Titoli ordinari Volkswagen sostituiti dalle azioni privilegiate

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La crisi mondiale si fa sentire moltissimo anche per tutto il comparto automobilistico. Un colosso come Volkswagen, continua a perdere terreno alla Borsa di Francoforte.

Il titolo della casa tedesca in vista dell’uscita dall’indice Dax, a causa del calo del flottante sotto la soglia del 10%, dal momento che l’Emirato del Quatar ha concordato la salita al 17% nel capitale ordinario. Il titolo della casa automobilistica tedesca segna una flessione del 3,34% per un valore di 73.70 euro, con un minimo che si è stanziato a quota 72,41 euro.

Unrae nuovi incentivi auto nel 2010

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Unrae prevede un buon 2010 per l’immatricolazione di nuove auto se saranno confermati gli incentivi dello Stato e delle case automobilistiche sull’acquisto di una nuova auto.

E’ di 2,1 milioni di auto la previsione di Unrae, espressa dal presidente Loris Casadei in occasione della conferenza di fine anno dell’Unione Nazione delle case estere.

Senza incentivi o con una modifica importante verso il basso, il mercato subirebbe un contraccolpo non da poco, con 1,8 milioni di auto immatricolate.

Supertassa 50% banche Regno Unito

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E’ stata approvata ed entrerà in vigore subito la nuova supertassa inglese, che prevede il pagamento una tantum del 50% sui bonus erogati dalle banche in tutta la Gran Bretagna, comprese anche le filiali estere presenti sul territorio britannico.

Inserita nel progetto di bilancio, questa tassa sarà retroattiva ed andrà ad interessare quelle banche che hanno erogato nel 2009 più di 25.000 sterline di bonus, pari a circa 27.600 euro.

Questa nuova tassa non riguarderà assolutamente i beneficiari ma solamente gli istituti di credito, sarà attiva fino al 5 aprile, e secondo le prime stime l’introito per le casse della Regina sarà pari a circa 550 milioni di sterline.

Tarp fino ad ottobre 2010

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Il Segretario del Tesoro USA, Tim Geithner, ha inviato una lettera al Congresso dove viene chiesto il prolungamento del cosiddetto Tarp (Troubled Asset Relieve Program), il programma del governo Obama che ha come scopo quello di aiutare le istituzioni finanziarie.

Questa estensione del piano prevede ora una durata fino al 3 ottobre 2010 invece del 31 dicembre 2009 fissato in precedenza, al momento del lancio nell’ottobre 2008.

Moody’s taglia rating società di Dubai

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Dopo la vicenda di Dubai dei giorni scorsi il clima attorno alle società di questo paese è cambiato in modo radicale, infatti è proprio notizia di poche ore fa la decisione da parte di Moody’s Investors Service di tagliare il giudizio su tutte le 6 società che emettono debito legate al governo di Dubai.

Nel comunicato ufficiale dell’agenzia americana viene sottolineato che questa scelta è dettata dalle ultime dichiarazioni del Governo, che fanno intendere che non sia possibile pensare ad un sostegno del Governo stesso verso società che non sono parte o garantite dall’esecutivo.

Incentivi auto 2010

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Finalmente arriva il si definitivo da parte del ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola che assicura le concessionarie, ma soprattutto i produttori di auto, che gli incentivi auto ci saranno anche per il prossimo anno.

Questa è senza dubbio una decisione importante per l’economia italiana, ma soprattutto per il settore delle auto che ha visto, grazie appunto agli ecoincentivi, una rinascita negli ultimi mesi.

Commercio mondiale +7,4% nel 2010

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E’ stato divulgato il Rapporto World Trade Growth in 2009-2010 (Crescita del commercio mondiale nel 2009-2010), contenente quelle che sono le previsioni per la fine dell’anno in corso ed il prossimo anno in tema di commercio legato inevitabilmente alla crisi economica.

Secondo il Rapporto, stilato dall’Aiece (Association d’instituts europeens de conjonture economique) in collaborazione con l’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica), dopo le contrazioni degli ultimi mesi dovremo osservare una grande ripresa nella seconda metà dell’anno in corso.

Brembo investe sul mercato cinese

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Brembo ha raggiunto un accordo d’intesa preliminare con Donghua Automotive Industrial, una società del gruppo cinese Saic (primo produttore di auto del paese) e di riflesso in borsa il titolo dell’azienda specializzata in impianti frenanti per auto e moto è salito di ben il 2,40% a quota 5,34 euro per azione.

