Bce mantiene tassi interesse invariati

Nell’Eurozona i tassi di interesse di riferimento rimangono invariati allo 0,75%. A stabilirlo in data odierna è stata la Banca centrale europea (Bce) presieduta da Mario Draghi per quella che è una decisione perfettamente in linea con le attese dei mercati finanziari.

D’altronde il livello del costo del denaro, bassissimo, non lascia spazio a possibili nuovi tagli in quanto gli effetti positivi sull’economia sarebbero limitati rispetto invece all’adozione di eventuali misure non convenzionali.

Credito banche italiane con la recessione

Nonostante la portata della crisi finanziaria ed economica, caratterizzata da due fasi di recessione ravvicinate nel nostro Paese, nel biennio 2008-2009 e nel biennio 2011-2012, la qualità del credito delle banche italiane è buona anche perché gli istituti di credito hanno operato con prudenza.

A farlo presente nei giorni è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, la quale in particolare ha sottolineato come il contesto di recessione non debba portare ad esprimere sulla qualità del credito delle banche dei giudizi affrettati.

Tassi interesse Bce al nuovo minimo storico

In linea con le attese degli analisti e del mercato, in data odierna, giovedì 5 luglio del 2012, la Banca centrale europea (Bce) ha tagliato il costo del denaro portandolo al nuovo minimo storico e, per la prima volta in assoluto dalla nascita della moneta unica, sotto la soglia dell’1%.

La Bce guidata da Mario Draghi, infatti, ha abbassato il costo del denaro di riferimento portandolo dall’1% allo 0,75% con una riduzione pari, quindi, a 25 punti base.

Prestiti Bce sostengono le linee di credito

Recentemente la Banca centrale europea, con due maxi-operazioni, ha fornito ampia liquidità al sistema bancario a fronte di tassi di interesse applicati molto accomodanti e pari solo all’1%. Ma che fine hanno fatto questi soldi?

L’opinione comune, unitamente alla critiche rivolte in Italia al sistema bancario, porta a pensare che le banche abbiano utilizzato questo denaro per nuove speculazioni e non per concedere prestiti alle famiglie ed alle imprese. E’ veramente così?

Esito asta di finanziamento Bce (LTRO) 29 febbraio 2012

In occasione della seconda asta di finanziamento a tre anni della Bce, le banche europee hanno avanzato richieste per complessivi 529,531 miliardi di euro, ossia in linea con le previsioni degli analisti, che avevano previsto richieste comprese tra i 300 e i 750 miliardi di euro.

Al prestito, che ricordiamo è concesso al tasso agevolato dell’1% al fine di consentire alla banche di disporre di una maggiore liquidità a basso costo, hanno partecipato 800 banche, mentre in occasione della precedente asta tenuta lo scorso 21 dicembre avevano partecipato 523 banche con richieste per un ammontare complessivo pari a 489,191 miliardi di euro.

Bce mantiene invariati all’1% i tassi di interesse

La Banca centrale europea al termine della consueta riunione mensile tenuta oggi ha comunicato di aver deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento all’1%, dopo i due tagli di un quarto di punto percentuale ciascuno attuati in occasione delle due precedenti riunioni.

Nel corso della consueta conferenza stampa che ha seguito la riunione, il presidente della Bce Mario Draghi ha sottolineato che il quadro economico generale continua ad essere caratterizzato da un’elevata incertezza e che l’instabilità dei mercati finanziari continua a pesare sulla crescita dei paesi della zona euro.

Titoli bancari in calo dopo rifinanziamento Bce

La Banca centrale europea ha collocato ben 489 miliardi di euro a favore degli istituti bancari europei nell’ambito dell’operazione Ltro (Longer Term Refinancing Operations, ovvero operazioni di rifinanziamento a più lungo termine), una cifra complessiva decisamente più alta rispetto alla somma ipotizzata dagli analisti nel corso degli ultimi giorni e che si aggirava intorno ai 300 miliardi di euro. Il prestito ha una durata di tre anni ad è stato concesso ad un tasso fisso agevolato dell’1%.

