Cir break-out rialzista a 1,80 euro

Cir titolo

Il titolo Cir si trova in un trend rialzista di ottimo livello, infatti come vedete anche dal grafico è dal mese di luglio che le quotazioni del titolo in borsa hanno continuato a salire di valore.

Addirittura ora Cir sta provando a scardinare la resistenza chiave che si trova attorno a quota 1,75-1,78 euro, che se superata potrebbe dare il via ad un importante nuovo break-out rialzista.

Ing rimborsa metà del debito al governo olandese

Ing

Il colosso olandese Ing attraverso un comunicato ha fatto sapere che il prossimo 21 dicembre rimborserà al governo olandese 5,61 miliardi di euro, ossia la metà della cifra ottenuta come forma di sostegno durante la fase più critica della crisi economica e finanziaria. Ricordiamo, infatti, che ad ottobre dello scorso anno Ing ha ottenuto dal governo olandese aiuti per 10 miliardi di euro che ora si appresta a restituire.

La prima metà del finanziamento ottenuto sarà rimborsato dal colosso olandese utilizzando i soldi ottenuti a seguito dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro lanciato il mese scorso e che verrà completato proprio il 21 dicembre prossimo. In particolare si tratta di 5 miliardi ai quali occorre aggiungere 347 milioni di interessi e un coupon di 259 milioni.

Monte dei Paschi di Siena cede il supporto a 1,25 euro

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Dopo la presentazione del nuovo piano industriale 2010 per Monte dei Paschi di Siena le cose in borsa non stanno andando troppo bene, infatti più volte il titolo sta rischiando di compromettere anche il supporto chiave che ora si trova a quota 1,25-1,24 euro per azione.

Se dovesse crollare sotto tale soglia allora il titolo Mps rischierebbe seriamente un tracollo prima intorno a quota 1,19 euro ed in un secondo momento a quota 1,16-1,15 euro.

Rifinanziamento del debito per Prysmian

Prysmian

Secondo alcune indiscrezioni un gruppo di banche formato da Unicredit, Intesa Sanpaolo, Calyon, Citigroup e Mediobanca sarebbe intenzionato a concedere a Prysmian un rifinanziamento di parte dei debiti contratti dalla società nel 2007, si parla di 800 milioni di euro su un totale complessivo di 1,4 miliardi di euro di debiti con scadenza a maggio 2012.

Prysmian ha una posizione finanziaria netta che nel 2009 ammonta a 500 milioni di euro, un costo medio del debito del 4,5% e uno spread di 40 bps. Con il nuovo prestito è probabile che la società dovrà sopportare un rialzo dello spread ma in compenso potrà giovare di un ribasso del costo medio del debito che andrà al di sotto del 3,5%, nonchè allungare la durata del finanziamento.

Unicredit ceduto il supporto a quota 2,25 euro

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Il titolo Unicredit nelle ultime sedute a Piazza Affari sta patendo molto l’ultimo periodo infatti anche nella giornata di ieri il valore del titolo è crollato addirittura cedendo il supporto posto a quota 2,25 euro per azione.

Il titolo già nella mattinata è sceso attorno a quota 2,225 euro, rimanendo poi invariato per tutta la giornata, chiudendo le contrattazioni a quota 2,2575 euro, in calo dell’1,63%.

Unicredit tentativo di allungo a quota 2,4 euro

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Nei giorni scorsi vi abbiamo documentato del mancato aggancio a 2,40 euro da parte di Unicredit, aggancio che però è riuscito nella giornata di venerdì, anche se poi a dire il vero il titolo dell’istituto bancario ha chiuso la settimana di Borsa a quota 2,38 euro per azione, in rialzo comunque dell’1,82%.

Lo spunto rialzista di venerdì lascia ovviamente ben sperare gli investitori, però la situazione del titolo resta comunque abbastanza contrastata.

Tenaris nuova fase ribassista a 13 euro

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Il trend rialzista del titolo Tenaris, iniziato praticamente a settembre, sta però facendo intravedere i primi segnali di cedimento, infatti il valore del titolo è sceso fino a 13-12,5 euro salvo poi riuscire a tornare alla soglia chiave che è posta a 13,50 euro.

Ieri a Piazza Affari Tenaris ha chiuso in ribasso dell’1,02% a quota 13,52 euro, che comunque ora come ora rappresenta un buon risultato, infatti il mese scorso Tenaris era addirittura crollato a 12,60-12,58 euro, solamente con un test su quella soglia è riuscito a salire fino a toccare quasi 14 euro.

