
Nei primi tre mesi del 2011 l’istituto di credito transalpino ha fatto registrare un utile netto in calo del 14% a 916 milioni di euro.
Nei primi tre mesi del 2011 l’istituto di credito transalpino ha fatto registrare un utile netto in calo del 14% a 916 milioni di euro.
L’amministratore delegato di ING, Jan Hommen, ha commentato i risultati realizzati nel corso del primo trimestre sottolineando che l’ottima performance messa a segno dal gruppo olandese ha interessato entrambe le divisioni, sia quella bancaria che quella assicurativa.
Chevreux ha confermato il rating outperform sul titolo Mediobanca, con target price a 8,3 euro. La banca italiana pubblicherà i risultati della trimestrale il prossimo 11 maggio.
Come se non bastasse, inoltre, le previsioni vedono un’ulteriore crescita del Tier 1 all’11% nel corso dei prossimi anni. A differenza di tanti altri istituti bancari, dunque, Banca Mediolanum vanta una solidità patrimoniale ben superiore a quella richiesta da Basilea 3 e senza che sia stato necessario procedere ad un aumento di capitale.
Ubi Banca punta a raggiungere un utile di 5-600 milioni entro il 2015 con il nuovo piano industriale, che sarà presentato agli analisti lunedì 16 maggio.
L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio dell’esercizio 2010 con utile a 172 milioni di euro e dividendo dimezzato a 0,15 euro ed è stato approvato anche l’aumento di capitale della banca.
Inoltre i soci durante l’assemblea hanno anche approvato la distribuzione di un dividendo di 0,03 euro per azione, con data di stacco della cedola fissata per il 23 maggio.
Nel corso dei primi tre mesi dell’anno, infatti, la banca inglese ha registrato un calo del 9% degli utili a 1,66 miliardi di sterline, un risultato inferiore sia agli 1,82 miliardi di sterline registrati nello stesso periodo dello scorso anno sia agli 1,80 miliardi di sterline previsti in media dagli analisti.
Secondo i rumors le banche incaricate di occuparsi dell’operazione saranno Bnp Paribas, Goldman Sachs e Unicredit, inoltre le previsioni vedono che a questo bond venga assegnato rating A1 da Moody’s e rating A- da Standard & Poor’s e Fitch.
L’Eba, in particolare, ha comunicato che gli istituti prescelti verranno sottoposti ad un test in cui viene simulata una recessione della durata di due anni. In questo contesto, dunque, le banche dovranno dimostrare di essere in grado di mantenere il Core Tier 1 al 5%, in caso contrario il test non verrà superato.
Secondo i rumors circolati nel corso degli ultimi giorni, infatti, pare che la banca abbia già provveduto a comunicare ai tre potenziali acquirenti che la società non verrà più ceduta perchè le offerte avanzate non sono state ritenute soddisfacenti.
Tra i principali obiettivi vi è quello di attuare una solida creazione di valore, senza però ricorrere ad operazioni straordinarie. In particolare è prevista a riguardo la realizzazione di un risultato netto pari a 2,7 miliardi nel 2010, a 4,2 miliardi nel 2013 e a 5,6 miliardi nel 2015.
La Fondazione, dunque, anche a costo di indebitarsi, sottoscriverà una porzione di aumento di capitale in modo tale da non diluire in modo significativo la sua partecipazione, attualmente pari al 55% del capitale complessivo.
Non sono servite a nulla, quindi, le dichiarazioni rilasciate poche ore fa dal consigliere tedesco di Unicredit, Mamphred Bischoff, che ha escluso una possibile ricapitalizzazione dell’istituto di Piazza Cordusio, spiegando che al momento Unicredit dispone di un aumento di capitale assolutamente adeguato.
Si tratta di un prestito obbligazionario a tasso fisso, l’importo minimo sottoscrivibile da ciascun investitore è pari a 50.000 euro, lo stesso importo minimo è inoltre fissato in relazione a ciascuna singola offerta.