
Edf vuole arrivare al 100% della sua controllata dell’energia pulita. Per farlo dà agli azionisti che detengono il 50% della società la possibilità di scegliere se essere pagati 40 euro per azione cash o 13 azioni Edf ogni 11 azioni Edf Energies.
Edf vuole arrivare al 100% della sua controllata dell’energia pulita. Per farlo dà agli azionisti che detengono il 50% della società la possibilità di scegliere se essere pagati 40 euro per azione cash o 13 azioni Edf ogni 11 azioni Edf Energies.
Stamani, tuttavia, Mediobanca ha comunicato di aver rivisto al rialzo il target price sulla quotazione Enel Green Power portandolo da 1,93 a 2,1 euro, mantenendo al contempo invariata la raccomandazione “outperform”.
Nel periodo in esame l’Ebitda ha toccato quota 1.313 milioni di euro rispetto agli 1.207 milioni del 2009 (+8,8%), mentre l’Ebit ha registrato un incremento dello 0,4% a 794 milioni di euro dai 791 milioni del 2009. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2010 è risultato pari a 3.092 milioni di euro, in miglioramento del 42,2% rispetto ai 5.345 milioni registrati a fine 2009.
Nel testo definitivo la maggiore novità è rappresentata dall’eliminazione del limite a 8GW per gli incentivi al fotovoltaico.
È stato confermato il tetto a 1MW per gli impianti fotovoltaici a terra posizionati su terreni agricoli che non potranno occupare più del 10% della superficie disponibile.
Il risultato è stato ricondotto soprattutto alla buona performance delle attività internazionali, in particolare grazie al consolidamento con il metodo integrale di Enel Green Power España a partire dalla fine del mese di marzo 2010 e ai ricavi della controllata Enel.si.
JP Morgan, infatti, ha avviato la copertura sul titolo fissando un rating “overweight” e un target price a 2,05 euro, ossia un valore che supera del 24% circa l’attuale quotazione.
Inoltre questo fattore permette a Egp di poter dipendere maggiormente da una fonte più stabile rispetto alle altre.
Il debutto ha subito fin dalle prime ore un forte calo sfiorando anche il 5% per poi salire e chiudere comunque sotto il prezzo di collocamento fissato a 1,6 euro per azione.
Nel periodo luglio settembre, i ricavi del gruppo Enel sono però cresciuti a quota 18,17 miliardi di euro, del 4,8%.
Nel periodo in esame l’Ebitda ha raggiunto quota 966 milioni, in crescita del 5,6% da 915 milioni, mentre l’Ebit si è attestato a 598 milioni, in diminuzione del 2,5% dai 613 milioni dei primi nove mesi del 2009.
Come se non bastasse l’insuccesso di quella che era stata ribattezzata come l’Ipo più importante dell’anno a Piazza Affari è stato seguito da alcune polemiche e da una denuncia da parte dell’Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari), che ha già provveduto a presentare alla Procura della Repubblica diversi elementi a sostegno della sua tesi.
Durante la sua prima giornata a Piazza Affari il titolo Enel Green Power ha viaggiato al ribasso non riuscendo neanche a raggiungere il prezzo minimo di collocamento, fissato a 1,6 euro. Nonostante questo, tuttavia, Conti non ha abbandonato il suo ottimismo e si è detto certo che nel corso dei prossimi mesi il titolo Enel Green Power si distinguerà per le sue performance al rialzo.
La più grande Ipo dell’anno di Piazza Affari, dunque, delude le aspettative e nelle prime battute arriva a perdere il 4,4% a 1,53 euro, non riuscendo neanche a toccare il prezzo minimo di collocamento fissato a 1,6 euro ma spingendosi al massimo a 1,55 euro.
Nel comunicato diffuso dalla capogruppo, in particolare, viene spiegato che le richieste dei piccoli investitori sono state interamente soddisfatte mentre, al contrario, quelle degli investitori istituzionali, le cui continue richieste hanno costretto Enel ad abbassare il prezzo, sono state lievemente decurtate. Lo stesso comunicato, inoltre, ha specificato che gli 1.625 milioni di azioni dell’offerta complessiva si dividono in 1.415 milioni di azioni vendute e in 210 milioni di azioni al servizio dell’over allotment.