Unicredit mancato aggancio a 2,40 euro

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Come si evince facilmente osservando il grafico del titolo, Unicredit nell’ultimo periodo presenta un andamento molto contrastato, infatti solamente due settimane fa il valore del titolo era arrivato a sfiorare i 2,60 euro per azione, salvo poi crollare fino sotto la barriera grafica posta a 2,25 euro.

Ora il titolo sta cercando di portare a termine il superamento di quota 2,40, la quale rappresenta la prima resistenza grafica, ma anche ieri Unicredit ha perso lo 0,95% scendendo a quota 2,34 euro per azione, mancando così l’aggancio.

Previsioni Nokia sul mercato della telefonia mobile

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Nokia prevede che nel 2010 ci sarà una crescita del 10% del mercato globale dei telefoni cellulari, una stima questa superiore a quella prospettata dagli analisti, nonostante questo però il colosso finlandese si aspetta un margine operativo in linea con i livelli raggiunti quest’anno, ovvero compreso tra i 12 e i 14 punti percentuali, mantenendo così la stessa e identica quota di mercato.

Per il 2010, inoltre, Nokia conta di ribassare il costo dei servizi di accesso ad internet mediante l’utilizzo del sistema operativo Symbian sugli Smartphone prevedendo che il prossimo anno saranno ben 300 milioni gli utenti che utilizzerano questi suoi servizi.

Al via la ristrutturazione di Safilo

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Contrariamente a quanto previsto la proroga dell’Opa per l’acquisto di bond Safilo è servita, Hal Holding è infatti riuscita infatti a concludere in maniera positiva l’offerta lanciata il 20 ottobre scorso sul bond da 195 milioni, con scadenza 2013, anche se ha dovuto modificare il quorum del 60% richiesto per il successo dell’opa che è stato portato al 51% circa.

Hal Holding, ricordiamo, è la società impegnata nel salvataggio di Safilo, l’esito positivo dell’offerta rappresentava uno dei presupposti per il salvataggio del gruppo e forse anche la condizione che almeno apparentemente sembrava la più difficile da raggiungere.

Dada acquista Poundhost

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Dada, azienda internazionale leader nel settore dei servizi di community e intrattenimento online, attraverso una nota ha fatto sapere che acquisirà la società inglese Poundhost, divisione di hosting dedicato del gruppo Blue Square Data, ovvero uno dei principali fornitori di soluzioni IT nel Regno Unito.

L’accordo prevede che Dada acquisirà il 100% delle società che costituiscono Poundhost verso un corrispettivo di circa 7,2 milioni di euro, a cui andrà aggiunta un ulteriore cifra massima di 330 mila euro legata al raggiungimento di determinati risultati al termine del primo trimestre 2010.

Balzo di Cir, Monte dei Paschi in controtendenza

mps

Settimana di borsa che è iniziata col piede giusto a Piazza Affari, dove i listini principali hanno guadagnato punti sulla scia dei buoni dati delle principali borse europee: a Milano il Ftse Mib ha messo a segno un rialzo dello 0,79% a quota 22.830 punti mentre il Ftse All Share ha guadagnato lo 0,8% a 23.325 punti.

La questione lodo Mondadori fa salire il titolo Cir, che ha segnato un balzo dell’8,21% a quota 1,56 euro per azione, la controllata Cofide ha chiuso a +6% a 0,6 euro. Mondadori +3,83% a 3,39 euro e Mediaset +0,76% a 4,63 euro.

Fiat scatenata in borsa promossa da Morgan Stanley

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Piazza Affari apre l’ultimo trimestre dell’anno subendo notevoli perdite, ma questo è dovuto principalmente a quella fase di consolidamento in atto da diverso tempo sulla piazza milanese.

Il listino italiano ha così chiuso in calo la seduta, proprio sui minimi di giornata, a causa soprattutto dei dati macro, anche se però ci sono da sottolineare degli spunti positivi come quello messo a segno da Fiat.

La forza dello yen trascina al ribasso gli indici asiatici

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Seconda chiusura consecutiva in netto ribasso per la Borsa di Tokio, l’indice Nikkei ha chiuso la seduta lasciando sul campo il 2,5% a quota 10.009,52 punti, ed il motivo principale del calo continuo delle borse asiatiche è da ritrovare nella forza dello yen sul dollaro, che aumenta le difficoltà di esportazione.

Il rapporto dollaro-yen è ora di 89,26 con la moneta americana che ha toccato i minimi da sei mesi a questa parte.

Hirohisa Fujii, ministro delle Finanze giapponesi, continua a ribadire la sua volontà di non volere intervenire sul tasso dei cambi dello yen, definendo un errore influenzare artificialmente i cambi delle monete.