Banche italiane bocciate da Fitch

Ieri in serata, a mercati chiusi, l’agenzia di rating Fitch ha declassato il rating di ben cinque banche italiane in virtù dello stretto legame esistente tra gli istituti di credito colpiti dal taglio e il rischio sovrano, dal momento che i fattori che hanno causato il downgrade sul rating dell’Italia risultano essere sostanzialmente gli stessi che hanno influenzato il declassamento annunciato ieri.

Le banche interessate dal downgrade sono Mps, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Iccrea Holding (Istituti di credito cooperativo).

Rating Mps messo sotto osservazione da Moody’s

A Piazza Affari il titolo Mps cede in tarda mattinata circa un punto percentuale a 0,3425 euro sulla scia dell’annuncio dell’agenzia Moody’s, che ha comunicato di aver messo sotto osservazione il rating dell’istituto senese in vista di un possibile downgrade.

L’agenzia statunitense, dunque, ha ampliato il suo sguardo sulla banca alla luce dei dubbi in merito alla sua capacità di soddisfare le richieste di patrimonializzazione dell’Eba dopo i risultati degli stress test condotti lo scorso dicembre.

Intesa Sanpaolo torna sull’euromercato

Si è chiusa con pieno successo, e con forti adesioni rispetto al quantitativo offerto, un’emissione obbligazionaria lanciata con il fine di ottimizzazione della gestione di tesoreria da parte della prima banca italiana, il Gruppo Intesa Sanpaolo.

La società quotata in Borsa a Piazza Affari ha infatti collocato agevolmente sull’euromercato dei bond che, da tre mesi a questa parte, rappresentano la prima emissione benchmark da parte di un Istituto di credito appartenente ai cosiddetti Paesi periferici dell’Eurozona.

Titolo Mps in rialzo per esclusione aumento di capitale dal piano

Il titolo Monte dei Paschi di Siena nel corso della seduta odierna di Piazza Affari ha registrato un netto rialzo arrivando a segnare nel corso del pomeriggio un guadagno di oltre sette punti percentuali a 0,229 euro.

A spingere al rialzo il titolo dell’istituto bancario senese è il piano di ricapitalizzazione approvato ieri in serata dal Consiglio di amministrazione e che, come anticipato, esclude il possibile ricorso ad un aumento di capitale.

Risultati anticiclici per Banca Etica

Mentre molti istituti di credito italiani ed europei annaspano nel concedere credito alle imprese ed alle famiglie, e nell’acquisire quote di risparmio degli italiani da gestire, Banca Etica lo scorso anno ha riportato una crescita del 24% dei crediti erogati unitamente ad una raccolta di risparmio balzata del 12%.

A darne notizia è stata proprio Banca Etica nel sottolineare il proprio ruolo anticiclico in una fase come quella attuale caratterizzata da una crisi economica molto grave. Nel dettaglio, a valere sull’intero 2011 Banca Etica ha erogato crediti per 540,8 milioni di euro, ed ha raccolto risparmio per 717 milioni di euro a fronte di una crescita dei volumi confermata per il terzo anno consecutivo. Bene anche il capitale sociale dell’istituto che, con un +14% anno su anno, è allo stesso modo cresciuto nel 2011 a due cifre.

Titolo Mps declassato da Deutsche Bank

A Piazza Affari il titolo Mps cede nel pomeriggio oltre un punto percentuale a 0,2106 euro sulla scia della valutazione negativa arrivata dagli analisti di Deutsche Bank, che hanno comunicato di aver tagliato il rating sul titolo portandolo da “buy” a “hold” e il target sul prezzo da 0,7 a 0,3 euro.

A monte del declassamento attuato dagli analisti della banca tedesca c’è la richiesta di ulteriore capitale aggiuntivo per 3,3 miliardi di euro avanzata nei confronti della banca senese dall’Eba lo scorso dicembre e a cui Mps dovrà ottemperare entro il prossimo 30 giugno.