Goldman porta il rating delle banche europee a neutral

Nella giornata di ieri Goldman Sachs ha cambiato nuovamente opinione, portando il rating del settore bancario europeo da underweight a neutral, proprio il giorno dopo le richieste dell’Eba alle banche stesse.

Solamente il 30 novembre scorso Goldman aveva posto il rating sottopeso convinta che il contesto economico stesse ulteriormente peggiorando. Hanno influito molto la lentezza della crescita e la necessità di sistemare i bilanci così come il calo della domanda di prestiti alle imprese e l’aumento dei prestiti in sofferenza.

Azione coordinata banche centrali tassi operazioni swap in dollari

Le prime sei banche centrali mondiali hanno predisposto un’azione coordinata finalizzata a fornire liquidità al sistema bancario, alla pari di quella attuata nel 2008 a seguito del crack di Lehman Brothers.

Più nel dettaglio, la Banca centrale europea, la Banca del Canada, la Banca d’Inghilterra, la Banca del Giappone, la Federal Reserve e la Banca Nazionale della Svizzera hanno deciso di tagliare di 50 punti base il costo delle operazioni di swap in dollari nel periodo compreso tra il 5 dicembre 2011 e il 1° febbraio 2013.

Bce taglia i tassi di interesse all’1,25%

La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale portandoli dall’1,5% all’1,25%. Una decisione che ha sorpreso, ma non troppo.

Una parte di analisti, seppure in minoranza, aveva infatti ipotizzato un possibile taglio del tasso di riferimento, contro la maggioranza degli analisti che invece aveva previsto una conferma dei tassi all’1,5%.

3.000 miliardi per salvare l’euro

Nessuno nega, ormai, che l’Europa, o per lo meno una parte di essa (individuabile in Portogallo, Irlanda e Grecia), sia al collasso.

La domanda che circola sulle bocche dei più importanti manager mondiali nonché dei governanti delle più eminenti istituzioni internazionali, non è più quella sul possibile default della Grecia e sulle migliori strategie per evitare il tracollo dell’economia ellenica.

POSSIBILE DEFAULT SISTEMA BANCARIO EUROPEO

Bce taglia previsioni Pil 2011-2012 per rallentamento economico

Nel corso della sua consueta e attesissima conferenza stampa che segue la riunione mensile del Consiglio direttivo della Bce, il presidente Jean-Claude Trichet ha indirettamente confermato le più recenti previsioni degli analisti, secondo cui l’atteso aumento dei tassi di interesse di un ulteriore quarto di punto percentuale entro la fine dell’anno non verrà più attuato.

Trichet ha infatti affermato che la crescita economica dell’area euro ha subito un’importante decelerazione nel corso degli ultimi mesi, circostanza che ha comportato tra le altre cose anche un irrigidimento delle condizioni del settore finanziario.

Bce lascia tassi di interesse invariati all’1,50%

La Banca centrale europea, coerentemente con quelle che erano le attese degli analisti, ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1,50%.

La decisione presa dal Consiglio direttivo era attesa dal mercato in quanto risulta compatibile sia con le previsioni attuali che con quelle dei mesi scorsi. In occasione della riunione tenuta lo scorso luglio, infatti, l’istituto con sede a Francoforte ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale portandoli all’attuale 1,50% e lasciando intendere che entro la fine dell’anno avrebbe attuato un ulteriore aumento fino a portare il tasso di riferimento all’1,75%.

Previsioni Pil 2011-2012 possibile taglio dalla Bce

Domani si terrà la consueta riunione mensile della Banca centrale europea seguita come al solito dalla conferenza stampa durante la quale il presidente Jean-Claude Trichet fornirà come di consueto importanti indicazioni sul fronte della politica monetaria.

La riunione di settembre dell’istituto con sede a Francoforte è attesa dagli analisti non solo per l’influenza che l’esito della riunione avrà sul cambio euro dollaro ma anche perchè secondo alcuni analisti domani la Bce taglierà le stime di crescita del Pil europeo sia per il 2011 che per il 2012.