L’Abi risponde alle accuse di Berlusconi

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La risposta alle affermazioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non è tardata ad arrivare e, come atteso, è stata anche piuttosto dura.

Durante la giornata di ieri, infatti, Berlusconi aveva rimproverato pubblicamente le banche denunciando un eccesso di utili da parte degli istituti bancari durante la crisi economica, utili definiti dallo stesso premier “perfino eccessivi”.

Le parole di Berlusconi erano volte soprattutto a spronare gli istituti di credito ad un maggiore sostegno nei confronti delle imprese, una misura assolutamente necessaria affinchè l’economia italiana possa rialzarsi dopo il periodo difficile non ancora del tutto terminato.

Tremonti propone una lotta non congiunta ai paradisi fiscali

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La lotta ai paradisi fiscali e le previsioni pubblicate ieri dalla Commissione Europea sono stati i due temi centrali della riunione dell’Ecofin al termine del quale il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha espresso le sue conclusioni in merito.

In relazione al tema dei paradisi fiscali Tremonti ha rivelato che il governo sta lavorando per combattere questa piaga sociale, altamente dannosa per l’economia mondiale, mediante l’inasprimento di sanzioni nei confronti di chi trasferisce i propri capitali in un centro offshore, l’inversione dell’onere della prova e la creazione di una lista nera dei paesi che non rispettano le norme internazionali in materia bancaria.

Fiat scatenata in borsa

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L’attenzione del mondo automobilistico e non è tutta indirizzata su Fiat in questo momento, e sul suo capo esecutivo Sergio Marchionne, il quale ieri è stato in Germania per presentare ad Opel la proposta del gruppo torinese.

Dopo aver raggiunto l’accordo con l’americana Chrysler ora Marchionne intende creare il secondo più grande gruppo automobilistico mondiale, in grado di vendere 6/7 milioni di auto all’anno.

Bancarotta a livelli record in UK

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Il numero delle persone o delle società dichiarate in stato di bancarotta in Inghilterra e Galles ha stabilito un nuovo record, come comunica il servizio del governo sulle insolvenze.

Nei primi tre mesi dell’anno sono state registrate 19062 società in bancarotta e 10713 IVA (in Inghilterra l’IVA è una modalità per i privati per evitare la bancarotta).

Lo specialità sulle insolvenze, Begbies Traynor, ha dichiarato che è previsto un aumento delle insolvenze personali intorno alle 125000 nel 2009. Ha affermato inoltre come “questo riflette sia i problemi dovuti ai debiti contratti, al numero record di disoccupati oltre ovviamente ai numerosi casi di bancarotta.”

Fiat e il suo impero dell’auto

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Dopo la firma della settimana scorsa che ha sancito l’accordo tra Fiat e Chrysler, ora Sergio Marchionne (capo esecutivo Fiat) si spinge oltre, infatti oggi sarà in Germania per discutere con Opel di una nuova coalizione automobilistica.

Marchionne presenterà infatti una proposta al gruppo tedesco, dal quale dipendono anche SAAB e Vauxhall , in grado di creare un nuovo gruppo capace di produrre 80 miliardi di euro di reddito ed in grado di vendere 6-7 milioni di auto all’anno.

La bancarotta Chrysler

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Il destino di Chrysler è passato da Washington ad un tribunale di Manhattan nella giornata di venerdì quando gli avvocati della casa automobilistica hanno cercato di definire il modo in cui l’azienda intende trattare i suoi lavoratori durante questo periodo di bancarotta.

Chrysler, il terzo produttore di auto negli USA, ha intrapreso la strada della bancarotta pilotata nella giornata di giovedì dopo aver raggiunto l’accordo con la FIAT.

Fiat e Chrysler finalmente insieme

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Come ci si attendeva l’accordo tra Fiat e Chrysler è stato raggiunto e firmato nella giornata di ieri. La casa statunitense, come ha dichiarato il presidente Obama, ricorrerà ad una bancarotta pilotata che durerà dai 30 ai 60 giorni. Non era la soluzione migliore ma rimane comunque una grande alleanza in previsione futura; Marchionne, amministratore delegato Fiat, afferma come questo sia un momento storico.

La casa torinese porterà oltre oceano la sua tecnologia, che sarà implementata nei modelli Chrysler, e pure venderà le sue auto tra cui anche le Alfa Romeo (esistono moltissimi fan club negli USA) e più in particolare l’ultima nata sotto il segno del “biscione”: l’Alfa MiTo.

Alleanza Chrysler Fiat al via

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L’alleanza tra Fiat e Chrysler è davvero ad un passo. Dopo l’accordo con i sindacati, infatti, è stato rimosso anche il secondo grande ostacolo, ritenuto fino a pochi giorni fà la possibile causa del fallimento delle trattative.

