
In ogni caso bisogna comunque considerare che si tratta di una perdita inferiore a quella registrata nel trimestre precedente che è stato chiuso con un rosso di 1,4 miliardi di franchi svizzeri.
In ogni caso bisogna comunque considerare che si tratta di una perdita inferiore a quella registrata nel trimestre precedente che è stato chiuso con un rosso di 1,4 miliardi di franchi svizzeri.
Poco fa dagli Stati Uniti è infatti giunta la notizia del fallimento di Cit Group, la finanziaria indipendente specializzata nel credito alle piccole e medie imprese e che nonostante abbia ricevuto aiuti da parte del governo non è riuscita a rimanere in piedi. Il suo fallimanto è stato collocato al quinto posto per importanza dopo Lehman Brothers, Washington Mutual, WorldCom e General Motors.
Nonostante si tratta di un risultato negativo i dati registrati in questo trimestre sono stati accolti in maniera positiva, non solo perchè questo è il primo risultato positivo degli ultimi tre trimestri ma soprattutto perchè si tratta di dati superiori alle attese degli analisti che avevano parlato di un utile che si aggirava intorno ai 150 milioni di euro.
I titolari di questo conto corrente, infatti, hanno diritto a ricevere gratuitamente una carta bancomat che consente di effettuare prelievi illimitati in tutti i paesi dell’area Euro, una carta di credito che non prevede nè spese nè canone e offre la possibilità di pagare gli acquisti attraverso comode rate mensili, la carta prepagata ricaricabile IWBag e libretto degli assegni.
La ristrutturazione, in particolare, prevede che nel giro di quattro anni il colosso olandese si trasformerà in una banca di dimensioni più ridotte, circa il 30% in meno rispetto alle dimensioni attuali, che focalizzaerà la sua attenzione sul mercato europeo. Per quanto riguarda la divisione assicurativa, invece, è prevista la vendita attraverso una Ipo.
La banca, in particolare, prevede che nel terzo trimestre 2009 gli utili netti ammonteranno a 1,4 miliardi di euro, in crescita quindi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando gli utili, a causa di forti svalutazioni, erano stati di 414 milioni di euro.
Con questi risultati è possibile infatti che venga erogato un dividendo totalmente in contanti e non come quello dello scorso anno che prevedeva un misto tra contanti e azioni.
Le banche di cui parliamo sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Popolare di Milano, Banco Popolare e Banca Monte dei Paschi di Siena, tutti istituti che hanno scelto di aderire all’accordo di ristrutturazione del debito di Risanamento e che hanno espresso parere positivo per l’apertura di un ulteriore linea di credito, decisione che deriva anche dalla necessità di fornire ulteriori garanzie, soprattutto dopo la contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’Iva relativa ad alcune transazioni immobiliari di trading.
Il rimborso degli aiuti statali avverrà in maniera integrale e subito dopo la regolamentazione della ricapitalizzazione mentre rientra tra le nuove acquisizioni il progetto di rilevare la quota del 20% in Credit du Nord in mano a Dexia.
Un dato questo su cui il direttore generale Abi Giovanni Sabatini si è detto in totale disaccordo affermando che il costo medio annuo di un conto corrente in Italia non è di 253 ma di 107 euro, una cifra inferiore a più della metà rispetto a quella riportata dallo studio della Commissione europea.
Tra queste troviamo Intesa Sanpaolo con il suo Prestito Ecologico e BNL con il suo Prestito Energia, un prestito quest’ultimo che può essere richiesto esclusivamente per installare nella propria abitazione un impianto fotovoltaico solare o termico che consente di ridurre le emissioni inquinanti, contrariamente a quello proposto da Intesa Sanpaolo che consente invece di finanziare anche altri investimenti connessi all’energia pulita e alle fonti rinnovabili.
Sulla questione Mercegaglia ha assunto toni più pacifici rispetto a quelli utilizzati da Tremonti ma tutto sommato il senso del discorso non cambia.
Come avevamo già annunciato il 15 settembre, Intesa Sanpaolo e Unicredit entreranno in consiglio di amministrazione per decidere sulla ricapitalizzazione e sui Tremonti Bond.
La banca ha comunicato che il rimborso inizierà a partire da ottobre, ma del resto l’intenzione di rimborsare anticipatamente gli aiuti ottenuti dal governo era un qualcosa che l’amministratore delegato Baudoin Prot aveva già annunciato qualche giorno fa nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, decisione adottata soprattutto per evitare che una volta trascorsi i 12 mesi le condizioni di rimborso diventino più onerose.