Banca MPS lancia covered bond da 1 miliardo

Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato ieri in chiusura della borsa italiana di aver perfezionato l’operazione riguardo all’emissione di un bond del valore di 1 miliardo di euro destinato ad investitori professionali e a promotori finanziari.

Il collocamento del bond, che è stato seguito da Deutsche Bank, Morgan Stanley, MPS Capital Services, RBS e UBS Investment Bank in qualita’ di Joint Lead Managers e da Calyon, HSBC, LBBW, Santander, SocGen in qualita’ di Co-Lead Managers, avrà una durata di 5 anni e il tasso sarà fisso e l’intera operazione è coperta da mutui residenziali del gruppo MPS.

Caratteristiche fondi Ucits III

Tra i fondi di ultima generazione occupano una posizione di rilievo i fondi Ucits III, ossia degli strumenti di investimento che presentano caratteristiche comuni ai fondi hedge, ossia le cosidette gestioni speculative.

Il loro punto di forza riguarda senza dubbio i rendimenti, basti pensare che il fondo Amundi Funds Volatily ha realizzato una performance del 50,29% in tre anni, così come pure il fondo Rivoli equity fund che in soli 36 mesi ha prodotto un risultato del 35,26%, senza contare che dall’inizio del 2010 questo tipo di fondi ha realizzato una performance dello 0,21%, apparentemente modesta ma che va considerata in un contesto che vede un calo del 15,9% dell’indice Ftse Mib e del 9% del DJEuroStoxx.

Pericolo bolla speculativa su materie prime

La crisi dei mercati e l’instabilità della situazione economica e finanziaria hanno portato numerosi esperti a temere la formazione di una nuova bolla speculativa. Nel mirino degli speculatori questa volta ci sono le materie prime, a partire dalla violenta impennata delle quotazioni dell’oro fino ad arrivare all’aumento dei prezzi relativi ad altri metalli preziosi, nonchè ad altre commodities come petrolio, litio e addirittura il caffè.

Se è vero che i possibili rischi hanno portato gli investitori a puntare su materie prime e investimenti simili è anche vero che un incremento spropositato dei relativi prezzi porta a credere che ci sia qualcosa di ben diverso dalla normale dinamica di domanda e offerta.

Bond Eni 2010

Eni si prepara al lancio di un bond a tasso fisso di durata pari a 10 anni per un ammontare complessivo che si aggira intorno a 1 miliardo di euro circa, con un rendimento che probabilmente si collocherà intorno ai 110-115 punti base al di sopra del tasso midswap corrispondente.

L’emissione ha l’obiettivo di apportare un miglioramento alla situazione debitoria della società sia nel breve che nel lungo periodo, le banche scelte dal colosso energetico per guidare l’operazione sono Barclays, Banca Imi, Bnp Paribas, Ing e Unicredit.

Bilancio Fininvest 2009

La cedola che è stata staccata ai soci è stata di 188,7 milioni di euro complessivi dei quali la maggior parte finiranno nelle tasche dei soci principali e nelle casse delle società che controllano la holding della famiglia Berlusconi.

Nell’anno 2009 i ricavi della società lombarda sono calati di ben 10,8 punti percentuali portandosi così a chiudere il bilancio a quota 5,436 miliardi di euro. Se i ricavi sono diminuiti, l’utile netto è salito del 32,7% portandosi così a quota 173,7 milioni di euro.

Benetton probabile rilevamento quota Enel Green Power

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, la famiglia Benetton sarebbe interessata a rilevare una quota del 10% di Enel Green Power mediante Sintonia, la società holding guidata da Stefano Cao e che fa capo alla famiglia Benetton.

La famiglia proprietaria della famosa azienda di Ponzano Veneto, dunque, dopo un’attento studio del dossier si è detta pronta ad investire 1 miliardo di euro per rilevare circa il 10% di quella che si preannuncia essere la più piccola matricola del 2010 ma al tempo stesso anche la più richiesta dagli investitori.

Eni promossa da Goldman Sachs

Tra i titoli positivi di oggi troviamo quello di Eni che sta guadagnando lo 0,16% in leggera diminuzione rispetto a all’1% di inizio seduta portandosi così a 16,41 euro per azione.

A pesare sulla quotazione del titolo petrolifero è senza dubbio il giudizio positivo offerto da Goldman Sachs che ha portato Eni su BUY migliorando così il livello di NEUTRAL precedente anche se il target price del titolo rimane fisso a 21 euro. Oltre a tale giudizio, Goldman Sachs ha deciso di inserire il titolo ENI nella Pan Europe Buy List dando così agli investitori una maggiore fiducia nei confronti del titotlo petrolifero.

