L’euro recupera sul dollaro a inizio settimana

L’inizio settimana ha visto interessanti rafforzamenti da parte del dollaro e dello Yen a seguito della comunicazione di alcuni dati relativi a diverse aziende nipponiche, In primis Hitachi, che hanno rivisto al ribasso i loro risultati di bilancio.

I dati relativi al settore manifatturiero sono stati ancora una volta negativi seppur in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente rimanendo sotto i 50 punti. I dati relativi a produzione e nuovi ordini sono rimasti ancora molto vicini ai livelli minimi di Dicembre.

I dati sui consumi sono diminuiti piú del previsto calando di circa l’1% nel mese di Dicembre segnando il sesto mese di declino consecutivo. Nello stesso tempo i personal income sono calati dello 0.2% ed é ancora chiaro che i dati stanno riflettendo quanto accaduto nella seconda meta del 2008.

La crisi dei consumi alimenta la borsa negativa

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Un pil in pesante calo come preannunciato non ha avuto l’effetto di deprimere le quotazioni del dollaro, anche per la presentazione di risultati che sono stati meno negativi del previsto. La lettura di questo dato va indirizzata nella stessa direzione degli ultimi mesi relativamente alla percezione del rischio.

Le aspettative per i dati delle prossime settimane rimangono comunque poco incoraggianti e il dato che deve far maggiormente riflettere riguarda i consumi che sono scesi su base annua dell’8,9% risultando il peggior dato da circa 51 anni.

Lo scenario economico Usa rimane povero e un andamento cosi negativo avrà degli effetti inevitabilmente sul dollaro nei prossimi mesi e sottolineamo come la correlazione tra EURO/DOLLARO e S&P500 rimane ai livelli più alti di sempre pertanto rimaniamo dell’avviso delle ultime settimane sottolineando come sarà importante tenere sempre sotto controllo l’andamento delle borse per capire il tipo di posizioni da prendere sul mercato relativamente al dollaro.

FOMC: tassi d’interesse tra 0 e 0.25%

I mercati hanno vissuto ieri una giornata di discreta volatilitá con, in molti casi, situazioni poco variate. I dati economici dagli Usa hanno mostrato una fiducia dei consumatori ancora in calo attestandosi a 37.7 andando contro le aspettative di recupero che la vedevano intorno ai 39. Questo dato ha causato la risalita del dollaro dopo il forte apprezzamento avuto nelle prime ore della giornata da parte dell’Euro.

Il peggioramento ha dimostrato che i consumatori non vedono ancora dietro l’angolo il recupero economico. Sono arrivati comunque dei dati piú confortanti riguardo la situazione dell’occupazione e dei salari che sembrano avvicinarsi ad una stabilizzazione. Ció non significa che i dati della disoccupazione saranno in miglioramento ma che comunque la situazione si sta lentamente stabilizzando.

Dollaro e Yen in caduta libera

Lunedì è stata la giornata dei pesanti cali di dollaro e Yen. Si tratta probabilmente di un rimbalzo dovuto ad una diminuzione della volatilità e dell’avversione al rischio piuttosto che legato a dei fondamentali.

È vero che i dati relativi al settore immobiliare negli Usa sono stati migliori del previsto (con un dato in aumento del 6.5%) ma non può essere considerato questo il dato che ha modificato in maniera significativa l’andamento sui mercati. Inoltre un primo dato leggermente positivo non può essere considerato ancora il raggiungimento dei minimi e l’inizio della risalita.

A questo miglioramento ha contribuito l’aumento dello 0.99% nella massa monetaria M2 (legato ai vari interventi effettuati dalla FED). Vedremo se nei prossimi mesi si vedranno gli effetti a livello di crescita.

Recupererà l’economia?

Nella settimana che sta iniziando torneranno ad esserci una serie di dati che potrebbero in qualche modo dimostrare quale sará l’orientamento degli investitori nei confronti del dollaro mostrando se l’economia da qualche piccolo segnale di recupero ovvero se la crisi é ancora in fase di esplosione.

I dati a cui si dovrá porre maggiore attenzione sono quelli relativi alle vendite di case, agli ordini di beni durevoli ed in primis alla fiducia dei consumatori che potrebbe dare un vero segnale su quali potrebbero essere i risultati del Pil dell’ultimo trimstere del 2008. Gli economisti di Bloomberg parlano di un acuirsi di questa crisi che si dimostrera anche dai crolli del settore immobiliare e da un calo in tutte le componenti di crescita.

Continuano i valori elevati del dollaro

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Continua il rafforzamento del dollaro che rimane ai valori piú elevati da circa un mese e la giornata di oggi si preannuncia molto interessante. Nell’ultima settimana la percezione del rischio é tornata a prevalere sui mercati influenzando le quotazioni borsistiche ed indirettamente il mercato valutario.

