
Il declino nelle previsioni di Morgan Stanley, pari al 35% rispetto alla precedente previsione, ha trascinato al ribasso i titoli Apple, che hanno toccato i 105 dollari dopo una discesa verticale di quasi il 18%.
Il declino nelle previsioni di Morgan Stanley, pari al 35% rispetto alla precedente previsione, ha trascinato al ribasso i titoli Apple, che hanno toccato i 105 dollari dopo una discesa verticale di quasi il 18%.
La banca, che tra l’altro dovrebbe confermare ufficialmente la notizia entro breve, avrebbe tuttavia l’intenzione di “ritoccare” la sola divisione dell’investment banking e banking online, i cui impiegati complessivi sono circa 20.000. Ovvio che una riduzione di quasi il 10%, se tale sarà la scelta di UBS, non può che essere definita come un decremento piuttosto radicale.
Dopo aver perso quasi il 25%, Unicredit ha avuto una incredibile ripresa nonostante il brutto inizio, facendo registrare un ottimo +11% durante il pomeriggio, quando in mattinata il titolo era stato sospeso per eccesso di ribasso. La ripresa del titolo sarebbe da collegarsi alla notizia dell’entrata in vigore della legge che vieta le vendite allo scoperto senza delle precise garanzie.
Gli Stati Uniti stanno facendo il possibile per rimettere in piedi una situazione che appare alquanto disastrata. Ma cè chi crede che il peggio non sia ancora arrivato.
Alla sua morte l’imprenditore scaltro, lascia tutto ai figli, regalando così una compagnia aerea che nel 2007 contava ben 4800 collaboratori con un valore di 1,2 miliardi di euro.
Il merito del successo della compagnia aerea low cost più famosa in Europa e forse nel Mondo non è solo del suo fondatore, ma del suo amministratore delegato, Michael O’ Leary, chiamato dallo stesso Tony Ryan nel 1994 per cercare di sollevare la compagnia da fallimento certo.
È previsto che tale transazione, che dovrebbe completarsi entro il 2008, generi più di 15 punti base (0,15%) di core tier 1″.
E così Credit Suisse, in una delle sue ultime valutazioni, ha deciso di premiare il produttore tedesco BMW (sollevando i suoi titoli da “underperform” a “outperform”) ed ha invece punito i francesi di Renault, per i quali il cambio di rating è stato inverso (da “outperform” a “underperform”).
L’obiettivo è di far approvare il piano salva-finanza da 700 miliardi di dollari.
In Italia, pertanto, il tasso di disoccupazione è salito nuovamente, per il quinto trimestre consecutivo, al 6,8%, rispetto al 6,6% riscontrato dall’Istituto Nazionale di Statistica nel primo trimestre dell’anno.
Nello stesso trimestre, gli analisti consultati da Bloomberg prevedevano invece per RIM degli utili per azione pari a 99 centesimi.
Al momento, come conferma Barnabè, nessuna offerta si è però concretizzata.
Nella giornata di ieri l’indice MSCI, che misura l’andamento delle 48 maggiori borse mondiali, ha fatto registrare una diminuzione del 4,4% , il più grande dal 1997 a questa parte.
Grazie a ciò Nike ha subito una forte spinta nei ricavi, che hanno trascinato gli utili sopra il livello atteso dagli analisti.