Rating Saras alzato a “buy” da Société Générale

Société Générale ha comunicato questa mattina di aver alzato il rating sul titolo Saras portandolo da “hold” a “buy”.

Gli analisti della banca francese, dunque, consigliano di fatto l’acquisto delle azioni Saras agli investitori. Il motivo è da ricercare nei margini di raffinazione, che nel trimestre in corso hanno raggiunto i livelli massimi degli ultimi tre anni, registrando un’impennata del 41% rispetto al 2011.

Acquisto azioni Saras consigliato da Equita

Gli analisti di Equita sim hanno comunicato stamane di aver rivisto il rating sul titolo Saras portandolo a “buy”, alzando al contempo il target price a 1,35 euro.

La banca di investimento milanese, dunque, consiglia l’acquisto delle azioni Saras, soprattutto alla luce del miglioramento dei margini di raffinazione. La promozione ha influito positivamente sull’andamento del titolo, che a Piazza Affari segna nel pomeriggio un rialzo di oltre tre punti e mezzo percentuali a 1,07 euro.

Acquisto azioni Saras consigliato da Société Genérale

A Piazza Affari il titolo Saras segna un rialzo di oltre tre punti percentuali a 0,938 euro sulla scia del giudizio positivo arrivato dagli analisti di Société Genérale, che hanno avviato la copertura sul titolo fissando rating “buy” e target price a 1,27 euro.

Secondo gli esperti della banca francese, dunque, il titolo Saras rappresenta un’ottima opportunità di investimento in quanto presenta un potenziale di rialzo del 38%.

Saras possibile delisting

A Piazza Affari stamane il titolo Saras segna un rialzo di oltre otto punti percentuali a 1,27 euro sulla scia della notizia riportata stamane da alcuni quotidiani, secondo cui i principali azionisti della società starebbero studiando un delisting del titolo.

Se le indiscrezioni di stampa dovessero rivelarsi fondate, dunque, la quotazione potrebbe ben presto sparire dal listino milanese. Gli stessi quotidiani che riportano la notizia, inoltre, non escludono che sia in arrivo un’offerta.

Target price Saras tagliato dagli azionisti

Gli analisti di mezzo mondo, dopo aver ricevuto notizia del pesante rosso in cui grava la Saras Spa, la compagnia petrolifera che pochi giorni fa ha approvato i propri bilanci semestrali, hanno deciso di tagliare il target price sul titolo nonostante abbiamo mantenuto un rating, in generale, secondo il quale il gruppo industriale sardo riuscirà, a fine anno, ha collezionare una performance decisamente migliore rispetto a quella intrapresa dal mercato.

[LEGGI] BILANCIO SEMESTRALE SARAS GENNAIO GIUGNO 2011

Bilancio semestrale Saras gennaio giugno 2011

Saras, società italiana operativa nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, ha presentato i risultati di bilancio relativi ai primi sei mesi dell’esercizio 2011.

Nella prima metà dell’anno il gruppo ha fatto registrare ricavi in aumento del 31% a quota 5,31 miliardi di euro, contro i 4,07 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Quotazione Saras bocciata da Credit Suisse

Dopo la bocciatura arrivata ieri da Goldman Sachs, anche Credit Suisse ha deciso di rivedere al ribasso il suo giudizio sulla quotazione Saras portando il rating da “neutral” a “underperform” e il target price da 1,9 euro a 1,6 euro.

La banca d’affari svizzera ha anche ridotto le stime dell’ebitda dell’8% in media per il periodo compreso tra il 2011 e 2013, in particolare per l’anno in corso è previsto un ebitda di 27 milioni di euro, ovvero in calo dell’82% su base trimestrale e del 2% su base annua.

Bilancio Saras gennaio dicembre 2010

Saras ha archiviato il 2010 con una perdita netta consolidata di 9,46 milioni di euro rispetto all’utile netto di 72,55 milioni registrato nel 2009. I ricavi, al contrario, hanno registrato una crescita passando da 5,31 a 8,61 miliardi, mentre il risultato operativo è calato da 152,4 a 16,07 milioni di euro.

Il margine operativo lordo ha segnato una flessione del 35% a 223,5 milioni, mentre è risultata sostanzialmente in linea con l’anno precedente la posizione finanziaria netta, che al 31 dicembre è risultata negativa per 560 milioni rispetto al rosso di 533 milioni dell’anno precedente.

