Anno 2012 eccezionale per i titoli del risparmio gestito

I titoli appartenenti al settore del risparmio gestito sono una certezza a Piazza Affari. Basta osservare le performance delle società quotate sulla piazza finanziaria milanese: da inizio anno Azimut è il miglior titolo del paniere FTSE MIB con un rendimento che sfiora il 60%; Banca Generali ha fatto anche meglio, evidenziando un rialzo del 70% circa da inizio anno e toccando ieri il massimo più alto di sempre a 11,34 euro. Bene anche Mediolanum, che da fine luglio scorso ha guadagnato il 70%.

Titolo Ferragamo vale 16 euro secondo Morgan Stanley

Ieri è avvenuta la quinta seduta consecutiva in calo per le azioni Salvatore Ferragamo, che hanno chiuso la giornata di borsa con una flessione dello 0,65% a 15,18 euro. Il titolo ha toccato il minimo più basso da fine luglio scorso a 14,9 euro. La correzione dei prezzi sembra un movimento fisiologico dopo l’exploit effettuato a partire da inizio anno, che aveva portato le azioni dela maison di moda fiorentina a toccare il massimo più alto di sempre a 18,74 euro lo scorso 30 aprile.

Bilancio Amplifon gennaio settembre 2012

Fatturato in moderata crescita anno su anno grazie alla diversificazione geografica nonostante le incertezze del quadro macroeconomico soprattutto nel Vecchio Continente. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia dei dati dei primi nove mesi del 2012 per Amplifon S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nel settore degli apparecchi per l’udito.

Nel dettaglio, Amplifon al 30 settembre del 2012 ha riportato una crescita del fatturato consolidato dell’1,3% a 596,4 milioni di euro rispetto ai 588,9 milioni di euro del periodo gennaio-settembre del 2011. Questo grazie all’ottimo andamento delle vendite nei Paesi del Nord America e nell’area Asia-Pacifico. Bene anche il mercato britannico grazie anche agli effetti positivi legati al tasso di cambio, mentre in Europa le vendite sono scese anno su anno del 6,2%.

Titolo Mediaset da vendere secondo Liberum

Il broker Liberum Capital consiglia di vendere le azioni Mediaset. A Piazza Affari il titolo dei media italiano reagisce molto male e attualmente mostra una flessione del 2,84% a 1,37 euro. Le azioni del gruppo del Biscione sono scese nell’intraday fino a 1,354 euro, toccando il minimo più basso da inizio agosto scorso. Ieri Mediaset aveva chiuso la seduta con una perdita del 4,28%. Negli ultimi sette giorni Mediaset ha perso quasi il 18% alla borsa di Milano, complice anche le continue bocciature delle banche d’affari e dei broker internazionali.

Piazza Affari crolla al 20-esimo posto nella classifica mondiale delle borse

Secondo quanto emerge dal rapporto 2012 “Indici e dati” dell’ufficio studi di Mediobaanca, gli ultimi dieci anni hanno visto Piazza Affari passare al ventesimo posto nella classifica mondiale delle borse. Dieci anni fa Borsa Italiana era la nona borsa per capitalizzazione. A fine 2002 la capitalizzazione di Piazza Affari valeva quasi il 50% del pil dell’epoca a 458 miliardi di euro. A giugno 2012 Borsa Italiana è scivolata in ventesima posizione, superata negli ultimi anni da diverse borse di paesi emergenti.

Piano industriale Hera-Acegas 2016 piace ai broker

A partire dal prossimo anno sarà effettiva la nuova super-utility Hera-Acegas, che è già pronta a stupire dal lato dei profitti come evidenziato nel piano industriale al 2016 presentato un paio di giorni fa. Banca Imi (gruppo Intesa SanPaolo) ha studiato attentamente i dati del piano e ritiene che l’eventuale forte crescita stimata dalla società da qui a quattro anni possa generare anche un sensibile aumento del dividendo. L’utile per azione dovrebbe passare da 0,094 euro del 2011 a 0,12 euro nel 2016.

Moviemax Media Group sbarca su Vero TV

Moviemax Media Group, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ha ulteriormente rafforzato la propria posizione sui canali free del digitale terrestre. Questo a seguito di un accordo da tre milioni di euro che Moviemax Media Group ha siglato con il canale televisivo Vero TV di proprietà della Guido Veneziani Editore S.r.l..

A darne notizia in data odierna è stata proprio Moviemax Media Group nel precisare come l’accordo preveda la messa in onda su Vero TV, nel periodo dal 22 ottobre del 2012 al 31 dicembre del 2013, di un totale di 80 titoli della library posseduta dalla società. Trattasi di 20 titoli d’animazione e di 60 titoli live action con cessione dei diritti in free Tv e non in esclusiva.

