
UBS, in particolare, ha evidenziato che nei primi sei mesi dell’anno i costi di Barclays sono saliti mentre i ricavi hanno registrato un calo che ha riguardato quasi tutte le principali divisioni, eccetto l’Africa e la gestione del risparmio.
UBS, in particolare, ha evidenziato che nei primi sei mesi dell’anno i costi di Barclays sono saliti mentre i ricavi hanno registrato un calo che ha riguardato quasi tutte le principali divisioni, eccetto l’Africa e la gestione del risparmio.
L’utile operativo è cresciuto del 23% a 2,2 miliardi di euro, risultati che superano le attese degli analisti, che avevano previsto un utile netto di 1,16 miliardi e un utile operativo di 1,88 miliardi. I ricavi sono aumentati del 14,5% a 25,4 miliardi, contro i 23,3 miliardi previsti dagli esperti.
A favorire il dato è stato soprattutto il grande incremento del risultato operativo vita a 1,6 miliardi di euro, in crescita del 23,5%, facendo così segnare il migliore risultato semestrale del segmento degli ultimi tre esercizi, e portando il risultato operativo complessivo a 2,2 miliardi di euro.
I ricavi sono stati di 13.223 milioni di euro, in calo dello 0,7%, in termini di variazione organica la riduzione dei ricavi consolidati è stata del 5,1%.
Se si escludono le voci straordinarie, l’utile di Kraft è stato di 60 centesimi per azione, comunque i risultati sono precisamente in linea con le stime degli analisti, che avevano previsto ricavi di 12,33 miliardi ed utile per azione di 52 centesimi.
Il gruppo di assicurazioni elvetico ha potuto arrivare a questi numeri grazie alla riduzione delle spese e all’aumento dei proventi generati dagli investimenti.
Il risultato netto si è attestato a 3,3 milioni di euro, in crescita del 113,8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2009, nonostante ci sia stato un maggior carico fiscale. La posizione finanziaria netta, invece, al 30 giugno è risultata pari a 25,1 milioni di euro, rispetto ai 34,0 milioni di euro del 31 dicembre 2009.
Il primo semestre 2010, in particolare, è stato archiviato con ricavi consolidati pari a 463,2 milioni, in calo del 7,7%. Se si considera solo l’Italia il calo si è limitato al -3,5%, soprattutto grazie alla forte crescita del settore online, che ha registrato un incremento del 60% circa.
In quest’ultimo dato, in particolare, sono inclusi 851 milioni di plusvalenze per rivalutazione dei crediti, mentre gli oneri da svalutazione hanno registrato un calo del 32% a 3,08 miliardi, nonostante siano state registrate delle pesati perdite sugli impieghi in Spagna. Nel primo semestre, inoltre, gli accantonamenti complessivi sono stati pari al 37% dei ricavi, contro il 38% dello scorso anno.
A pesare sui conti della compagnia telefonica tedesca sono stati soprattutto i costi legati alla fusione delle sue attività nella telefonia mobile nel Regno Unito con quelle di France Telecom.
I ricavi del gruppo sono cresciuti a quota 2,86 miliardi di euro, in aumento dell’1,7%, mentre il mol è calato del 12,2% rispetto all’anno scorso, a quota 474 milioni di euro, dai 66 della prima metà del 2009.
I ricavi di Adidas sono aumentati a quota 5,6 miliardi di euro, segnando un incremento dell’11%.
La crescita delle vendite ha riguardato soprattutto le applicazioni per auto, che hanno registrato una crescita del 42,3%, e dei veicoli commerciali, in crescita del 41,7%. Al contrario, invece, hanno registrato un netto calo i segmenti relativi alle corse e alla sicurezza passiva, in calo rispettivamente del 2,2% e del 13,2%.
Un ottimo risultato inatteso anche dagli analisti che per la banca britannica, che durante la fase più dura della crisi ha ricevuto ingenti aiuti da parte del governo, avevano previsto un utile di soli 695 milioni. A spingere in alto i risultati di Lloyds Banking Group, in particolare, è stato soprattutto il forte declino delle rettifiche su crediti.