Nuovo Btp scadenza settembre 2028

Un nuovo titolo di Stato a lungo termine, ed in particolare con la scadenza a 15 anni. Trattasi del nuovo Buono del Tesoro Poliennale (Btp) con la scadenza l’1 settembre del 2028 che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) intende piazzare sul mercato nel prossimo futuro compatibilmente con quelle che saranno le condizioni di mercato, e comunque attraverso un collocamento sindacato.

A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato proprio il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel precisare che per l’emissione del nuovo Btp con la scadenza a 15 anni ha dato mandato a Banca IMI SpA, JP Morgan Securities PLC, Barclays Bank PLC, Goldman Sachs Int. Bank e Crédit Agricole Corp. Inv. Bank.

Piazza Affari a 17.500 sui massimi da agosto 2011

La settimana scorsa si è chiusa con un un guadagno del 3,2% per l’indice azionario principale di Piazza Affari, che si conferma regina d’Europa facendo nettamente meglio delle altre piazze finanziarie europee. L’indice FTSE MIB è salito giovedì fino a 17.562 punti, ovvero sui massimi più alti da agosto 2011. La nuova ottava vedrà l’indice ripartire da quota 17.502 punti. A trainare la borsa di Milano è il forte appetito per il rischio presente attualmente sui mercati azionari e la rotazione nelle scelte di asset allocation dei gestori.

Risultati asta Btp triennali 11 gennaio 2013

La giornata di ieri ha visto i tassi dei Bot annuali scendere sotto lo 0,9%, sui minimi più bassi degli ultimi tre anni, in un clima di grande euforia sui mercati finanziari. Gli investitori stanno acquistando a mani basse i bond della periferia europea, in particolare i titoli di stato italiani e spagnoli. Dopo la prima asta dei Bot del 2013, oggi è la volta dei Btp che esordiscono nel nuovo anno con un’asta di titoli triennali, oltre a due distinte tranche di CCTeu, ovvero i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’inflazione europea.

Risultati asta BOT annuali 10 gennaio 2013

Stamattina è avvenuta la prima asta dei Buoni Ordinari del Tesoro del 2013. Il rendimento reale dei titoli di stato italiani a breve termine è negativo e in continuo calo da alcuni mesi, anche se a dicembre l’asta dei Bot semestrali ha evidenziato un leggero aumento dei tassi anche se solo dello 0,03% rispetto al collocamento precedente. L’asta odierna è avvenuta nel giorno in cui la Bce si esprimerà sul nuovo livello dei tassi di interesse nella zona euro. Secondo gli analisti i tassi resteranno fermi allo 0,75%.

Investimento in borsa consigliato da Ubi Pramerica nel 2013

La maggior parte dei money manager ritiene che nel 2013 l’investimento in azioni sarà il tema centrale, alla luce di un contesto di mercato caratterizzato da tassi reali negativi. Inoltre, lo scampato pericolo del fiscal cliff negli Stati Uniti, il graduale miglioramento delle finanze pubbliche dei paesi europei e la possibile crescita della Cina a ritmi più alti rispetto agli ultimi dodici mesi potrebbero favorire un sentiment di maggiore appetito verso il rischio, spostando sempre più flussi monetari verso il comparto dell’equity.

Investire in bond europei nel 2013 secondo Fondaco Sgr

La seconda parte del 2012 ha visto il mercato obbligazionario europeo spingere sull’acceleratore, grazie alla politica monetaria aggressiva portata avanti dalla Bce che ha rassicurato gli investitori sulla stabilità dell’euro. Le minori tensioni sui titoli governativi della periferia europea hanno creato i presupposti per un incremento dell’appetito per il rischio, facendo aumentare il numero delle emissioni e dando un forte slancio alle quotazioni. Secondo Giulio Casuccio, responsabile gestioni quantitative e ricerca di Fondaco Sgr, non esiste un rischio bolla sui bond europei.

Come investire in Btp nel 2013 secondo Azimut

Secondo Stefano Mach, money manager di Azimut, l’investimento in Btp resta molto interessante nonostante la discesa dello spread sotto 290 punti base avvenuta nella giornata di ieri. Il gestore punta maggiormente sulle scadenze brevi. In un’intervista a Il Sole-24 Ore, Mach ritiene i Btp molto attraenti “perché in questa fase sono pochi gli investimenti che, a parità di rischio, offrono gli stessi rendimenti”. Mach consiglia di “vendere le scadenze più brevi (uno/due anni) e di acquistare e/o tenere quelle a quattro/cinque perché danno un rendimento più interessante e sono un investimento più efficiente”.

Tassi mutuo in caduta libera

La crisi economica ha lasciato degli strascichi che si vedono anche sui tassi per un mutuo, con i mutui a tasso variabile che in questo momento sono ad un livello inferiore al 2%, cosa impensabile solo qualche anno fa.

