
L’indice della universitá del Michigan é salito a 61.9 contro ogni previsione e nonostante il contesto economico non sia in nessun modo incoraggiante il piano fiscale di 825 miliardi di dollari ha contribuito al miglioramento di tale indicatore.
L’indice della universitá del Michigan é salito a 61.9 contro ogni previsione e nonostante il contesto economico non sia in nessun modo incoraggiante il piano fiscale di 825 miliardi di dollari ha contribuito al miglioramento di tale indicatore.
Eventi di questo genere sono in genere molto important per i movimenti sui mercati poiché riescono ad influenzare fortemente le decisioni degli investitori. Come anticipavamo ieri, qualora Bernanke sottolineasse le prospettive negative anche per il 2009, potremmo attenderci degli indici molto negativi a livello borsistico e questo potrebbe avere i suoi effetti anche sulle quotazioni valutarie con probabili rafforzamenti delle valute con tassi di interesse minori quali lo Yen ed il dollaro.
Qualora nel discorso mostrasse uno scenario meno buio e l’adozione di nuove strategie da parte della Fed potremmo attenderci salite sui mercati azionari e movimenti contrari da parte delle valute precedentemente menzionate.
Proviamo a dare diverse interpretazioni che si legano a letture della situazione tecnica di alcuni cambi e altre che si legano ai tassi di interessi (che negli Usa non possono piú scendere mentre in altri casi c’é ancora parecchio margine per una riduzione).
Gli ordini all’industria sono invece calati del 4.6% per la quarta volta consecutiva e ci sono segnali per prossimi ulteriori cali di questo indice. Inoltre i dati relativi al settore Immobiliare fanno presagire ulteriori cali per il 2009 e anche il rapporto del FOMC non fa che confermare tale possibilitá. Nelle prossime ore verrá comunicato l’ADP, dato relativo all’occupazione e potrá darci una prima indicazione su quale potrebbe essere il dato da attendersi in vista dei NFP di venerdi e sebbene questo dato non sia in genere particolarmente market mover potremmo attenderci delle speculazioni legate a questo valore.
La recessione non da ancora segnali di rallentamento e questa situazione di crisi iniziata dal Dicembre 2007 sembra che si prolungherá per buona parte del 2009. La giornata di oggi potrebbe essere molto interessante con movimenti di rilievo dopo la pubblicazione delle condizioni del settore non manifatturiero.
Questo dato é di importanza elevata poiche rappresenta il 70% dell’attivita economica degli USA e include il settore finanziario, I servizi ed il dettaglio.
In questo inizio d’anno potrebbero cambiare le attitudini degli investitori che negli ultimi 3 mesi del 2008 cercavano di invesire in asset meno rischiosi e cercavano di capire dove si potevano indirizzare in questa situazione di recessione. Probabilmente cambierá la situazione in questo primo trimestre in cui dovrebbe tornare ad esserci maggiore liquiditá.
In questa settimana I dati che dovranno essere seguiti con maggiore interresse sono quelli relativi ai Non Farm Payrolls che verranno pubblicati venerdi. L’ultimo dato é stato molto negativo indicando la perdita di lavoro per mezzo milione di americani. Sará importante vedere questo dato e vedere gli effetti sulla spesa e sul credito al consumo.
L’indice infatti ha fatto registrare un valore pari a 38 in calo dal 47.7 precedente dimostrando che i consumatori non vedono ancora la luce alla fine del tunnel. Da questo dobbiamo dedurre che una contrazione dei consumi nei prossimi mesi é possibile e allo stesso tempo non ci si dovrá stupire se I dati relativi all’occupazione risultassero peggiori di quanto giá non siano.
In qualche modo I continui tagli dei tassi da parte della FED stanno limitando I danni in un contesto nero. Attendiamo per oggi I dati sui jobless claim e successivamente per venerdà quelli relativi alle condizioni del settore manifatturiero nel mese di Dicembre che potrebbero toccare e superare i minimi del Maggio 1980.
La decisione improvvisa e inaspettata di BHP rappresenta uno dei principali esempi di come la crisi economica mondiale possa riflettersi sui piani di ampliamente delle aziende e, quindi, frenare ulteriormente l’economia.
Se l’offerta, che ammontava a circa 147 miliardi di dollari, non fosse stata ritirata e l’idea iniziale fosse andata in porto, avremmo assistito ad una delle più grandi fusioni, trattandosi due due colossi societari.
La zona euro ha fatto registrare dati negativi nella settimana passata e eventuali cali nel mercato azionario americano non mancheranno di indebolire l’Euro come avvenuto nelle ultime settimane. Ci attendiamo che questa correlazione rimarrá elevata anche nelle prossime settimane e I risultati nelle quotazioni saranno legate alla percezione del rischio. Sará importante vedere come le quotazioni dell’Euro reagiranno ai provvedimenti presi nel corso del G20 di questo fine settimana ed in questo senso sará importante vedere come reagiranno le borse questa mattina.
Lo Yen ha visto aumentare la Sua volatilitá nelle ultime settimane ed é spesso stato il termomentro relativamente alla percezione del rischio sul mercato. Il G20 potrebbe nel breve termine riportare un po’ di fiducia e qualora ció avvenisse si dovrebbe assistere ad un calo delle quotazioni dello Yen. Si dovrá valutare se le promesse relativamente ad interventi fiscali potrebbbero dare qualche spinta al mercato. Qualora questo non avvenisse la situazione del mercato potrebbe avere un deterioramento e la volatilitá, che era diminuita nelle ultime 2 settimane, sta ritornando a livelli elevati.
Il USD é salito nei confronti della maggior parte delle valute, eccetto lo JPY, dando prova dello stato di salute dei mercati finanziari che ancora fatica a riprendersi dalla situazione di crisi attuale. Gli investitori continuano a dare segnali di ricerca di asset sicuri e l’andamento del USD ne é la prova.
Il GBP é sceso per la prima volta dal 2002 sotto 1.50 e il rapporto sull’inflazione in cui si legge una revisione delle previsioni sulla crescita e sull’inflazione al ribasso. La BOE ha previsto che l’economia si contrarra e I dati saranno ben al di sotto del 2% obiettivo di crescita e forse ci si potrebbe attendere dei dati negativi. