Moody’s taglia anche le banche e le industrie

Davamo notizia, soltanto ieri, del downgrade operato da Moody’s ai danni del rating dell’Italia.

Martedì sera, infatti, la valutazione sul debito sovrano italiano, che Moody’s non revisionava, a differenza di Fitch e Standard&Poor’s, da circa un quinquennio, è stata tagliata di ben tre punti, da Aa2 ad A2, permanendo comunque in zona Investment Grade e ben lontano da ogni possibile ipotesi di default.

RATING ITALIA TAGLIATO DA MOODY’S

3.000 miliardi per salvare l’euro

Nessuno nega, ormai, che l’Europa, o per lo meno una parte di essa (individuabile in Portogallo, Irlanda e Grecia), sia al collasso.

La domanda che circola sulle bocche dei più importanti manager mondiali nonché dei governanti delle più eminenti istituzioni internazionali, non è più quella sul possibile default della Grecia e sulle migliori strategie per evitare il tracollo dell’economia ellenica.

POSSIBILE DEFAULT SISTEMA BANCARIO EUROPEO

Possibile default sistema bancario europeo

Secondo alcuni importanti analisti, finanziatori, investitori, il sistema bancario europeo sarebbe prossimo al collasso. Saremmo, infatti, in una fase di marcato risk-off nella quale sarebbe sconsigliabile prendersi il benché minimo rischio sui mercati finanziari poiché, senza un’adeguata sistemazione, anche e soprattutto a livello politico-istituzionale, del sistema economico, si andrebbe incontro al contagio globale della crisi delle banche europee con molte più probabilità rispetto a quelle registrate ai tempi del crack Lehman.

Gli occhi di tutti, dunque, dovrebbero venir puntati sulle decisioni di Angela Merkel e, in parte, di Nicolas Sarkozy.

Nuovo piano anticrisi USA

Rating dell’Italia tagliato da Standard&Poor’s. Molti giornali titolavano così le prime pagine di oggi. Certamente la notizia non ci rallegra ma, se si volesse trarre una lezione dalla vita e dalla finanza, sarebbe quella che, nel mondo, c’è chi sta messo peggio di noi.

Gli Stati Uniti, per esempio. Una volta considerati una della più importanti economie del globo oggi costretti a ricorrere ad ingenti piani anticrisi per cercare di salvare il salvabile.

IL DISCORSO DI BARACK OBAMA DA 300 MILIARDI

Le banche centrali spingono i mercati al rialzo

Grazie all’intervento congiunto delle principali banche centrali mondiali, i mercati finanziari ieri hanno fatto registrare la terza giornata consecutiva di rialzi. Oltre al supporto delle banche centrali per gli istituti di credito sono arrivate anche dichiarazioni positive dalla Germania sulla situazione della Grecia.

La Banca centrale europea, la Federal Reserve, la Bank of England, la Bank of Japan e la Swiss National Bank hanno previsto operazioni di immissione di liquidità in dollari con scadenza a 3 mesi per coprire il periodo fino al termine del 2012. Sostanzialmente si tratterà di aste di rifinanziamento in cambio di collaterale, a tasso fisso con assegnazione completa.

Come affrontare la Robin Hood Tax

ENEL, la principale azienda italiana fornitrice di energia elettrica, avrebbe affermato che la Robin Hood Tax potrebbe incidere, considerando il triennio 2011-2013, per ben 1 miliardo di euro.

Per tre anni,  infatti, così come previsto dalla manovra finanziaria 2011 approvata con fiducia nella giornata di ieri presso la Camera dei Deputati, il prelievo fiscale imposto alle compagnie elettriche aumenterà di 4 punti percentuali, passando dal 6,5 al 10,5%.

IMPATTO ROBIN HOOD TAX SU DIVIDENDI ED INVESTIMENTI ENEL

Il discorso di Barack Obama da 300 miliardi

Sarà l’1.00, in Italia, quando Barack Obama parlerà al congresso della crisi finanziaria, del piano da 300 miliardi di dollari per abbattere la disoccupazione e di tutte le altre, possibili, manovre politico-economiche che il governo dei democratici avrebbe intenzione di approntare affinché la tanto invocata ripresa possa finalmente cominciare.

Meeting annuale dei banchieri centrali

Alle 16.00 (ora italiana) prenderà il via a Jackson Hole (ridente vallata nello Stato del Wyoming) l’annuale consesso dei più importanti banchieri centrali del globo tra cui, ovviamente, figurerà Ben Bernanke, uomo di punta della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), le cui decisioni, attese con trepidazione, sono in grado di smuovere gli equilibri politico-economici dell’intero pianeta.

[LEGGI] BERNANKE OTTIMISTA SULLA RIPRESA DELL’ECONOMIA

Prodotto interno lordo USA inferiore alle attese

La prima lettura dei dati sul Prodotto Interno Lordo e sui consumi personali statunitensi, purtroppo, non hanno minimamente soddisfatto le aspettative facendo segnalare ribassi preoccupanti che hanno trascinato con sé le principali borse europee.

Obama, dunque, si trova a combattere non soltanto con il problema del debito pubblico USA 2011, ormai giunto a sfiorare la quota di default di 14.294 miliardi di dollari, bensì anche con gli sconfortanti dati macroeconomici relativi al secondo trimestre del 2011.

PIL USA APRILE GIUGNO 2011

Trimestrale Harley Davidson aprile – giugno 2011 positivo dopo 5 anni

Dal 2006, ovvero da ben 5 anni, Harley Davidson non svelava bilanci trimestrali sorprendenti come quelli presentati ieri e relativi al Q2 2011 (aprile – giugno 2011).

Per il colosso statunitense leader nel settore motociclistico, infatti, lo scorso trimestre ha rivelato un aumento degli utili del 122% (dai 71,2 milioni di dollari di un anno fa agli oltre 160 di questo quarto).

Chiusura borsa positiva e Berlusconi interviene sulla situazione dei mercati

Chiusura positiva  per la Borsa di Milano. Il Ftse Mib  ha guadagnato l’1,18% a 18.510 punti.

A fare la parte del leone sono state le banche  con Unicredit che ha centrato il rimbalzo con un +5,89% a 1,222 euro seguita da Intesa Sanpaolo (+3,34% a 1,577 euro), Mps (+5,2% a 0,518 euro), Ubi Banca (+5,52% a 3,672 euro), Bpm (+7,32% a 1,54 euro, su il Banco Popolare (+2,04%) e Mediobanca (+1,46%).

Il settore, con il suo forte peso, trascina con sé gli indici e Milano si conferma la migliore in Europa.

Banche italiane esposte in Grecia

Pochissimi giorni fa abbiamo dato uno sguardo alle possibili soluzioni contro il fallimento della Grecia e secondo la Merkel una soluzione tra le tante sarebbe quella di far entrare nella negoziazioni dei bond anche i privati e le banche in modo da non esporre in maniera preoccupante l’intera Banca Centrale Europea.

Nella giornata di oggi apprendiamo invece che sono stati rinviati gli aiuti dell’Unione Europea alla Grecia ed il rischio di un fallimento è elevatissimo soprattutto per via di un governo non troppo solido.

Soluzioni contro il fallimento della Grecia

La bancarotta della Grecia sembra quasi inevitabile, ma è chiaro che l’Unione Europea farà di tutto per far si che questo non avvenga soprattutto perchè se la Grecia dovesse dichiarare fallimento il prossimo luglio quando scadrà il prestito ottenuto nei mesi scorsi, l’Europa dovrà venire in soccorso alle banche e a quel punto il danno sarà ancora più imponente com’è stato per l’Argentina i cui bond sono ancora sotto accusa.