
Volkswagen ha reso noti i risultati del quarto trimestre del 2009, dove spiccano utili in calo del 73% a 257 milioni di euro, a conferma del periodo difficile che attende tutti i produttori di automobili quest’anno.
Volkswagen ha reso noti i risultati del quarto trimestre del 2009, dove spiccano utili in calo del 73% a 257 milioni di euro, a conferma del periodo difficile che attende tutti i produttori di automobili quest’anno.
A portare alla luce questo piano dell’azienda di Wolfsburg sono state fonti bancarie, le quali hanno anche saputo dire che gli istituti dietro a questa operazione saranno Hsbc, BayernLB e Commerzbank.
Volkswagen investirà 19,9 miliardi di euro nei prossimi 3 anni, di cui la metà in Germania, e Moody’s ha assegnato al titolo teutonico rating A3, mentre Standard & Poor’s A-.
Il titolo della casa tedesca in vista dell’uscita dall’indice Dax, a causa del calo del flottante sotto la soglia del 10%, dal momento che l’Emirato del Quatar ha concordato la salita al 17% nel capitale ordinario. Il titolo della casa automobilistica tedesca segna una flessione del 3,34% per un valore di 73.70 euro, con un minimo che si è stanziato a quota 72,41 euro.
Addirittura le persone vicine alla società si sbilanciano e parlano di un terzo di Suzuki per Volkswagen, non solamente il 20%.
Questa operazione dovrebbe costare a Volkswagen qualcosa come 3,9 miliardi di euro extra.
Secondo quanto rivelato dal giornale, tuttavia, Volkswagen non è l’unica casa automobilistica ad aver messo gli occhi su Suzuki che pare sia già in trattativa con Renault. Entrambi i gruppi, tuttavia, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla notizia, limitandosi ad affermare di non voler commentare i rumors.
Macht, in particolare, ha affermato che, a seguito della fusione con Volkswagen, Porsche prevede di aumentare la produzione addirittura del 50% mentre Winterkorn si è limitato a sottolineare il potenziale del gruppo in paesi come la Cina o l’India e ad affermare che i vertici di entrambe le case automobilistiche hanno grandi progetti.
La rivelazione è stata fatta dal direttore finanziario di Volkswagen durante un intervista rilasciata al quotidiano Die Welt che, tuttavia, ha subordinato l’anticipazione di un anno della conclusione della fusione al verificarsi si due eventi, una situazione positiva dal punto di vista economico e la ripresa dei mercati finanziari.
La quota di mercato del gruppo è salita a 25,5%, dal 24,6% del mese precedente. Volkswagen è rimasta in vetta alla classifica di immatricolazioni, ma è ormai incalzata dalla Fiat, il gruppo tedesco ha venduto circa 1.200 auto in più di Fiat (VW 59.016, Fiat 57.772).
Questa unione, sempre secondo Winterkorn, renderà ancora più forti le due aziende, ed è la mossa inevitabile nelle logica industriale di entrambe le due case automobilistiche tedesche.
Le famiglie che controllano Porsche, ossia Porsche e Piech hanno contratto qualcosa come 10 miliardi di euro di debiti nel tentativo di acquisire completamente Volkswagen, e ora si trovano costretti ad essere inglobati nella più grande e potente famiglia VW.
I due principali fautori di questi accordi sono il presidente della casa di Wolfsburg, Martin Wiknterkorn e l’azionista di Porsche, ossia Ferdinand Piech.
Secondo Fitch il problema principale ora è che la gente o non compra auto, oppure si rivolge verso le auto a basso prezzo, quelle economiche, che ovviamente non forniscono grande guadagno alla casa produttrice. Inoltre Fitch sottolinea come potrebbe essere incerto il periodo seguente all’interruzione degli aiuti governativi.