello scorso anno e superiori alle previsioni degli analisti, che avevano previsto un utile fermo a 416,7 milioni. Il giro d’affari è cresciuto del 20,8% a 28,39 miliardi, grazie soprattutto al successo dei nuovi modelli.

I ricavi della divisione auto hanno registrato un incremento del 13,5% a 21,17 miliardi, in particolare quelli derivanti dalla vendita di nuovi modelli hanno raggiunto quota 15,82 miliardi, in crescita rispetto ai 13,79 miliardi del primo semestre 2009.

Ansaldo Sts primo semestre 2010

Ansaldo Sts, società del gruppo Finmeccanica, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 33,4 milioni, in flessione del 10,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, invece, è risultato in crescita del 6,8% il valore della produzione a 584,7 milioni, così come pure l’ebit che ha registrato un incremento dell’1,6% a 57,7 milioni.

Gli ordini hanno raggiunto quota 645,3 milioni, in calo del 22,5%, tuttavia il gruppo ha giudicato positivo questo risultato, soprattutto tenuto conto del contesto macroeconomico particolarmente complesso in cui è stato realizzato. Il portafoglio ordini è cresciuto del 15% a 3,91 miliardi.

Dada primo semestre 2010

Dada S.p.A. ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita di 1,7 milioni di euro, contro l’utile di 1,1 milioni di euro registrato nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi consolidati sono cresciuti a 77 milioni di euro contro i 76,3 del primo semestre 2009, il margine operativo lordo è stato pari a 7,5 milioni mentre il risultato operativo è risultato negativo per 0,9 milioni.

In particolare, la divisione Dada.net, dedicata ai servizi di digital music, entertainment, community e gaming on-line usufruibili via web e mobile, ha inciso sul fatturato semestrale per il 46% mentre la divisione Dada.pro, dedicata ai servizi professionali per la pubblicità in rete, ha contribuito al fatturato per il 54%.

Previsioni Fastweb abbassate da Morgan Stanley

Morgan Stanley ha rivisto al ribasso le previsioni su Fastweb relative ai conti del trimestre aprile-giugno 2010. Secondo la banca d’affari, in particolare, l’operatore telefonico tra pochi giorni presenterà dei risultati piuttosto deludenti che porteranno a dubitare della possibilità che riesca a rispettare gli obiettivi prestabiliti in termini ricavi per l’intero anno.

Morgan Stanley ha quindi deciso di riflettere nelle sue stime le prospettive di crescita piuttosto basse, attendendo per il 2010 una crescita del 2%, ossia inferiore alla previsione generale del 5%.

Trimestrale UBS aprile giugno 2010

Attraverso un comunicato UBS ha diffuso i risultati relativi al secondo trimestre dell’anno, chiuso con un utile netto pari a 2,005 miliardi di franchi, un ottimo risultato soprattutto se paragonato alla perdita di 1,402 miliardi registrata nello stesso periodo dello scorso anno, anche se leggermente inferiore rispetto ai 2,202 miliardi di franchi del primo trimestre.

Le uscite nette di fondi sono state di 5,5 miliardi di franchi nella gestione patrimoniale e nel segmento “banca svizzera” (Wealth Management & Swiss Bank) e di 2,6 miliardi di franchi nella gestione patrimoniale americana (Wealth Management Americas) contro, rispettivamente, gli 8,2 e i 7,2 miliardi di franchi del primo trimestre.

Trimestrale Deutsche Bank aprile giugno 2010

Deutsche Bank ha chiuso il secondo trimestre 2010 con un utile pretasse in crescita del 16% a 1,52 miliardi di euro, l’utile netto è invece cresciuto del 9% a 1,17 miliardi di euro, un risultato superiore sia agli 1,07 miliardi precedenti sia agli 1,03 miliardi attesi dagli analisti. In calo, invece, i ricavi che hanno registrato una flessione del 10% a 7,16 miliardi dai precedenti 7,94 miliardi.

Complessivamente i risultati del colosso bancario tedesco sono risultati essere in linea con le attese, soprattutto grazie ai minori accantonamenti sui crediti per via di una debole attività di investment banking.

Terna primo semestre 2010

Terna ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto in aumento del 26,9% a 233,5 milioni di euro e ricavi in crescita del 13,9% a 760,8 milioni. In crescita anche l’Ebitda, che ha registrato un incremento del 12,2% a 568,8 milioni, l’Ebit, che è risultato essere pari a 396,3 milioni, ossia in crescita del 9,1%, e gli investimenti, cresciuti del 30% a 486 milioni.

Nei primi sei mesi dell’anno i costi operativi si sono attestati a 192 milioni, in crescita di circa 31 milioni. La situazione patrimoniale al 30 giugno è risultata essere pari a 2,506 miliardi dai 2,501 miliardi di euro del 31 dicembre 2009, mentre l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 4,261 miliardi, in crescita di 503,6 milioni.

