Giudizio analisti titolo Salvatore Ferragamo dopo semestrale

All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione di Salvatore Ferragamo dei risultati realizzati dal gruppo nel corso del primo semestre 2011, alcune tra le principali banche d’affari hanno modificato il loro giudizio sul titolo dell’azienda fiorentina attiva nel settore del lusso.

Tra queste figura Deutsche Bank, che ha comunicato di aver alzato il target price sul titolo Salvatore Ferragamo portandolo da 12,5 a 13 euro, confermato al contempo rating “buy”.

Zucchi indebitamento netto in calo a luglio 2011

Zucchi ha fatto sapere che al 31 luglio 2011 l’ndebitamento finanziario netto di Vincenzo Zucchi S.p.A è risultato essere pari a 118,5 milioni di euro, ossia in flessione rispetto ai 126,5 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2010. Il chiarimento è arrivato su richiesta avanzata dalla Consob lo scorso 16 giugno.

Nella nota diffusa dalla società, in particolare, si legge che l’indebitamento finanziario corrente include 44.312 euro riguardanti il finanziamento concesso da un pool di banche nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione del debito sottoscritto con le banche lo scorso 13 giugno e che risulta regolamentato come debito consolidato a medio lungo termine.

Acquisto azioni Terna consigliato da Citigroup

Nonostante il calo registrato nel corso delle ultime settimane per via dell’estensione della cosiddetta Robin tax anche alle aziende attive nel settore energetico, stamane gli analisti di Citigroup hanno comunicato di aver alzato il rating sul titolo Terna portandolo da “hold” a “buy”. Allo stesso tempo, tuttavia, il target price è stato abbassato da 3,2 a 3,1 euro.

La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di promuovere il titolo della società energetica e di consigliare l’acquisto delle sue azioni agli investitori poichè ritiene che la Robin tax non avrà effetti negativi, in quanto Terna dovrebbe riuscire a mantenere inalterati gli utili.

Target price Mps tagliato da Citigroup

A Piazza Affari il titolo Banca Monte dei Paschi di Siena segna una flessione di oltre due punti percentuali a 0,4228 euro, sulla scia della valutazione negativa arrivata dagli analisti di Citigroup.

La banca d’affari a seguito della diffusione dei conti semestrali da parte della banca senese ha deciso di confermare il rating “hold” sull’azione ma al tempo stesso ha tagliato il target price da 0,60 a 0,54 euro. Il taglio del target price, in particolare, altro non è che una conseguenza del taglio delle stime 2011-2013 di Mps in media dell’8%.

Credem riduce emissione obbligazioni nel secondo semestre

Il direttore generale di Credem, Adolfo Bizzocchi, ha fatto sapere che l’istituto bancario emiliano ha intenzione di ridurre l’emissione di obbligazioni nel corso della seconda metà dell’anno dopo che durante il primo semestre 2011 è stata aumentata in maniera significativa l’attività di emissione delle obbligazioni arrivando ad emettere nuovi titoli per oltre 1,3 miliardi. A seguito di tale operazione la banca si ritrova a dover fronteggiare nel 2012 scadenze per 1,65 miliardi circa.

Bizzocchi ha spiegato che nel corso della seconda metà dell’anno non verranno emessi titoli agli stessi ritmi di quelli che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno, a meno che non dovesse verificarsi una situazione talmente favorevoli da convincere il management ad anticipare i tempi su quelli che sono i progetti futuri.

Quotazione Ferragamo in rialzo dopo semestrale

Dopo l’approvazione del bilancio Salvatore Ferragamo relativo al primo semestre 2011, gli analisti di JP Morgan hanno fatto sapere di aver confermato la raccomandazione “neutral” sulla quotazione del gruppo fiorentino in quanto ritengono che gli ottimi risultati realizzati nel corso della prima metà dell’anno siano già scontati nell’attuale valutazione del titolo.

Dal suo debutto in Borsa ad oggi, infatti, la quotazione Salvatore Ferragamo ha registrato un guadagno del 30% circa e al momento scambia ad un valore superiore di circa il 20% rispetto alla media del settore.

Titolo Atlantia in rialzo per mancata estensione Robin tax

Durante le scorse settimane i titoli della maggior parte delle società titolari di concessioni hanno registrato un forte calo a causa dei timori di un’estensione anche a tale settore della cosiddetta Robin tax, dopo che la manovra finanziaria predisposta dal governo ha esteso tale tassa anche a carico delle aziende attive nel settore energetico.

