
Subito dopo la decisione e durante il discorso del governatore della Banca Centrale Europea Trichet, che inizierà alle ore 14:30, il mercato valutario potrà essere caratterizzato da un’elevata volatilità .
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Subito dopo la decisione e durante il discorso del governatore della Banca Centrale Europea Trichet, che inizierà alle ore 14:30, il mercato valutario potrà essere caratterizzato da un’elevata volatilità .
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Intanto è stato il Wall Street Journal a rivelare per primo lo scoop secondo il quale Siemens vorrebbe uscire dalla joint venture a suo tempo messa in piedi con Fujitsu, annullando pertanto tutti i progetti considerati per la Fujitsu Siemens Computers Holding BV.
La borsa si basa sul corretto e trasparente passaggio di informazioni. Soltanto quando questo si realizza tutti i competitors “giocano ad armi pari“.
Il condizionale sullo stato di salute dell’economia del Paese, in questi casi, è d’obbligo, tuttavia gli economisti sono piuttosto ottimisti circa i dati del secondo trimestre del 2008.
Nel 2009, sempre stando alle stime dell’Afo, ci dovrebbe essere una lieve ripresa in grado di portare il ritmo di crescita dei finanziamenti immobiliari al 6,9%.
La decisione di privatizzare Tirrenia è giunta per voce dello stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che a margine di un’assemblea ha dichiarato di essere convinto che la società esercita la propria attività facendo una concorrenza sleale nei confronti dei concorrenti privati.
Ma cosa fare di Tirrenia? La mossa più semplice sarebbe quella di riportare la gestione della compagnia nell’ottica delle quattro Regioni che godrebbero del possesso delle altrettante società componenti l’azienda marittima.
La Banca Mondiale ha infatti dichiarato che a causa del forte incremento nell’utilizzo di biocarburanti, il peso sul prezzo dei prodotti alimentari è aumentato di circa il 75%.
Quanto annunciato dalla Banca Mondiale contrasta pertanto le dichiarazioni del presidente statunitense George W. Bush, che pochi giorni fa aveva reso noto che la principale responsabilità nel caro-prezzi dei cibi era da attribuirsi alla Cina e all’India, e allo sfrenato aumento della loro domanda alimentare.
Ieri, dopo aver annunciato il taglio di 600 punti vendita e 12000 occupati, il titolo – quotato nel Nasdaq – ha respirato aria fresca con un rialzo dell’1,26%, restando comunque al di sotto dei massimi dell’avvio e dei livelli fatti segnare nel pre-market. In un anno, Starbucks, registra perdite pari al 40,09%, poco più della metà nella performance a 6 mesi.
La chiusura degli store rientra nel piano generale di trasformazione della compagnia. La chiusura dei 600 punti vendita che facevano segnare le perdite maggiori avverrà entro il 2009 e in ogni caso dipenderà dagli accordi presi precedentemente con terze parti.
Secondo quanto ha dichiarato Marcegaglia, la Confindustria sarebbe preoccupata per un nuovo aumento dei tassi di interesse, definendo l’attuale livello dei tassi stabiliti dalla BCE come un’ulteriore problema in un Paese, come l’Italia, che già fatica enormemente a mantenere un minimo di crescita.
Secondo il Presidente degli industriali, inoltre, l’Italia sarebbe a rischio stagflazione: la priorità diventa quindi far ripartire la macchina produttiva italiana, rinnovando la spinta sul Prodotto Interno Lordo.
Ed è la stessa organizzazione di categoria che lancia un monito da allarme rosso: con il greggio sopra quota 200 dollari, l’inflazione salirà di un altro punto percentuale entro il 2008, con gravi conseguenze per l’economia reale del paese, che rischierebbe il collasso. Le preoccupazioni sul futuro del paese da parte di Confesercenti si aggiungono al monito lanciato nei giorni scorsi dallo stesso governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi.
Per ora, però, le voci che danno Alitalia prossima ad un fallimento guidato sono, appunto, solamente voci. Bisognerà attendere, innanzitutto, che Intesa San paolo, recentemente nominato advisor per l’operazione, presenti le sue soluzioni per uscire dalla crisi.
Tra le soluzioni individuate dal gruppo bancario ci potrebbe essere proprio la separazione dell’azienda in due divisioni: da una parte una nuova società , con nuovi soci privati (Air One figurerebbe sempre in testa) e altrettanto nuovi capitali; dall’altra la classica bad company, cui andrebbe l’onere di gestire gli effetti nocivi del pregresso andamento della compagine, per poi terminare la sua esistenza con un fallimento pilotato.
Gli automobilisti e i risparmiatori sono in forte preoccupazione tantè che molte multinazionali tra cui anche le banche hanno deciso di lanciare una campagna marketing senza precedenti offrendo ai propri clienti buoni benzina. I buoni benzina stanno diventando anche un mezzo per attirare nuova utenza.
I buoni benzina vengono erogati sempre con una lauda contropartita come ad esempio la campagna di Conto Arancio da diritto da 50 a 80 euro di buoni benzina a tutti i nuovi clienti mentre Cartasì, per i clienti che pagano con Cartasì Quattroruote, dà diritto ad ottenere uno sconto del 2% presso tutti i distributori Esso. E per rimanere in tema, persino Esso, con la sua famosa raccolta punti, non fornisce più regali di uso comune, ma veri e propri buoni benzina.