Dividendo BP 2010

Nonostante i risultati deludenti realizzati nel corso del quarto trimestre dell’anno, BP ha annunciato che tornerà a distribuire dividendi ai suoi azionisti dopo la sospensione operata la scorsa estate a causa del disastro al largo del Golfo del Messico.

Nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare, BP ha registrato un utile netto calcolato ai costi di sostituzione pari a 4,61 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 3,447 miliardi dello stesso periodo del 2009. Se si escludono le poste straordinarie, pari a 250 milioni, l’utile netto si è attestato a 4,36 miliardi, contro i 5,09 miliardi previsti in media dagli analisti.

Previsioni prezzo petrolio alzate da Credit Suisse

La banca d’affari svizzera Credit Suisse ha alzato le sue previsioni riguardanti il prezzo del petrolio per il prossimo anno a 85 dollari al barile, perchè, come indicato nella nota ufficiale che accompagna l’annuncio, la domanda di greggio nei Paesi dell’OCSE, in particolar modo nell’America del Nord, è aumentata nel corso degli ultimi mesi, mentre in Asia continua a rimanere molto elevata.

Di conseguenza Credit Suisse ha rivisto anche le stime sugli utili delle varie compagnie petrolifere per gli anni 2011 e 2012.

BP cessione Pan American Energy per 7,1 miliardi di dollari

BP, British Petroleum, la famosa società operante nel settore energetico e soprattutto del petrolio e del gas naturale, diventata celebre suo discapito per la marea nera nel Golfo del Messico, sta cercando di ripagare i danni causati proprio da quella catastrofe ambientale.

La società britannica ha comunicato ufficialmente di aver trovato un accordo per la cessione del 60% nella joint venture Pan American Energy a Bridas Corp. per 7,1 miliardi di dollari in contanti.

British Petroleum cerca investitore

Secondo quanto riportato dal Sunday Times, il colosso petrolifero British Petroleum sarebbe alla ricerca di un investitore strategico interessato a rilevare una quota compresa tra il 5% e il 10% del suo capitale al fine di salvaguardare l’indipendenza della compagnia e allontanare così il rischio di takeover una volta che il disastro della marea nera sarà definitivamente archiviato.

Il crollo della piattaforma a largo del Golfo del Messico ha causato danni ambientali senza precedenti, tanto che lo stesso presidente degli Stati Uniti ha definito questo disastro una tragedia paragonabile a quella dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelli.

Bp cessione partecipazione 10%

La British Petroleum starebbe cercando nuovi investitori capaci di acquistare una partecipazione pari al 5-10% della compagnia inglese, in modo da poter rinsaldare l’indipendenza della compagnia, messa a dura prova dopo il disastro petrolifero nel Golfo del Messico, che finora è costato alla Bp la cifra di 100 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

Questa indiscrezione è stata riportata dal Sunday Times, secondo il quale la società britannica starebbe sondando il mercato in cerca di nuovi investitori.

British Petroleum scorporo attività Usa

E’ dal 20 aprile scorso, giorno in cui è iniziato il disastro ecologico della marea nera di British Petroleum nel Golfo del Messico, che analisti ed investitori si stanno interrogando sulle perdite in termini di denaro per la società, cercando di capire quanto sarà la perdita totale dell’azione del gruppo britannico.

Secondo molto la corsa alle vendite dei titoli Bp è stata troppo affrettata ed esagerata, anche se gli analisti di Unicredit (rating hold con target price a 420 pence), sono d’accordo sul dire che si stanno sottovalutano le implicazioni dell’incidente sul patrimonio di Bp.

British Petroleum raccoglie 50 miliardi di dollari

Il disastro della marea nera causato dal crollo della piattaforma nel Golfo del Messico ha causato danni ambientali incalcolabili, lo stesso Presidente degli Stati Uniti Barack Obama lo ha definito paragonabile per gravità all’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.

I danni derivano anche e soprattutto dal fatto che a distanza di quasi due mesi dal crollo i numerosi tentativi posti in essere dalla compagnia petrolifera per cercare di arginare i danni non hanno dato alcun esito positivo, anzi, la situazione va peggiorando di giorno in giorno.

British Petroleum rating Fitch da AA a BBB

Fitch abbassa il rating di British Petroleum addirittura di 6 livelli, portandolo così da AA a BBB, e riducendone inoltre anche la valutazione di breve termine, da F1+ a F3.

Il declassamento di Bp arriva ovviamente in seguito alla previsione di costi maggiori del previsto per il risarcimento dei danni del disastro ambientale causato dalla marea nera nel Golfo del Messico.

Costo danni marea nera Bp

British Petroleum, colpevole della marea nera in America, si troverà a dover pagare un conto molto salato per quanto successo, per risarcire i danni provocati dalla piattaforma nel Golfo del Messico e le grosse perdite di petrolio.

Secondo le prime stime il totale dei danni provocati da Bp sarebbe di circa 31 miliardi di dollari, vale a dire circa 26 miliardi di euro.

Rating BP declassato da Fitch

Fitch ha declassato British Petroleum portando il suo rating da AA+ ad AA, una decisione riconducibile in larga parte all’incidente alla piattaforma nel Golfo del Messico che ha provocato la cosidetta “marea nera”, che rischia di creare dei danni ambientali disastrosi e irreparabili.

L’incidente aumenta di giorno in giorno i rischi per il colosso petrolifero sia in termini finanziari che di business, ha poi inevitabilmente contribuito alla decisione di Fitch la decisione del Procuratore Eric Holder. Un processo civile e penale, infatti, potrebbe contribuire ulteriormente a danneggiare il profilo finanziario della compagnia.