Titolo Fiat bocciato da Credit Suisse

Credit Suisse ha bocciato il titolo Fiat tagliando il rating da “outperform” a “neutral” e il target price a 9 da 14 euro, una decisione che ha influito non poco sull’andamento del titolo a Piazza Affari che al momento cede l’1,57% a 9,735 euro.

La banca d’affari ha ricondotto la sua decisione al piano di ristrutturazione della società, che ha intenzione di raddoppiare le sue vendite in Europa e incrementare la sua quota di mercato nel tentativo di tornare ai livelli relativi al periodo antecendente alla crisi, una scelta che secondo Credit Suisse influirà in maniera negativa sull’andamento del titolo.

Ipo primo semestre 2010 in crescita

Nonostante il perdurare della volatilità dei mercati finanziari nei primi sei mesi del 2010 è stata registrata una netta crescita dei debutti in Borsa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo i dati raccolti da Ernst e Young, in particolare, nel primo semestre dell’anno i debutti in Borsa hanno raggiunto quota 575, ossia 290 nei primi tre mesi e 285 nei successivi, per un valore complessivo pari a 98,2 miliardi di dollari.

Una buon risultato, dunque, soprattutto se confrontato con quello relativo al primo semestre dell’anno scorso, quando i debutti erano stati solo 134 per un valore complessivo di 11,8 miliardi.

Quando conviene il mutuo con cap

In una situazione come quella attuale, dove i prestiti non sono mai costati così poco, è davvero difficile riuscire a resistere alla tentazione del mutuo a tasso variabile, anche se paradossalmente questo è proprio il momento più rischioso per scegliere un mutuo di questo tipo dal momento che la rata mensile non può che aumentare.

L’alternativa al tasso fisso, dunque, è il mutuo con cap, ossia un mutuo a tasso variabile a cui nel momento della sottoscrizione viene applicato un tetto massimo oltre il quale non si potrà mai andare, anche nel caso in cui i tassi di interesse vadano oltre.

Semestrale Edison gennaio giugno 2010

Edison ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un utile netto in crescita del 16,4% a 142 milioni di euro e ricavi in aumento del 10,9% a 5.087 milioni mentre l’Ebitda nei primi sei mesi dell’anno ha registrato una flessione del 14,5% a 626 milioni.

A comunicarlo è stata la stessa società mediante una nota diffusa al termine dell’analisi dei conti da parte del Consiglio di amministrazione, nella quale è stato anche spiegato che il calo dei margini operativi è stato causato soprattutto dalla contrazione dei margini unitari di vendita, dalla riduzione delle produzioni idroelettriche e dalla scadenza di alcuni incentivi e convenzioni.

Investire in titoli settoriali con gli Etf

Grazie agli Etf sempre più consumatori scelgono di investire puntando non ai singoli titoli ma ai panieri settoriali, ossia ad un’insieme di titoli che fanno capo a blue chips operanti nel medesimo settore di business.

Gli Etf, in particolare, sono fondi a gestione passiva che replicano gli indici di borsa generali o settoriali e che hanno dalla loro parte costi di gestione piuttosto bassi e differenziali tra prezzi di vendita e di acquisto che nella maggior parte dei casi sono addirittura inferiori a 10 centesimi.

Stefanel pronta al rilancio

Stefanel ha chiuso il primo trimestre con ricavi a 51 milioni, una perdita di 10,7 milioni e una posizione finanziaria netta negativa per 89 milioni. Per il gruppo guidato da Giuseppe Stefanel, tuttavia, le cose sembrano destinata ad andare decisamente meglio.

Nell’ultimo mese, infatti, in corrispondenza dell’offerta per l’aumento di capitale, l’azienda di abbigliamento è salita in Borsa del 171% circa sorprendendo così sia il mercato che gli stessi vertici societari, per poi calare vertiginosamente nei giorni successivi, fino ad essere addirittura sospesa per eccesso di ribasso.

Volkswagen punta alla Cina

La Cina promette di dare grandi soddisfazioni al mercato automobilistico e Volkswagen, insieme ad altre numerose case automobilistiche, sembra aver recepito il messaggio. La casa automobilistica tedesca, infatti, dopo aver venduto lo scorso anno in Cina oltre 8 milioni di automobili, ossia il quadruplo del 2004, si prepara a fare di questo paese il suo primo mercato mondiale.

A confermarlo è stato il presidente del gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, secondo cui nei prossimi anni si riuscirà a raddoppiare la capacità in Cina, arrivando a produrre entro il 2014 ben 3 milioni di veicoli all’anno.