Questo accordo prevede l’acquisto di macchinari di fonderia ed impianti per un valore complessivo di 8 milioni e mezzo di euro.

Società controllate da Dubai World

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Le difficoltà economiche e la conseguente richiesta di una moratoria sul debito da parte di Dubai World ha letteralmente creato il panico, dopo la diffusione della notizia le borse hanno iniziato a crollare e il timore è quello di una nuova crisi finanziaria.

Quello che però i meno informati ed esperti si stanno chiedendo è come mai le difficoltà economiche di Dubai World sono in grado di scatenare il rischio di una nuova crisi finanziaria, la risposta è fornita da un articolo de Il Sole 24 Ore che elenca le società controllate dalla holding Dubai World, mettendo dunque in piena luce la potenza economica di questo colosso.

Conseguenze moratoria richiesta da Dubai World

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La moratoria sul debito chiesta da Dubai World come previsto ha avuto pesanti ripercussioni, anzitutto Moody’s ha tagliato il rating di sei importanti imprese legate al Governo di Dubai, tra queste Dp World che è passata da A3 a Baa2, Dubai Electricity and Water Authority che da A3 sono passate a Baa2 e il gruppo immobiliare Emaar Properties che da Baa1 è passato a Ba2.

A subire pesanti ripercussioni anche i titoli del London stock exchange, le azioni della società che gestisce la piazza londinese sono infatti crollate, circostanza dovuta al fatto che Dubai con la sua quota del 20% è il primo azionista della società di gestione del mercato inglese e le notizie delle difficoltà di Dubai World hanno spaventato gli investitori.

Dubai World chiede una moratoria sul debito

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La crisi del mattone ha colpito anche il governo di Dubai e le sue ricchezze dal momento che Dubai World, la potente holding pubblica che controlla anche i colossi della logistica e dell’energia, ha una passività che ammonta 59 miliardi di dollari, ovvero il 70% dell’intero debito statale, e ha chiesto ai creditori una moratoria di sei mesi sul debito nonchè la possibilità di rinegoziare le sue posizioni in cui tra le altre cose è compreso anche un bond islamico da 3,52 miliardi della controllata Nakheel che scade il prossimo 14 dicembre.

Secondo gli esperti una simile ristrutturazione equivale ad un default, circostanza che ha fatto salire incredibilmente i credit default swap sul debito e che quindi va ad accrescere ulteriormente il rischio di insolvenza.

Opel taglia circa 9.000 posti di lavoro

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Nick Reilly, responsabile degli asset europei di General Motors, ha comunicato che domani il colosso americano presenterà ai sindacati il piano di riorganizzazione di Opel che tra le varie misure prevede un taglio di 9.000-9.500 posti di lavoro, pari a circa un quinto dei dipendenti totali.

Dopo aver rinunciato a cedere Opel ad una cordata guidata da Magna, General Motors si prepara a mettere in atto un piano di riorganizzazione che prevede un cospicuo taglio dei costi, condizione indispensabile affinchè Opel possa continuare a restare nelle mani del colosso automobilistico americano.

Ripresa economica nelle mani dei governi, parola di Strauss-Kahn

Strauss Kahn

Secondo il presidente del Fondo Monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn la fase più dura della crisi economica è ormai alle spalle ma non è ancora il momento di abbassare la guardia, la situazione economica mondiale continua infatti ad essere caratterizzata da una pesante incertezza.

A risultare ancora più vulnerabile è soprattutto l’economia dei paesi avanzati perchè non si riesce ancora a capire bene se i progressi compiuti sono totalmente riconducibili agli aiuti ricevuti dallo Stato, in questo caso si assisterebbe infatti ad una repentina ricaduta non appena questi aiuti non verranno più concessi.

Lehman Brothers denuncia Barclays su attività di brokerage

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Il 15 settembre 2008 segnò una data storica per l’economia mondiale infatti in quel giorno falliva la prima banca americana a causa della crisi finanziaria.

Fu Lehman Brothers ad inaugurare una serie di fallimenti, e proprio Lehman ora sporge denuncia in modo ufficiale contro Barclays, la banca inglese che ha acquistato le attività di brokerage dell’istituto di credito americano.

Lehman Brothers, rappresentata ora dai liquidatori, accusa Barclays di collusione con i manager di Lehman, che avrebbero permesso l’acquisto a prezzo scontato delle attività di brokerage.