Grecia raggiunge accordo sul piano di austerità

Buone notizie in merito al futuro dell’economia della zona euro arrivano dalla Grecia. Il premier greco Papademos e i partiti politici del paese sono infatti riusciti a trovare un accordo sulle misure di austerità necessarie per ottenere nuovi aiuti ed evitare così il default.

L’adozione di tali misure, ricordiamo, era stata espressamente richiesta ad Atene dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale per la concessione di un nuovo pacchetto aiuti.

Nuovo patto unione di bilancio tra 26 paesi Ue

Nel corso del vertice di Bruxelles ben 26 paesi, sul totale di 27 che formano l’Unione europea, hanno deciso di aderire al nuovo trattato che verrà siglato nel corso della prima parte del prossimo anno e che prevede regole europee più vincolati per i paesi aderenti in materia di disciplina di bilancio.

Hanno deciso di aderire all’accordo anche Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria, mentre l’unica a rimanere fuori è la Gran Bretagna.

Pericolo downgrade Italia

Il declassamento del rating del debito pubblico italiano, ormai, non è più solo una prospettiva lontana nel tempo. Entro una decina di giorni, infatti, si potrebbe concretizzare un downgrade, finora solo ipotizzato, del nostro rating con conseguenze, sulla nostra economia già grandemente bistrattata dagli aventi borsistici di queste ultime settimane, inimmaginabili.

La revisione sul voto dell’Italia, iniziata da Moody’s a metà giugno, infatti, starebbe giungendo al termine (giacché sarebbero necessari 3 mesi per effettuare un operazione di questo tipo) .

Ristrutturazione debito Grecia esclusa da Bruxelles

A quanto pare la ristrutturazione del debito della Grecia non verrà neanche presa in considerazione nel corso della riunione dell’Eurogruppo che si terrà questo pomeriggio a Bruxelles.

Ad affermarlo è stato Amadeu Altafaj, portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, il quale ha anche smentito le voci circolate nel corso delle ultime ore in merito a possibili ritardi sul fronte degli aiuti alla Grecia dopo la notizia dell’arresto di Strauss-Kahn per violenza sessuale.

Rating Irlanda abbassato da Standard e Poor’s

Il debito sovrano di alcuni paesi della zona euro continua a rappresentare un grosso problema per la stabilità economica del Vecchio Continente.

L’ultimo downgrade è arrivato poche ore fa da Standard & Poor’s che, all’indomani dei risultati degli stress test sulle banche irlandesi e che hanno evidenziato un buco di 24 miliardi di euro, ha comunicato di aver declassato il debito irlandese portandolo a “BBB+” dal precedente “A-“, eliminando però al contempo il creditwatch negativo. Nel complesso, dunque, l’outlook risulta stabile.

Tassi di interesse invariati a 1%

La Banca centrale europea, in linea con quelle che erano le attese, al termine del consiglio mensile di politica monetaria ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento all’1,00%.

Il costo del denaro nei diciassette paesi facenti parte dell’Unione economica e monetaria, dunque, resta invariato all’attuale minimo storico raggiunto a maggio 2009 mediante un taglio di un quarto di punto percentuale. Invariati anche i tassi di depositi e prestiti overnight, rispettivamente a 0,25% e 1,75%.

Société Générale promuove settore bancario europeo

I timori relativi alla crisi del debito sovrano e che secondo molti causeranno non pochi problemi alle banche europee sembrano non preoccupare affatto Société Générale, che mostrandosi decisamente contro corrente rispetto alle opinioni prevalenti ha deciso di alzare il suo rating sul settore bancario europeo portandolo a “overweight”.

Secondo la banca francese, infatti, le banche del Vecchio Continente nel corso dei prossimi mesi riusciranno a stupire e ad incrementare la loro profittabilità in misura decisamente più elevata rispetto a quelle che sono le attese.

Investimenti 2011: azioni meglio dei bond

A fronte della crisi del debito sovrano gli analisti per il 2011 consigliano di puntare soprattutto alle azioni più che ai bond. A contribuire a questo orientamento condiviso da gran parte degli addetti ai lavori sono anche le aspettative di inflazione al rialzo e che allo stesso modo favoriscono le azioni rispetto ai bond.

In particolar modo, secondo gli esperti, bisogna puntare ai titoli delle aziende che posseggono un brand forte a tal punto da esercitare un’influenza di rilievo sui consumatori.

Bce vara aumento di capitale

Le indiscrezioni pubblicate alcuni giorni fa in merito ad un possibile aumento di capitale da parte della Bce si sono rilevate fondate. Mediante una nota diffusa al termine della riunione del consiglio, infatti, è stato annunciato un aumento di capitale da parte della Banca centrale europea di ammontare pari a 5 miliardi di euro. L’ammontare totale del capitale, dunque, è stato portato a 10,76 miliardi dai precedenti 5,76 miliardi.

Rischi acquisizione Draka da parte di Xinmao

Nexans, gruppo francese leader mondiale nel settore dei cavi, nei mesi scorsi ha presentato un’offerta per tentare l’acquisizione di Draka, giudicata però dai vertici del gruppo inferiore alle aspettative e al valore dell’azienda. Poche settimane dopo a tentare l’acquisizione è stata Prysmian, che ha messo sul piatto 831 milioni di euro.

L’offerta di Prysmian è stata accolta in maniera positiva dall’azienda, tanto che anche la famiglia Flint, principale azionista del gruppo, aveva fornito la sua approvazione ad una eventuale cessione dell’azienda a Prysmian.

Richiesta aiuti dal Portogallo più che probabile

I timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa, che tra le altre cose stanno causando una debolezza dell’euro nei confronti del dollaro, nelle ultime ore sono stati accentuati prima dalla pubblicazione da parte dell’Eurostat del deficit dei paesi europei, in cui figura in prima linea la Grecia, seguita da Irlanda, Gran Bretagna e Spagna, e poi dalle dichiarazioni di Fernando Teixeira dos Santos, il Ministro delle Finanze portoghese che, nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, ha affermato che il Portogallo potrebbe avere bisogno di aiuti esterni.

Rating Spagna declassato da Moody’s

Moody’s ha tagliato il rating della Spagna portandolo da Aaa ad Aa1, lasciando invariato l’outlook. L’agenzia ha motivato la sua decisione argomentando la debolezza delle prospettive economiche del paese iberico, ma del resto il taglio operato da Moody’s era già stato ampiamente previsto sia dall’agenzia che dal paese stesso.

Moody’s, infatti, è solo la terza agenzia in ordine di tempo ad aver deciso di declassare la Spagna, che nell’ultimo anno si è vista togliere la tripla A sia da Fitch che da Standard & Poor’s.