Nell’ambito di quello che era considerato un passaggio cruciale per l’approvazione della manovra, tuttavia, il governo non ha presentato alcun emendamento per l’estensione della Robin tax a tutte le società titolari di concessioni, motivo per il quale si ritiene che ormai non vi sia più alcun pericolo a riguardo.

Tenaris chiede autorizzazione per Opa su Confab

Tenaris ha inviato richiesta di autorizzazione alle autorità competenti per il lancio di un’opa sulle azioni non ancora possedute della controllata brasiliana Confab Industrial SA, società attiva nella produzione di tubi in acciaio saldato e infrastrutture per aziende energetiche.

Tenaris ha fatto sapere che per l’acquisto delle suddette azioni ha intenzione di pagare 5,20 real brasiliani in contanti per ciascuna azione ordinaria e preffered, ossia una valore che include un premio di circa il 32% rispetto alla chiusura di Confab del 26 agosto scorso.

Bilancio Milano Assicurazioni gennaio giugno 2011

Milano Assicurazioni ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita di 58,7 milioni di euro, ossia in calo rispetto alla perdita di 195,3 milioni registrata al 30 giugno 2010. Il patrimonio netto consolidato è passato dai 1.304,6 milioni registrati al 31 dicembre 2010 a 1.232,5 milioni.

Sul fronte della raccolta premi è stato registrato un calo del 6,4% a 1.753,3 milioni, in particolare nella nota mediante la quale sono stati diffusi i risultati è stato sottolineato che tale calo va ricondotto alle iniziative poste in essere dal gruppo per recuperare redditività e che hanno portato alla chiusura delle agenzie che mostravano un andamento particolarmente negativo, alla disdetta di singoli contratti plurisinistrati e alla riduzione dell’esposizione ai rischi corporate.

Bilancio Banca Popolare di Sondrio gennaio giugno 2011

La Banca Popolare di Sondrio ha archiviato il primo semestre dell’anno con un utile netto pari a 59 milioni di euro, ossia in calo del 31,1% rispetto agli 86 milioni realizzati nello stesso periodo del precedente esercizio, tuttavia occorre tener conto del fatto che sui conti realizzati nella prima parte del 2010 aveva influito positivamente la componente straordinaria costituita da plusvalenze per 58 milioni derivanti dalla cessione delle partecipazioni detenute in Arca Vita spa e in Arca Assicurazioni.

Il risultato di gestione ha invece registrato un incremento salendo a 297 milioni di euro rispetto ai 230 milioni dei primi sei mesi del 2010.

Bilancio Cembre gennaio giugno 2011

Il Consiglio di Amministrazione di Cembre, società attiva nella produzione di connettore elettrici quotata nel segmento star della Borsa italiana, ha approvato i risultati realizzati nel corso del primo semestre 2011.

Nella nota diffusa dal gruppo, in particolare, si legge che nel corso della prima metà dell’anno sono stati realizzati ricavi consolidati pari a 53,8 milioni di euro, ossia in crescita del 23,9% rispetto ai 43,4 milioni di euro registrati nel primo semestre 2010.

Tenaris avvia una causa contro il Venezuela

Pochi giorni fa il Venezuela ha annunciato la nazionalizzazione dell’industria dell’oro, ma ora si scopre che il presidente Hugo Chavez non aveva liquidato alcune società statalizzate due anni fa. Una di queste società è Matesi, controllata da Tenaris.

Per questo la società del Lussemburgo, quotata a Milano, maggior produttore e fornitore a livello mondiale di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, ha avviato una causa internazionale contro il Venezuela.

RBS taglia rating banche italiane

Per le banche italiane non è affatto un buon periodo. L’ultima notizia negativa arriva dagli analisti di Royal Bank of Scotland che hanno tagliato il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo da 1,7 euro a 1,6 euro, su Unicredit da 1,93 euro a 1,1 euro, su Mediobanca da 7,1 euro a 5,9 euro, su Mps da 0,8 euro a 0,4 euro, su Banco Popolare da 1,1 a 1,5 euro e su Ubi Banca da 5,5 euro a 2,3 euro.

Questa arrivata da Royal Bank of Scotland è solo l’ultima delle valutazioni negative arrivate nel corso degli ultimi giorni per le banche italiane.

Titolo Fiat bocciato da Barclays

Gli analisti di Barclays hanno comunicato di aver declassato il titolo Fiat portando il suo rating ad “equalweight” (neutrale) dal precedente “overweight” (sovrappesare) e il target price da 9 a 5 euro.

La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di rivedere al ribasso il suo giudizio sul titolo della casa automobilistica torinese alla luce del taglio delle stime di crescita del settore dell’auto sia in Italia che in Europa.