Basta col petrolio, puntiamo all’acqua

acqua del polo nord

Il suo patrimonio si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari e questo capitale lo ha realizzato comprando e vendendo compagnie petrolifere, tra poco diventerà ancora più ricco vendendo l’oro blu.

Stiamo parlando di Thomas Boone Pickens un magnate americano che più di 20 anni fa era considerato uno tra i business man più temuti a Wall Street e che continua a fare parlare di se attraverso le sue speculazioni come ad esempio l’ultima con la quale Microsoft ha tentato di scalare Yahoo!.

Ripresa al palo senza i giusti investimenti

industria italiana

Per far ripartire l’economia nazionale, l’Italia dovrebbe tornare a investire di più, smantellare la burocrazia e ridurre sensibilemente i costi e gli sprechi, ma anche le tasse che stringono in una morsa le imprese italiane e spesso queste ultime si trovano costrette a lavorare in nero a discapito del sociale, ma soprattutto della sicurezza sul lavoro.

Se prima le imprese che possedevano lavoratori in nero erano una su quattro ora sono diventate una su due e questo è un vero segnale di allarme che il governo dovrebbe recepire.

L’economia italiana deve investire nell’agricoltura

campo di grano

Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, afferma che “la situazione attuale del nostro paese, che ha una crescita ben al di sotto delle aspettative, è la conseguenza di anni in cui non si è deciso affatto a favore delle imprese. Ora, bisogna farlo per davvero.”.

Secondo gli studi, l’Italia è il paese con il tasso di crescita più basso tra le economia avanzate. Tanto che nel 2007 la crescita è stata di solo 1.5%, mentre la media di altri paesi in area Euro è stata di oltre 2.5%.

I fondi di investimento continuano ad andare male

fondi di ivestimento

Col passare degli anni, gli esperti cominciano a mettere in dubbio il continuo dei fondi di investimento dato lo scarso risultato degli ultimi tempi.

Il rapporto sui fondi d’investimento e quindi sul risparmio gestito viene rilasciato ogni anno da Mediobanca e da questo si evince che il comportamento dei risparmiatori italiani lascia molto a che pensare sul futuro dei fondi.

Rischi a livello finanziario

soldi americani

Quando si decide di effettuare degli investimenti, si è sempre soggetti a dei rischi di varia natura. Non bisogna però guardare al rischio come qualcosa che fa perdere denaro, perchè a volte potrebbe anche farne guadagnare. A livello finanziario, è possibile distinguere diverse tipologie di rischio.

In primo luogo, i rischi possono essere speculativi o puri. Sono speculativi se si manifesta un evento imprevisto, sia esso positivo che negativo, sono puri se le conseguenze della manifestazione del rischio sono soltanto negative.

I rischi di investire in obbligazioni

obbligazioni

Si dice sempre che quello obbligazionario sia un mercato sicuro. Non è propriamente così, infatti anche se si acquistano obbligazioni si potrebbe rischiare di incorrere in dei rischi.

Il primo rischio è legato ai tassi di interesse. Se, infatti, il tasso di interesse scende, il prezzo delle obbligazioni, solitamente, sale.

Al contrario, se il tasso di interesse sale, il prezzo dei titoli obbligazionari scende.

Intermediario finanziario

Intermediario finanziario

La figura dell’intermediario finanziario rappresenta colui che è specializzato nella negoziazione di titoli per conto di terze persone, che trasmettono loro ordine di cosa comprare e di cosa vendere.

L’intervento di un intermediatore è uno dei tre possibili modi in cui può avvenire uno scambio finanziario. Quest’ultimo, infatti, può avvenire per:

scambio diretto ed autonomo, dove lo scambio avviene direttamente tra le parti, senza nessun intermediario;

Esselunga sbarca in borsa?

Bernardo Caprotti

Da un cotonificio a conduzione familiare ad una società che fattura oltre 5 miliardi di euro l’anno. E’ questa la storia dell’imprenditore brianzolo Bernardo Caprotti, che dopo aver frequentato l’università in America, è tornato appena 26 enne per creare la più grande catena di supermercati conosciuta prima come “Supermarkets Italiani SpA” poi come “Esselunga”.

Investire sui mercati volatili

marcati volatili

Il sogno di ogni investitore sarebbe quello di investire su mercati “stabili”, in maniera da minimizzare il grado di rischio.

Ma ogni mercato può essere oggetto di periodi di estrema volatilità, che potrebbe portare a far aumentare il grado di rischio legato ad un’operazione finanziaria.

Ma volatilità e rischio non sono sinonimi.