Inoltre nelle offerte a tasso fisso addirittura è stata abbattuta la soglia del 4% al ribasso.

I tassi fissi scendono perchè sono inevitabilmente legati agli  Irs (Interest rate swap), che dipendono dalla crescita della domanda di Bund tedeschi, ritenuti i titoli più affidabili e sicuri nella zona euro in questo periodo.

Alzare i tassi di interesse per prevenire bolle speculative

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Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, in occasione della riunione annuale degli economisti americani, che si è tenuta ad Atlanta, ha affermato che la Fed potrebbe intervenire sui tassi di interesse di qui a breve, se non ci saranno nuove regole studiate appositamente per evitare la formazione delle cosiddette bolle speculative.

La Fed dovrà agire sui tassi di interesse, alzandoli, in modo da sgonfiare in anticipo la bolla, prima che inizi a rappresentare un problema serio per l’economia.

Il messaggio di Bernanke va anche letto come un messaggio indirizzato al Congresso, il quale negli ultimi tempi sta cercando sempre più di limitare l’istituto centrale americano.

Fed mantiene tassi ai minimi storici

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Al termine dei due giorni di incontri la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi sui Fed Funds, che rimangono così ai minimi storici. E’ a partire da dicembre scorso che il Fomc (Federal Open Market Committe) ha bloccato i tassi d’interesse per il prestito interbancario tra lo 0 e lo 0,25% in modo da poter far fronte alla crisi finanziaria. Viene quindi confermato anche il tasso di sconto allo 0,50%.

I governatori, al termine delle varie riunioni hanno comunque fatto notare che nell’ultimo periodo le spese delle famiglie hanno iniziato ad aumentare, così come è migliorata l’attività economica negli States.

Tassi invariati negli Usa, Fed ottimista

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Come prevedano già gli analisti e gli esperti, ieri la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi sui fed funds americani con valori ai minimi storici, in una forbice da 0 a 0,25 per cento. Questa decisione della Fed è giunta in seguito alla riunione tenutasi sempre ieri dal Fomc (Federal Open Market Committee), l’istituto che si occupa esclusivamente di politica monetaria.

Il Fomc inoltre ha voluto lanciare un segnale forte, affermando che i tassi rimarranno così bassi ancora per tanto tempo. E’ stato anche lasciato invariato il tasso di sconto allo 0,5%.

La Bce taglia i tassi portandoli al minimo storico

bce

Come atteso il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha tagliato di un quarto di punto il tasso di riferimento portandolo all’1%. Inoltre, ha subito un taglio di mezzo punto percentuale il tasso marginale, che è passato dal 2,25% al 1,75%, mentre resta invariato allo 0,25% il tasso sui depositi.

Una misura che, anche se è senza precedenti poichè porta il costo del denaro al minimo storico, era comunque attesa dal mercato. Si ritiene, tuttavia, che quest’ultimo taglio non sarà seguito da altre misure simili, proprio perchè esso è già stato giudicato troppo basso da vari membri del Consiglio, una notizia che lascia intendere una decisione presa a maggioranza anzichè all’unanimità.

Il FOMC lascia i tassi invariati

federal reserve in una giornata di sole

Il FOMC (Federal Open Market Committee della Fed) ha deciso di lasciare i tassi invariati tra lo 0 e lo 0.25% ma ha indicato che le prospettive per l’economia Usa sono molto peggiori del previsto e ha preannunciato di intervenire direttamente sul mercato come comunicato in passati incontri. Questi interventi si caratterizzeranno per l’acquisto di titoli del Tesoro a lungo termine per un controvalore di circa 300 miliardi di Usd nei prossimi sei mesi.

È stato anche sottolineato come il pericolo attuale sia l’aggravarsi di questa situazione di deflazione che è uno dei sintomi principali che si denota in periodi di recessione. Analizzando più approfonditamente l’analisi del FOMC si può vedere come il rimbalzo dei titoli azionari delle ultime settimane non sia effettivamente riconducibile ad un reale scenario positivo all’orizzonte ribadendo che crescita economica e stabilità dei prezzi dovranno essere riportati tramite interventi straordinari.

La borsa americana si riprende dalla crisi

dollaro

La propensione al rischio è stata alle stelle nelle giornata di ieri come non si vedeva da parecchie settimane. La borsa Usa ha visto un rialzo notevole con un S&P500 che è salito del 6.37% e pesando sulle quotazioni di dollaro e Yen che hanno risentito negativamente alle buone notizie provenienti da Citigroup che ha fornito dati di bilancio positivi per la prima volta da circa 2 anni.

Il Governatore Bernanke ha inoltre assicurato che la Fed fornirà alle banche tutto il capitale necessario a superare questa crisi con lo scopo di aiutare il sistema finanziario e ha richiesto un intervento che dovrà evitare il riproporsi di tali situazioni in futuro.