
Titolo Unicredit sospeso per eccesso di ribasso

A risollevare l’andamento del titolo non sono bastate neanche le rassicurazioni arrivate dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni, che stamani si è detto certo della buona riuscita dell’operazione, soprattutto alla luce del fatto che una buona parte dell’aumento è già stata prenotata.
Ghizzoni, in particolare, si è detto sorpreso per le perdite registrate ieri dal titolo, definendole una reazione tecnica che in realtà ci si poteva aspettare.
La notizia non rappresenta una grossa novità in quanto la modifica era già stata preannunciata, per cui la maggior parte degli analisti ne aveva già tenuto conto dell’ambito della formulazioni di giudizi e previsioni.
A fronte di tale modifica, dunque, è stata anticipata la scadenza del titolo al 29 dicembre 2011 anziché al 1° giugno 2013 come inizialmente previsto, di conseguenza il prezzo minimo di sottoscrizione è passato a 2,7 euro dai 6 euro inizialmente previsti.
Su Unicredit, in particolare, è stato tagliato il rating a lungo termine da “A” ad “A-“, quello a breve termine da “F1” a “F2” e il rating individuale da “a” ad “a-“. I rating di Unicredit sono inoltre stati posti sotto osservazione con implicazioni negative.
Finita la fase della ricapitalizzazione, dunque, ora l’istituto bancario si accinge a varare un piano industriale e ad affrontare il nodo connesso ad uno dei punti presenti nell’ambito di tale piano e avente ad oggetto la possibile ristrutturazione del bond “Convertendo Bpm 2009/2013 – 6,75%”.
Gli analisti di Goldmam Sachs, in particolare, hanno alzato la raccomandazione portandola da “neutral” a “buy” e il target price da 1,55 a 1,9 euro, inserendo al contempo il titolo nella Pan-Europe Buy List, ossia nella lista dei titoli da acquistare.