Con il crollo delle borse di ieri infatti il dollaro ha vissuto un’altra giornata di gloria rafforzandosi in corrispondenza di nuovi dati macroeconomici molto negativi. In Europa le borse sono scese sull’ordine del 3% e lo stesso é accaduto per gli Usa. I dati che hanno affossato il mercato sono quelli relativi alle vendite al dettaglio nel mese di Dicembre attese in calo dell1.3% ed invece crollate di ben il 3.1% dimostrando che neanche i grandi sconti verificatisi con I saldi hanno avuto l’effetto di stimolare la ripresa dei consumi.

Bernanke: ottimi interventi a livello fiscale di Obama

Crescita del mercato americano

L’euro/dollaro ha rotto ieri un importante supporto a 1.3284 continuando la sua discesa verso 1.30 ma nella notte ha avuto un recupero che lo ha riportato a ridosso di 1.33. in attesa della decisione della BCE ci attendiamo ancora un’altra giornata che sará influenzata dalla percezione del rischio e dall’andamento delle borse.

Il dollaro ha continuato il suo momento di forza ed in questo senso ha contribuito fortemente il discorso di Bernanke alla London School of Economics che si é focalizzato sulle cause della crisi e sugli interventi intrapresi da parte della FED per aumentare la liquidita sui mercati confrontando con quanto fatto da altre banche centrali che non sono riuscite ad ottenere gli effetti desiderati..

Contrattazioni molto volatili nella settimana scorsa

foto delle icone tipiche della borsa, il toro e l\'orsoLe ultime ore di contrattazioni della passata settimana sono state molto volatili successivamente alla pubblicazione dei dati sulla disoccupazione negli USA ed hanno visto un dollaro forte nei confronti dell’Euro. I NFP in calo a 524.000 unitá in Dicembre hanno portato il dato sulla disoccupazione ad un totale di 2.589.000 di disoccupati negli Usa facendo registrare il peggior dato a partire dal 1945. Il dato sulla disoccupazione é stato altrettanto negativo aumentando piú del previsto e arrivando al 7,2%. La domanda che tutti si pongono é relativa al rafforzamento del dollaro. Perché?

Proviamo a dare diverse interpretazioni che si legano a letture della situazione tecnica di alcuni cambi e altre che si legano ai tassi di interessi (che negli Usa non possono piú scendere mentre in altri casi c’é ancora parecchio margine per una riduzione).

Papademos e Trichet: crescita fermata dalla recessione internazionale

La prima parte della giornata di ieri ha visto un dollaro molto forte nei confronti di tutte le valute. Il dato relativo al settore non manifatturiero ha sorpreso tutti salendo a 40.6 nel mese di Dicembre rispetto al 37.3 registrato precedentemente. Il rapporto ad esso connesso ha anche mostrato una situazione di lenta ripresa con nuovi ordini, occupazione in aumento e nuovi ordini per esportazioni ma ció non toglie che la situazione sia ancora molto negativa e la ripresa non sembra imminente.

Gli ordini all’industria sono invece calati del 4.6% per la quarta volta consecutiva e ci sono segnali per prossimi ulteriori cali di questo indice. Inoltre i dati relativi al settore Immobiliare fanno presagire ulteriori cali per il 2009 e anche il rapporto del FOMC non fa che confermare tale possibilitá. Nelle prossime ore verrá comunicato l’ADP, dato relativo all’occupazione e potrá darci una prima indicazione su quale potrebbe essere il dato da attendersi in vista dei NFP di venerdi e sebbene questo dato non sia in genere particolarmente market mover potremmo attenderci delle speculazioni legate a questo valore.

La befana porta bene al dollaro

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Il dollaro ha guadagnato ieri nei confronti dell’Euro, del franco svizzero e dello Yen ma ha perso nei confronti del GBP. Una serie di elementi possono aver contribuito a questo rafforzamento del USD e tra questi va enunciato un piano fiscale di 300 miliardi di USD annunciato dal presidente eletto Obama che va inserito nel piano da 775 miliardi di USD previsto precedentemente.

La recessione non da ancora segnali di rallentamento e questa situazione di crisi iniziata dal Dicembre 2007 sembra che si prolungherá per buona parte del 2009. La giornata di oggi potrebbe essere molto interessante con movimenti di rilievo dopo la pubblicazione delle condizioni del settore non manifatturiero.

Questo dato é di importanza elevata poiche rappresenta il 70% dell’attivita economica degli USA e include il settore finanziario, I servizi ed il dettaglio.