Titolo Salvatore Ferragamo scende sui minimi a tre mesi

Ancora lettera sul titolo Salvatore Ferragamo, quotato alla borsa di Milano con il simbolo “SFER”. Le azioni della maison di moda fiorentina mostrano una perdita del 3,2% a 15,44 euro. La quotazione è scesa finora a 15,34 euro, ovvero il minimo più basso dal 30 luglio scorso. Siamo ormai sui livelli minimi da quasi tre mesi. Nelle ultime quattro sedute di borsa le azioni Ferragamo hanno perso l’8,5% circa, a causa soprattutto della revisione al ribasso di rating e target price da parte di HSBC e Mediobanca.

Titolo Fiat bocciato da Société Générale

Giornata negativa per il titolo Fiat, quotato a Piazza Affari con il simbolo “F”. Le azioni della casa automobilistica torinese mostrano un calo del 2,25% a 4,174 euro. La quotazione attuale è a un passo dai minimi intraday, attualmente posti a 4,172 euro. A deteriorare il sentiment sul titolo del Lingotto è stata la decisione di Société Générale di tagliare il target price a 3,5 euro da 3,7 euro. Ciò vuol dire che, secondo la banca transalpina, le azioni Fiat sono al momento sopravvalutate del 19% rispetto al fair value.

Target titolo Mediaset abbassato da Nomura a 1,25 euro

Il titolo Mediaset è anche stamattina tra i peggiori sul listino azionario milanese FTSE MIB. Le azioni del gruppo di Cologno Monzese evidenziano una flessione dell’1,29% a 1,454 euro, a meno di mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni a Piazza Affari. A creare le condizioni per un sentiment negativo sul titolo, tra l’altro presente da alcuni giorni, è stata la bocciatura arrivata da Nomura, che ha deciso di abbassare il target price su Mediaset a 1,25 euro da 1,30 euro. Si tratta di un taglio del 4%.

Gruppo Hera Piano Industriale al 2016

Investimenti per 1,9 miliardi di euro, ed un margine operativo lordo a quasi 1 miliardo di euro. Sono questi alcuni dei target al 2016 del Gruppo quotato in Borsa a Piazza Affari Hera S.p.A. in accordo con il nuovo Piano Industriale 2012-2016 che, tra l’altro, include gli effetti legati all’integrazione con la società AcegasAps.

Entrando nel dettaglio, al 2016 il Gruppo Hera S.p.A. mira a raggiungere un mol, margine operativo lordo, a 990 milioni di euro con un incremento pari a ben il 53% rispetto all’esercizio 2011. Il reddito operativo è atteso a 543 milioni di euro, con un incremento del 62% sempre rispetto al 2011, a fronte di sinergie con la AcegasAps previste fino a 25 milioni di euro a fine Piano Industriale, ovverosia al 2016.

Danieli & C annuncia guidance 2012-2013 più aggressiva

Otttimo andamento in borsa per il titolo Danieli & C, quotato a Piazza Affari con il simbolo “DAN” (versione ordinaria). Le azioni del gruppo italiano dell’acciaio sono in rialzo del 2,2% a 21,39 euro. Il titolo è salito per ora fino a 21,47 euro, sui livelli più alti degli ultimi 5 mesi e mezzo. A dare slancio al titolo alla borsa di Milano è l’annuncio di una guidance 2012-2013 più aggressiva, una vera novità per il gruppo che da sempre ha mantenuto un profilo basso nelle sue stime rispetto a quelle di consensus.

Snam Rete Gas -3,5% su stacco cedola e revisione target Citigroup

Inizio ottava in lettera per il titolo Snam Rete Gas, quotato a Piazza Affari con il simbolo “SRG”. Le azioni della società atttiva nel settore della pubblica utilità mostrano una flessione del 3,5% a 3,414 euro. Attualmente il titolo Snam è il peggiore del listino azionario milanese FTSE MIB. A pesare sull’andamento del titolo a Piazza Affari è lo stacco della cedola, pari a 0,1 euro, ma anche la mezza bocciatura di Citigroup. La banca americana ha rivisto al ribasso il target price, portandolo a 4,1 euro da 4,15 euro.

Previsioni titolo Bca Pop Milano fine ottobre 2012

E’ passato un anno esatto da quell’assemblea che ha cambiato radicalmente volto al gruppo bancario milanese di Piazza Meda. Sono cambiati i personaggi ai vertici della banca e senza dubbio il modus operandi, dopo che Banca Popolare di Milano era stata praticamente commissariata da parte della Vigilanza della Banca d’Italia. Molte anomalie sono diminuite e la banca può dire finalmente di trovarsi in acque più tranquille. Tuttavia, c’è ancora tanto da fare nella pulizia dei conti e dal lato della governance.