Rating Mediaset alzato da Citigroup

Citigroup ha alzato il rating su Mediaset portandolo da “Hold” a “Buy” e il target sul prezzo a 6 euro, una decisione dettata soprattutto dall’ottimismo che la banca d’affari ha mostrato di avere nei confronti dell’emittente televisiva italiana. A suo avviso, infatti, nei prossimi mesi Mediaset potrà giovare di un andamento favorevole dell’attività e di una crescita dei ricavi riconducibile soprattutto ai canali pay-per-view.

Tutto questo senza contare che Mediaset oltre che in Italia occupa una posizione di rilievo anche in Spagna, paese da cui proviene una parte dei proventi della sua attività.

British Petroleum raccoglie 50 miliardi di dollari

Il disastro della marea nera causato dal crollo della piattaforma nel Golfo del Messico ha causato danni ambientali incalcolabili, lo stesso Presidente degli Stati Uniti Barack Obama lo ha definito paragonabile per gravità all’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.

I danni derivano anche e soprattutto dal fatto che a distanza di quasi due mesi dal crollo i numerosi tentativi posti in essere dalla compagnia petrolifera per cercare di arginare i danni non hanno dato alcun esito positivo, anzi, la situazione va peggiorando di giorno in giorno.

Investire da 1.000 a 25.000 euro

In tempi di crisi e non sono davvero tanti gli esperti che dispensano consigli su come investire, se è vero che le varie opinioni cambiano in base a quelle che sono le considerazioni personali di ciascuno di loro è anche vero che le regole che mettono tutti d’accordo sono sostanzialmente due.

La prima è tener ben presente che, soprattutto in periodi di crisi e di instabilità dei mercati finaziari, è buona abitudine diversificare il proprio portafoglio di investimenti in modo tale da ridurre i rischi, mentre la seconda è vagliare bene le diverse opportunità tenendo in considerazione il proprio budget.

Andamendo domanda prestiti in Italia e Europa

La crisi ha portato le famiglie a spendere meno, rinviando gli acquisti già programmati e chiedendo prestiti solo se strettamente necessari, un comportamento che riflette le abitudini degli abitanti di tutti i paesi europei e in particolar modo degli italiani, considerati tra i più prudenti.

Da una recente indagine, infatti, emerge che sul reddito di una famiglia italiana il peso delle rate è pari al 50% circa, contro il 76% delle famiglie francesi, l’89% di quelle tedesche e il 123% di quelle spagnole.

Energia eolica a rischio, possibili ripercussioni in Borsa

Simone Togni, direttore dell’Associazione nazionale energia del vento, si è detto molto preoccupato per la decisione di Roberto Calderoli di abolire con l’articolo 45 della manovra anti-crisi l’obbligo per il Gestore dei servizi elettrici di acquistare i certificati verdi rimasti invenduti sul mercato.

Fino ad ora, infatti, è previsto che chi genera energia ha l’obbligo di produrne una quota da fonti rinnovabili, se non riesce a realizzare da solo l’intera percentuale dovuta deve acquistarla sul mercato tramite certificati verdi, che vende in caso di carenza di offerta e acquista se manca la domanda.

Joint venture Danone in Russia

I vertici di Danone non hanno mai fatto mistero dell’intenzione di sfruttare la situazione di crisi per cercare di espandere il loro dominio mediante acquisizioni, tanto che circa un anno fa la società aveva manifestato l’intenzione di acquisire Parmalat, nonostante l’azienda di Collecchio non avesse manifestato alcuna diffcoltà, anzi, nel periodo immediatamente precedente aveva realizzato un incremento dei profitti superiore a quello di Danone.

A distanza di un anno, tuttavia, il colosso francese ha tentato nuovamente un’espansione mediante acquisizioni, questa volta con successo, anche se il risultato non sarà un rafforzamento dell’attività in Italia ma in Russia.

Dettagli aumento capitale Unipol

Il Consiglio di Amministrazione di Unipol ha approvato le condizioni relative all’aumento di capitale da 500 milioni di euro, di cui 400 milioni in azioni e 100 milioni in warrant, per il quale la Consob ha già dato il suo via libera.

In base alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione, in particolare, verranno emesse massime n. 634.236.765 nuove azioni ordinarie, offerte in opzione agli azionisti ordinari al prezzo di 0,445 euro nel rapporto di 3 nuove azioni ordinarie ogni 7 azioni ordinarie possedute. E’ prevista, inoltre, l’emissione di un massimo di 97.574.886 azioni ordinarie di compendio al servizio dell’esercizio dei massimi n. 634.236.765 Warrant Azioni Ordinarie Unipol 2010-2013, nel rapporto di 2 azioni ordinarie ogni 13 warrant, al prezzo unitario di Euro 0,720.