Trimestrale UBS gennaio marzo 2010

UBS ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile pari a 2,2 miliardi di franchi svizzeri, un risultato superiore alle aspettative degli analisti, che avevano previsto in media un utile di 2 miliardi, e nettamente migliore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, chiuso con una perdita di 1,98 miliardi.

Ad influire positivamente sul risultato trimestrale di UBS è stata soprattutto la forte ripresa delle attività fixed income, currencies and commodities (FICC), che ha spinto l’utile ante imposte della divisione dell’investment banking a 1,19 miliardi, contro i 297 milioni del primo trimestre 2009.

Trimestrale Barclays gennaio marzo 2010

Continua imperterrita la crescita di Barclays che dopo aver chiuso il 2009 con un utile superiore alle attese degli esperti, pur senza aver ricevuto alcun aiuto, ha registrato nel primo trimestre dell’anno un utile in crescita del 29% a 1,07 miliardi di sterline.

Questa volta però la performance del colosso bancario ha deluso le attese degli analisti che avevano previsto un utile di 1,20 miliardi di sterline, probabilmente motivati dal risultato soprendente realizzato da Barclays nel corso dello scorso anno.

Trimestrale Banco Santander gennaio marzo 2010

Banco Santander ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto in crescita del 6% a 2,21 miliardi, un risultato superiore alle attese degli analisti che al contrario avevano previsto per l’istituto bancario un utile fermo a 2,10 miliardi. Il margine di interese è cresciuto del 17,9% a 7,12 miliardi, anche in questo caso la crescita ha superato le aspettative che parlavano di 6,84 miliardi.

La crescita registrata dalla banca spagnola nei primi tre mesi del 2010 è riconducibili soprattutto alla solida performance delle attività in Brasile e nel Regno Unito, dove negli ultimi anni Banco Santander ha effettuato diversi acquisti.

Rating Ford declassato da Credit Suisse

Del tutto inattesa la decisione di Credit Suisse di bocciare il titolo Ford portando il rating da neutral ad underperform, il target price è stato invece confermato a 10 dollari.

Ieri in serata la casa automobilistica ha infatti presentato dei risultati trimestrali del tutto positivi e che lasciano ben sperare per il futuro, nei primi tre mesi dell’anno Ford è riuscita a realizzare un utile netto pari a 2,085 miliardi di dollari, un risultato superiore alle previsioni degli analisti e decisamente migliore rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, chiuso con una perdita di 1,427 miliardi.

Trimestrale Lloyds Banking Group gennaio marzo 2010

Dopo aver chiuso il 2009 con una perdita di 6,3 miliardi di sterline e il 2008 con un rosso di 6,7 miliardi di sterline l’istituto bancario Lloyds Banking Group è riuscito a tornare a produrre utili, del resto le previsioni diffuse qualche settimana fa dalla stessa banca attraverso una nota identificavano il 2010 come l’anno della ripresa.

Secondo l’istituto i risultati realizzati nel primo trimestre non sono un caso isolato ma segnalano una definitiva ripresa da parte della banca, che si prevede riuscirà a realizzare profitti per l’intero anno in corso, soprattutto grazie alla diminuzione delle perdite sui prestiti.

Settore petrolifero promosso da Credit Suisse

Credit Suisse si è rivelata piuttosto ottimista per quanto riguarda il comparto petrolifero, la banca d’affari ha infatti rivisto al rialzo le sue stime sul prezzo del petrolio che per il 2010 dovrebbe raggiungere quota 82,90 dollari al barile mentre per il 2011 le previsioni parlano di 80 dollari a barile.

La banca sostiene che tra le aziende che operano nel settore petrolifero riuscirà a trarre grandi vantaggi dall’andamento del prezzo del petrolio soprattutto BP, per questo ha deciso di alzare la raccomandazione sul titolo del colosso britannico portandola da neutral e outperform. Al contempo è stato alzato il target sul prezzo da 570 a 685 pound.

Previsioni trimestrale UBS gannaio marzo 2010

UBS questa mattina ha annunciato che per il primo trimestre dell’anno l’utile prima della deduzione delle imposte dovrebbe essere pari a 2,5 miliardi di franchi.

I dettagli relativi ai risultati realizzati nei primi tre mesi dell’anno verranno annunciati il prossimo 4 maggio, nel frattempo quel che appare certo è la definitiva uscita della banca svizzera dalla difficile situazione che aveva caratterizzato gran parte dello scorso anno.