Varo di NTV, treni privati italiani

Montezemolo

Con mille aspirazioni, ha visto finalmente la luce NTV, Nuovo Trasporto Viaggiatori, società interamente privata che tra pochi anni sarà pronta ad operare nel mercato italiano del trasporto ferroviario di persone in concorrenza con il tradizionale operatore nazionale.

La compagnia ha inaugurato la propria fase di sviluppo con tutti gli elementi del caso: le dichiarazioni di un Presidente carismatico (Luca Cordero di Montezemolo), gli auguri di molte personalità del mondo imprenditoriale (su tutte, quella del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia) e alcuni annunci in grande stile (tanto che si è parlato di “rivoluzione” nel traffico ferroviario italiano).

Monopolio energia

Eni EnergiaSecondo quanto dichiarato dall’authority, l’Eni, principale rivenditore di gas naturale d’Europa, occupa nel mercato italiano una posizione dominante in grado di danneggiare la corretta competizione nell’area.

Secondo quanto dichiarato da Alessandro Ortis, dell’authority per l’elettricità e il gas naturale, il settore in questione sarebbe particolarmente in ritardo in termini di efficienza di mercato e sviluppo delle infrastrutture. Il mercato nazionale del gas naturale, ha proseguito Ortis, è dominato pesantemente da Eni, in ogni parte della catena.

Investire nel settore farmaceutico

Il settore farmaceutico, soprattutto in un periodo di crisi del mercato come quello che stiamo affrontando in questi mesi, rappresenta un punto fermo su cui investire. I titoli del settore farmaceutico, così come quelli del settore alimentare, sono per loro natura difensivi e riescono a controllare le perdite e reagire ai momenti difficili meglio che titoli di altri settori, come quello bancario o quello energetico.

L’andamento anti-ciclico dei titoli del settore farmaceutico è la loro forza. Il mercato dei farmaci conosce solo piccoli momenti di ribasso, dal momento che l’acquisto dei farmaci prescinde da motivazioni di tipo economico ed è correlato solo allo stato di salute della popolazione.

I titoli forti di questo settore sono quelli ricollegati alle grandi multinazionali del farmaco, quali Roche, Merck, Novartis, Astrazeneca, Glaxo e Pfizer, per citarne alcuni. Le ultime quattro settimane, in particolare, mostrano una particolare vivacità di questi titoli, con incrementi a cifra doppia per Glaxo, Astrazeneca e Novartis.

Un po’ meno positivo l’andamento di Pfizer, mentre sono decisamente negative le quotazioni di Roche. Nonostante ciò, la Roche ha recentemente concluso alcune importanti acquisizioni e quindi il titolo dovrebbe tornare a salire nelle prossime settimane.

Transazione MontePaschi-Antonveneta

MontePaschi è sempre più convinta di riuscire a portare in porto la transazione che dovrebbe condurla a mettere le mani su Antonveneta: per far ciò, la compagnia senese è decisa a dismettere alcune delle sue attività principali, tra cui il 70% della Sgr e il 49% della Banca Monte di Parma.

Già entro pochi giorni, stando alle convinzioni dei vertici dell’istituto di credito toscano, la partecipazione nella Banca Monte di Parma dovrebbe passare all’interno del portafoglio di Banca Sella: quindi, salvo sgradite e del tutto improbabili sorprese, nome dell’acquirente e data della conclusione dell’accordo sarebbero già in cassaforte.

Dovrebbe tardare poco di più, invece, il passaggio di mano del 70% della Sgr, per acquisire la quale rimangono in pole position Credit Suisse – Investitori associati e Clessidra – Fmr Asset Management.

Investire nelle materie prime

Per chi fosse interessato a investire nelle materie prime e, in particolare, nel mercato del ferro, va ricordato che il titolo di riferimento è il FOE, quotato nella borsa di New York. Nel lungo periodo (5 anni) il titolo ha perso il 5%, passando dai 23,50 dollari di allora agli attuali 17,50, prezzo medio di questa settimana.

Con una capitalizzazione di 764 milioni di dollari nel mercato mondiale e 43,7 milioni di azioni circolanti, il ferro negli ultimi tre anni ha assunto un andamento altalenante, raggiungendo il minimo sotto quota 14 dollari nei mesi scorsi e il massimo a quota 26 dollari a luglio dello scorso anno.

Sicuramente, l’investimento in questo mercato deve essere affrontato con molta cautela da parte del piccolo-medio investitore, così come bisogna usare sempre molta prudenza quando si decide di investire in materie prime. Tre sono le Blue Chips più note che seguono l’andamento del ferro e di molte altre materie prime legate all’estrazione mineraria: l’Anglo American Gold, il BHP Billiton plc e il Rio Tinto, appartenenti a tre multinazionali inglesi, quotati al Nasdaq il primo e al NYSE gli altri.