Sergio Marchionne, infatti, ha ricevuto ieri l’ok per la conclusione delle trattative anche da Exor, la finanziaria attraverso la quale la famiglia Agnelli controlla il Lingotto. Il Tesoro statunitense, inoltre, secondo alcune indiscrezioni, è riuscito ad arrivare ad un accordo con i quattro principali creditori di Chrysler, ossia JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Isae: in aumento la fiducia delle imprese

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L’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) nella sua consueta inchiesta mensile ha rivelato che durante il mese di Aprile si è verificato un aumento della fiducia delle imprese indicando, in particolare, che l’indice al netto dei fattori stagionali è salito a 64,2 dal 60,9 di Marzo.

Dopo il periodo buio della crisi economica, quindi, si iniziano ad intravedere segnali di recupero che, nel dettaglio, riguardano le imprese manifatturiere, i commercianti e i servizi di mercato. La fiducia, invece, risulta in calo nel settore delle costruzioni, ma a riguardo è doveroso specificare si tratta di un dato non definitivo dal momento che, almeno per ora, sono stati presi in considerazione solo le statistiche relative al mese di Marzo.

Gli effetti della crisi raggiungono anche i paesi poveri

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Mario Draghi, intervenuto durante il Development Committee della Banca Mondiale, ha riportato l’allarme lanciato durante l’incontro affermando che, a causa della crisi economica e finanziaria, il mondo si ritroverà ad avere circa novanta milioni di poveri in più.

L’allarme, in particolare, riguarda i paesi più poveri dove, ha spiegato il governatore della Banca d’Italia, l’impatto della crisi sarà molto più grave. Draghi, infatti, ha affermato che numero di persone che, per via della crisi, sono destinate inevitabilmente ad entrare in condizioni di estrema povertà aumenterà di circa 90 milioni entro la fine dell’anno.

Ford perde meno del previsto

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I dati riportati da Ford riguardanti gli ultimi risultati finanziari non sono così catastrofici come era lecito aspettarsi. Ford segna comunque una perdita di quasi 1 miliardo e mezzo di dollari, che però gli analisti non credevano possibile.

La notizia ha fatto schizzare letteralmente le azioni Ford, salite del 16%. Proprio prendendo spunto da questi dati, Ford sta pensando di non usufruire dell’aiuto governativo, cosa che General Motors e Chrysler saranno obbligate a fare, andando comunque molto vicine alla bancarotta.

Battibecco mediatico tra Marchionne e Verheugen

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Guenter Verheugen, il commissario europeo all’Industria, ha mostrato un forte scetticismo sulle conclusione di un possibile accordo tra Fiat e Chrysler e, soprattutto, sulle indiscrezioni che vedono Fiat in trattative anche con Opel.

Durante un intervista rilasciata ad un emittente radiofonica bavarese, infatti, Verheugen ha affermato di non capire dove Fiat riesce a trovare i soldi necessari per portare avanti contemporaneamente due trattative di tale spessore. Verheugen, inoltre, ha affermato di essere sorpreso per l’interesse di Fiat verso Opel che, a suo avviso, è un costruttore d’auto europeo che non gode di ottima salute.

Il Lingotto smentisce le dichiarazioni di Vitali

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Mancano solo pochi giorni alla scadenza dell’ultimatum lanciato da Obama ma da Fiat non arriva alcun segnale che sia in grado di far comprendere l’andamento delle trattative. Il lingotto, infatti, si limita a ribadire che le trattative sono in corso e che al momento non è possibile fare previsioni nè sulle tempistiche nè sull’esito finale.

Tuttavia, a rompere il ghiaccio e a fornire qualche informazioni in più sulle trattative serratissime ci ha pensato un sindacalista italiano. Stiamo parlando di Bruno Vitali, responsabile auto della Fim-Cisl, recatosi ieri a Detroit per incontrare Ron Gettelfinger, il leader della United Auto Workers. Il sindacalista, infatti, a fine giornata si è detto più che ottimista sull’esito dell’incontro.

Il costo della crisi economica è di 4.000 miliardi di dollari

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Di crisi economica si è parlato e se ne parlerà ancora per molto tempo ma molti di voi, probabilmente, si saranno più volta chiesti quanto sia costata questa crisi. Ebbene, a fare il calcolo ci ha pensato il Fondo Monetario Internazionale che ha quantificato il costo della crisi finanziaria, in termini di svalutazioni di asset globali, in 4.000 miliardi di dollari entro il 2010.

La previsione, che è stata diffusa attraverso il rapporto sulla stabilità finanziaria globale, include gli asset originati su tutti i mercati, e non solo su quelli degli Stati Uniti. Per i soli asset statunitensi, infatti, la stima è di 2.700 miliardi di dollari.