Piano di ricapitalizzazione Mps, Ubi Banca e Banco Popolare

Lo scorso dicembre l’Eba, l’Autorità bancaria europea, a seguito di alcuni stress test sulle banche europee ha fissato in 15,4 miliardi di euro l’ammontare di capitale aggiuntivo di cui necessitano le banche italiane, di cui 2,73 miliardi Banco Popolare, 7,97 miliardi Unicredit, 1,39 miliardi Ubi Banca e 3,27 miliardi Mps.

Ciascuna delle banche interessate dovrà apportare la quantità di nuovo capitale richiesta entro il prossimo 30 giugno, mentre per il prossimo 20 gennaio è fissato l’appuntamento con la Banca d’Italia, durante il quale le sopra citate banche dovranno illustrare il piano predisposto per adeguare il loro patrimonio alle richieste dell’Eba.

Nessun aumento di capitale Mps nel 2012

Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Siena, il direttore generale di Banca Monte dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola, ha confermato che il piano che sarà presentato il prossimo 20 gennaio non prevederà nessun nuovo aumento di capitale.

Viola ha spiegato che l’ulteriore capitale necessario per rispondere ai requisiti richiesti dall’Eba verrà raccolto mediante azioni di capital management, un’ottimizzazione dell’attivo e la cessioni di alcuni asset.

ABI critica scelte Eba sulle banche

Sull’esercizio dell’Eba, l’Autorità bancaria europea, l’ABI sta valutando un possibile ricorso alla Corte di giustizia europea. A darne notizia nella giornata di ieri è stata proprio l’Associazione Bancaria Italiana anche in base alle dichiarazioni che ha reso Andrea Enria, il Presidente dell’Eba. In particolare, l’ABI contesta le scelte dell’Eba, giudicandole discutibili, tanto nel merito quanto nel metodo e nella tempistica.

D’altronde da quando l’Eba ha imposto precisi livelli di patrimonializzazione per le banche abbiamo assistito in questi mesi alla caduta dei corsi azionari degli istituti di credito e, nello stesso tempo, anche i prezzi sul mercato dei titoli pubblici sono scesi. L’ABI ha inoltre messo in risalto come tutto ciò abbia portato a rendere il mercato della liquidità ancora più rarefatto al punto che è dovuta intervenire a sostegno delle banche la Bce.

Titolo Unicredit recupera in Borsa

Il titolo Unicredit finalmente respira in Borsa, infatti ieri ha chiuso guadagnando il 6% a quota 2,42 euro per azione, dopo aver lasciato sul terreno il 45% nelle precedenti quattro sedute.

I diritti sono saliti dell’80,85% a 0,85 euro nella sola giornata di ieri, contraddistinta fin dall’inizio della seduta da grossi ordini di investitori istituzionali.

Banca Generali mette a segno record raccolta

Nonostante la volatilità che si continua a registrare sui mercati finanziari, Banca Generali ha chiuso il 2011 con il botto annunciando d’aver messo a segno nello scorso mese di dicembre il record di raccolta mensile.

Nel dettaglio, il mese scorso la società quotata in Borsa a Piazza Affari, con una raccolta netta attestatasi a 178 milioni di euro, ha fatto registrare il miglior dato mensile del 2011 portando complessivamente la raccolta netta nei dodici mesi dell’anno a ben 1,26 miliardi di euro.

Titolo Unicredit sospeso per eccesso di ribasso

Nel giorno del via all’operazione di ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro, il titolo Unicredit continua a mostrarsi debole sulla scia del calo registrato nei giorni scorsi a seguito della diffusione del comunicato mediante il quale sono state rese note le caratteristiche dell’aumento di capitale Unicredit 2012 e che hanno evidenziato l’applicazione di uno sconto di oltre il 40% sul prezzo teorico delle azioni registrato al termine della seduta tenuta nella giornata immediatamente precedente.