
Il potenziale del titolo Vodafone, dunque, secondo Credit Suisse risulta essere piuttosto limitato, questo è bastato a spingere la banca d’affari a declassare la sua raccomandazione sul titolo.
Il potenziale del titolo Vodafone, dunque, secondo Credit Suisse risulta essere piuttosto limitato, questo è bastato a spingere la banca d’affari a declassare la sua raccomandazione sul titolo.
La compagnia telefonica è dunque risucita a realizzare risultati in linea con le previsioni nonostante le sofferenze relative al business in India, a bilancio sono state infatti iscritte svalutazioni per 2,3 miliardi di sterline legate alla divisione indiana e causate dagli elevati costi relativi alla concessione di licenze.
Nomura ritiene infatti che il programma del taglio dei costi avrà effetti positivi sull’andamento dell’attività e sugli utili dell’azienda, nonostante la regolamentazione nel settore e l’indebolimento dei fondamentali negli Stati Uniti continuano a rappresentare un serio rischio nel medio termine.
La banca d’affari ha motivato la sua decisione spiegando che in base a quelle che sono le sue previsioni l’azienda telefonica britannica difficilmente registrerà una nuova crescita in Europa, il motivo principale resta l’elevata concorrenza che nell’ultimo periodo sta diventando ancora più agguerrita per via dell’ingresso sul mercato di nuovi operatori.
Secondo il quotidiano, infatti, le due compagnie telefoniche hanno già provveduto ad avanzare le rispettive proposte, entrambe si aggirano intorno ai 3,5 miliardi di sterline, pari a circa 4 miliardi di euro. Per sapere quale delle due compagnie acquisirà T-Mobile, tuttavia, occorrerà attendere la fine settimana quando verrà deciso quale delle due offerte accettare.
T-Mobile UK possiede una quota di mercato del 40%, ed ha un valore stimato di circa 3-4 miliardi di euro. L’offerta comunque non è stata confermata ufficialmente da Vodafone e ci sono anche dei dubbi sull’effettiva riuscita della stessa, in quanto potrebbe anche essere bocciata dall’Antitrust inglese.
La prima di queste era arrivata qualche mese fà dall’Antitrust che aveva multato le due compagnie per aver modificato unilateralmente i propri piani tariffari mentre la seconda, arrivata solo qualche settimana più tardi, proveniva dall’Agcom che aveva sanzionato Tim e Vodafone per non aver applicato correttamente le norme relative alla portabilità del numero e ai servizi non richiesti.
Le varie sanzioni inflitte, che ammontano ad un totale di 2,8 milioni di euro, sono state il frutto di una serie di procedimenti che L’Autorità aveva intrapreso per verificare la corretta applicazione, da parte delle compagnie telefoniche, delle norme relative alla portabilità del numero, ai servizi non richiesti e ai vari indici di qualità .
La procedura è piuttosto semplice. Per poter ottenere il rimborso, infatti, è necessario inviare al proprio gestore una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui si chiede il ripristino del vecchio piano tariffario e la restituzione dei soldi sborsati a causa del cambiamento della tariffa, palesemente più svantaggiosa per l’utente.
La mossa scorretta delle due compagnie telefoniche, secondo le stime degli esperti, avrebbe fruttato in un anno dai 40 agli 80 euro per singolo utente, una cifra che se moltiplicata per il numero di persone coinvolte assume proporzioni molto elevate.
Nell’ultimo semestre le entrate della compagnia telefonica sono aumentate del 17%, tuttavia, al netto delle imposte è stata registrata una diminuzione degli utili.