Settimana burrascosa per il dollaro

Il dollaro si trovava al limite di alcuni valori che potevano aprire forti rialzi all’apertura dei mercati e il ritorno alla liquiditá sui mercati potrá aprire forti rialzi ad inizio settimana. Sono previsti durante questa settimana una serie di eventi a rischio che potrebbero far realizzare movimenti imponenti.

In questo inizio d’anno potrebbero cambiare le attitudini degli investitori che negli ultimi 3 mesi del 2008 cercavano di invesire in asset meno rischiosi e cercavano di capire dove si potevano indirizzare in questa situazione di recessione. Probabilmente cambierá la situazione in questo primo trimestre in cui dovrebbe tornare ad esserci maggiore liquiditá.

In questa settimana I dati che dovranno essere seguiti con maggiore interresse sono quelli relativi ai Non Farm Payrolls che verranno pubblicati venerdi. L’ultimo dato é stato molto negativo indicando la perdita di lavoro per mezzo milione di americani. Sará importante vedere questo dato e vedere gli effetti sulla spesa e sul credito al consumo.

Andamento dollaro americano nel 2009

Iniziamo oggi un nuovo anno di contrattazioni. Un anno che si preannuncia pieno di occasioni e che cercheremo di cogliere in modo proficuo. Il dollaro americano ha guadagnato nella seconda parte di quest’anno parecchio nei confronti della maggior parte delle valute in un contesto dominato dal rischio costantemente.

É probabile che questo avverrá anche nei prossimi 12 mesi ma l’andamento di questa recessione e la capacitá di reagire a questa situazione di crisi deciderá chi avrá affrontato nel miglior modo questa situazione. La volatilitá di quest’anno sul forex é stata a livelli record e potrá caratterizzare alcuni periodi di quest’anno.

Mercoledi i jobless claims sono stati meglio del previsto ma questo dato non deve trarre in inganno trovandoci ora in un periodo di vacanza e riteniamo si dovrá aspettare i dati di Gennaio per capire bene lo stato delle cose.

Chiusura in ribasso del dollaro dovuto alla bassa liquidità

La bassa liquiditá sui mercati é stato uno dei motivi principali per i quali il dollaro ha chiuso in ribasso meno di quanto avrebbe potuto a causa dei peggiori dati sulla fiducia dei consumatori a partire dal 1967.

L’indice infatti ha fatto registrare un valore pari a 38 in calo dal 47.7 precedente dimostrando che i consumatori non vedono ancora la luce alla fine del tunnel. Da questo dobbiamo dedurre che una contrazione dei consumi nei prossimi mesi é possibile e allo stesso tempo non ci si dovrá stupire se I dati relativi all’occupazione risultassero peggiori di quanto giá non siano.

In qualche modo I continui tagli dei tassi da parte della FED stanno limitando I danni in un contesto nero. Attendiamo per oggi I dati sui jobless claim e successivamente per venerdí quelli relativi alle condizioni del settore manifatturiero nel mese di Dicembre che potrebbero toccare e superare i minimi del Maggio 1980.

Come risolvere la crisi finanziaria

bernanke insieme a bush

Nel discorso di venerdi Bernanke ha dichiarato che le decisioni di politica monetaria non hanno finora risolto la situazione attuale e per risolvere la crisi finanziaria internazionale saranno doverosi degli interventi politici degli interventi da parte dei politici. Gli swap overnight quotano giá con uno sconto di 50 pb nel mese di Dicembre e nella giornata del 19 Novembre sono attesi diversi dati importanti. Eventuali dati negative potrebbero aumentare la possibilitá di vedere un indebolimento dell’EUR/USD e la sua discesa al di sotto di 1.24.

La zona euro ha fatto registrare dati negativi nella settimana passata e eventuali cali nel mercato azionario americano non mancheranno di indebolire l’Euro come avvenuto nelle ultime settimane. Ci attendiamo che questa correlazione rimarrá elevata anche nelle prossime settimane e I risultati nelle quotazioni saranno legate alla percezione del rischio. Sará importante vedere come le quotazioni dell’Euro reagiranno ai provvedimenti presi nel corso del G20 di questo fine settimana ed in questo senso sará importante vedere come reagiranno le borse questa mattina.

Lo Yen ha visto aumentare la Sua volatilitá nelle ultime settimane ed é spesso stato il termomentro relativamente alla percezione del rischio sul mercato. Il G20 potrebbe nel breve termine riportare un po’ di fiducia e qualora ció avvenisse si dovrebbe assistere ad un calo delle quotazioni dello Yen. Si dovrá valutare se le promesse relativamente ad interventi fiscali potrebbbero dare qualche spinta al mercato. Qualora questo non avvenisse la situazione del mercato potrebbe avere un deterioramento e la volatilitá, che era diminuita nelle ultime 2 settimane, sta ritornando a livelli elevati.