Titolo Amplifon in perdita dopo valutazione Citigroup

Citigroup ha tagliato la sua raccomandazioni sul titolo Amplifon da buy a hold ma al contempo ha alzato il target price portandolo a 4 euro dai precedenti 3,4.

A spingere la banca d’affari ad abbassare la raccomandazione è stata soprattutto la forte crescita registrata tra aprile 2009 e marzo 2010, quando il titolo è arrivato a guadagnare circa il 270%, per cui si ritiene che le potenzialità siano tutte nell’attuale valore di Borsa.

Ubi Banca e Mps strategie differenti

Il Sole 24 Ore ha messo a confronto le diverse strategie attuate dalle due principali banche territoriali italiane, Banca Monte dei Paschi di Siena e Ubi Banca che hanno cercato di uscire dalla situazione di crisi in due modi differenti.

Banca Monte dei Paschi di Siena ha optato per i Tremonti Bond riuscendo così a portare il Tier 1 al 7,5% rispetto al 5,1% di fine 2008, scegliendo inoltre di puntare ad un rafforzamento della propria struttura patrimoniale non distribuendo alcuni dividendo per gli azionisti ordinari, l’unica cedola che sarà staccata riguarderà gli azionisti di risparmio, ai quali andrà un dividendo di 0,01 euro per azione.

Rating e target price BMW alzato da Credit Suisse

Credit Suisse ha promosso BMW alzando il rating sul titolo da Underperform ad Outperform e il target sul prezzo da 32 a 42 euro.

A spingere la banca d’affari a rivedere al rialzo la sua valutazione sul titolo BMW è stata soprattutto la visione ottimista, relativa ai prossimi mesi, su quelli che saranno gli utili e i ricavi della casa automobilistica tedesca, Credit Suisse ha infatti sottolineato come i prezzi di BMW stanno registrando un incremento superiore alle previsioni a seguito del miglioramento della situazione dei mercati finanziari.

Bilancio Mps 2009

Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato i risultati del 2009 che è stato chiuso con un utile netto pari a 220,1 milioni, in netto calo rispetto ai 953 milioni registrati nel 2008.

La raccolta è cresciuta del 9,1% a 155,39 miliardi mentre gli impieghi sono cresciuti del 4,9%. Il margine di intermediazione è calato del 7% a 5,53 miliardi di euro mentre il margine della gestione finanziaria e assicurativa ha registrato una flessione del 2,2% a 5,7 miliardi di euro.

Bilancio Mediolanum 2009

Mediolanum, banca attiva nei conti correnti online, ha chiuso il 2009 con un utile netto di 217 milioni, superiore del 66% rispetto all’anno precedente, l’utile pretasse è stato di 258 milioni, in crescita del 56% rispetto al 2008.

Le masse amministrate sono aumentate del 37% a 40,394 miliardi, la raccolta netta ha addirittura registrato una crescita del 177% a 6,928 miliardi mentre i ricavi e i proventi totali si sono attestati a 12,991 miliardi rispetto ai 90,61 miliardi dello scorso anno.

Banca dedicata agli stranieri, nasce ExtraBanca

La presenza degli immigrati in Italia è un dato di fatto, basti pensare che al momento sono circa 4,3 milioni i cittadini stranieri residenti nel nostro paese, ed è proprio per venire incontro alle esigenze di queste persone che contribuiscono alla crescita demografica dell’Italia che è stato creato un nuovo istituto di credito denominato Extra Banca.

Il progetto ha ricevuto l’autorizzazione della Banca d’Italia circa un anno fa ma è partito concretamente solo ora, il via è stato dato dalla città di Milano dove è stato inaugurato il primo sportello operativo di Banca Extra.

Commissione di massimo scoperto sostituita da altre voci

Andrea Enria, capo del Servizio normativa e politiche di vigilanza della Banca d’Italia, durante un’audizione in commissione Finanze del Senato ha annunciato che la Banca d’Italia ritiene auspicabile un nuovo intervento del legislatore dal momento che il divieto di applicare la commissione di massimo scoperto è stato interpretato piuttosto male dalle banche italiane.

L’obiettivo di operare una semplificazione degli oneri per la clientela non è riuscito, dopo l’intervento legislativo le banche hanno si eliminato la commissione di massimo scoperto ma al contempo hanno aggiunto alle spese del correntista nuove voci che non solo vanno a sostituire la commissione eliminata dal legislatore ma nella maggior parte dei casi comportano un maggior esborso di denaro.