
Nel dettaglio, l’Assemblea ha dapprima eliminato sulle azioni Eni S.p.A. l’indicazione del valore nominale, precedentemente fissato in 1 euro ciascuna, e poi annullato, senza variazione del capitale sociale, numero 371.173.546 azioni proprie.

Nell’ambito del lavoro di revisione del giudizio sul merito di credito del sistema-Italia, iniziato venerdì scorso con il taglio del rating sul debito sovrano italiano a “Baa2â€, l’agenzia di rating Moody’s ha effettuato il downgrade sul rating di Eni ad “A3/Prime-2†dal precedente giudizio “A2/Prime-2â€. L’outlook assegnato al Cane a Sei Zampe è negativo, per cui nei prossimi trimestri potrebbe esserci un nuovo declassamento. Tuttavia, stamattina il titolo Eni è in progresso alla borsa di Milano. A Piazza Affari le azioni del colosso energetico italiano guadagnano lo 0,3% circa, quotando poco sotto 16,8 euro.

L’economia italiana è in recessione da molti mesi e le aspettative non sono di certo rosee. L’indice azionario FTSE MIB ha perso quasi il 6% nel primo semestre dell’anno, annullando i guadagni dei primi tre mesi e crollando da area 17mila di fine marzo fino a poco più di 12500 punti di inizio giugno (-36%). In un clima di forte volatilità e previsioni fosche per il futuro, c’è un comparto che in borsa non conosce crisi. E’ il settore della moda e del lusso.
Il gruppo Ima continua a crescere grazie al buon andamento delle tre divisioni specializzate in cui si articola il brand: Ima Active (Solide Dose Solutions), Ima Life (Aseptic Processing & Freeze-Drying Solutions) e Ima Safe (Packaging Solutions). Il presidente e amministratore delegato di Ima, Alberto Vacchi, intende rafforzare la leadership nel farmaceutico, consolidare il posizionamento ottenuto nell’alimentare e puntare sull’innovazione tecnologica e allo sviluppo nei “Bricâ€. Oggi il fatturato di Ima arriva per il 61% del totale dal “pharma†e per il 46% dall’Europa (solo 9% per l’Italia).
Partenza in ribasso questa mattina per il titolo Banco Popolare (codice di negoziazione: BP), oggetto della revisione del prezzo obiettivo da parte della banca d’affari svizzera Ubs. Le azioni del gruppo bancario italiano sono in calo di oltre mezzo punto percentuale, facendo leggermente peggio dell’indice azionario di riferimento FTSE MIB che perde lo 0,2% circa. Banco Popolare quota ora in area 0,929 euro, praticamente sui massimi intraday dopo aver toccato un bottom di giornata a 0,92 euro.

Falsa partenza questa mattina per Piazza Affari. L’indice azionario principale, cioè il FTSE MIB, evidenzia un calo dell’1,15% in area 13700 punti. In generale tutte le borse europee sono in calo, dopo che ieri sera Wall Street ha chiuso in ribasso a seguito della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve avvenuta a fine giugno. La Fed sembra aver allontanato ancora una volta la possibilità di procedere con un nuovo piano di quantitative easing, ovvero stimolare l’economia con nuove iniziezioni di liquidità a tasso zero.
E’ tra i temi più caldi dell’estate e ormai sta assumendo i connotati di una vera e propria battaglia. Il bottino finale sarà il controllo del general contractor italiano Impregilo, da tempo inserito in una disputa per il controllo societario tra il costruttore romano Salini e l’imprenditore Gavio. Entrambi hanno una quota intorno al 29,9% di Impregilo. Intanto, il giudice dell’ottava sezione civile del tribunale di Milano, Marianna Galioto, ha respinto il ricorso presentato da un ramo della famiglia Salini relativamente a un presunto concerto occulto tra Igli (gruppo Gavio) e alcuni azionisti di minoranza.
Fiat Spa è in calo questa mattina alla borsa di Milano. Le azioni della casa automobilistica torinese lasciano sul terreno più del 2%, dopo l’ottimo andamento di ieri che aveva mostrato un progresso superiore al 2,6%. La società ha annunciato l’intenzione di voler procedere con un’emissione obbligazionaria denominata in euro. I termini finali dell’emissione saranno definiti al momento del pricing in base alle condizioni del mercato. In caso di emissione, sarà richiesta la quotazione dei titoli e all’ammissione alle contrattazioni presso il mercato regolamentato irlandese.
Pesante battuta d’arresto in borsa per il titolo Fiat Industrial, che questa mattina perde oltre il 4,2% alla borsa di Milano attestandosi a 7,365 euro. Il titolo è per ora il peggiore sull’indice FTSE MIB e sta nettamente facendo peggio del mercato, visto che il principale indice azionario italiano è in calo dello 0,7%. La notizia che ha messo ko il titolo in borsa è di natura meteo. Infatti, le avverse condizioni climatiche negli Stati Uniti potrebbero impattare negativamente sulla controllata Cnh, con la quale Fiat Industriale si appresta a effettuare un reverse merger.
Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha varato la nuova organizzazione del gruppo bancario di Piazza Cordusio, che è stata approvata ieri dal consiglio di amministrazione all’unanimità . Il ceo group è convinto che la banca dispone finalmente di un assetto organizzativo adeguato per lavorare serenamente in qualsiasi condizione di mercato. Ghizzoni ha dichiarato che seguendo la strada del riassetto, è stato finalmente “risolto il dilemma tra profilo globale e radicamento localeâ€. Il ceo group ha affermato che il gruppo bancario milanese non sta attraversando una situazione semplice sui mercati.

A circa un’ora dalla chiusura delle contrattazioni nel vecchio continente, la borsa di Milano continua a mantenersi in territorio positivo nonostante sia avvenuta una correzione dai top di giornata. L’indice FTSE MIB, che in mattinata guadagnava anche più di due punti percentuali, è ora in guadagno dello 0,65% spinto soprattutto dall’exploit di Finmeccanica (che sale di oltre il 5%) e della galassia Fiat (sia la holding Exor che Fiat Auto salgono del 3%). Il mercato italiano beneficia anche del dato sulla produzione industriale, aumentata a maggio dello 0,8%.