Previsioni Eps Saras e Petroplus

Petroplus ha annunciato i risultati del primo trimestre 2010, con un flusso di cassa pari a 325 milioni di dollari, con il flusso di cassa del solo quarto trimestre a 520 milioni di dollari, chiaro segno del miglioramento materiale nel downstream.

Dopo il calo del quarto trimestre, Nomura si attende ora ritorni migliorati di 800bps trimestre su trimestre al 5%.

A favorire il recupero del gruppo potrebbero esserci il miglioramento continuo della domanda nel trasporto industriale e l’inevitabile maggiore richiesta di benzina durante i mesi estivi, due fattori che potrebbero permettere di vedere un graduale rafforzamento del tasso di utilizzo nel downstream.

Saras titolo ai minimi storici

E’ un brutto momento quello che sta passando il titolo Saras a Piazza Affari, venerdì scorso infatti il titolo ha raggiunto i minimi storici dopo la pubblicazione dei risultati del quarto trimestre 2009 e l’azzeramento del dividendo.

Molti analisti pensano che la situazione attuale del titolo sia troppo depressa: ieri il titolo a Milano ha ceduto ancora l’1,30% a 1,664 euro per azione.

Saras bocciata da Credit Suisse

Saras

Giornata positiva quella di Saras che sta guadagnando quasi l’1% nonostante il giudizio negativo da parte della banca svizzera Credit Suisse che in mattinata ha reso noto il proprio target price riguardo al titolo petrolifero italiano dell’azienda in grado di gestire oltre 300 mila barili di petrolio al giorno che in Europa le consegnano il titolo di leader operativo nel settore delle raffinerie.

Il titolo del gruppo Moratti ha subito oggi un deprezzamento da parte di Credit Suisse che ha infatti abbassato il target price da 3,10 a 2,10 giudicando il titolo neutrale contro al precedente giudizio che era in outperformance.

Previsioni di Saipem, Saras ed Erg

barile-petrolio

Arrivano oggi le analisi dei vari istituti finanziari del mondo su alcuni titoli petroliferi italiani.

E’ chiaro che le quotazioni dei titoli petroliferi rispecchiano l’andamento del prezzo al barile del greggio ed infatti oggi che il prezzo per un barile di petrolio è nell’intorno dei 70 dollari al barile, nel giro di un anno potrebbe raggiungere gli 82 dollari al barile.

Royal Bank of Scotland ha deciso di motificare il proprio target price nei confronti del titolo di Saipem portandolo a 22,5 euro ad azione aumentando così di 7,7 euro ad azione.

Situazione settore petrolifero

petrol-price

Il ministro del Petrolio del Kuwait, Ahmad al-Abdullah al-Sabah, ha affermato che l’Opec potrebbe aumentare la produzione se i prezzi del petrolio al barile salissero sopra i 100 dollari a settembre.

Il ministro, ha anche affermato come la domanda sia ancora debole anche se in Asia si iniziano ad intravedere i primi segnali della ripresa. Questa mattina il prezzo al barile era sopra ai 71 dollari, cifra che non raggiungeva da sette mesi. I future sul light crude nei mercati asiatici salivano di 1.01 dollari a 71.01 dollari, dopo aver toccato anche l’apice di 71.10 dollari.

Come procede la giornata di oggi

euro169

La seconda giornata consecutiva priva di movimenti significativi relativamente al dollaro ha visto un leggero rafforzamento per il biglietto verde e lo Jpy. I dati comunicati nella giornata di ieri hanno visto un calo maggiore delle aspettative nelle pending home sales pari al 7.7%.

Il discorso di Bernanke ha chiarito che gli Usa avranno obbligatoriamente la necessita di espandere il proprio deficit e i mezzi che verranno destinati al settore bancario saranno di circa 700 miliardi di Usd. Il governatore della banca centrale ha anche detto che il salvataggio di AIG lo ha particolarmente “infastidito” rispetto ad altri interventi governativi ma l’obiettivo della Fed deve comunque essere quello di permettere al sistema finanziario di continuare ad andare avanti e quindi non si tirerà indietro neanche in questo caso.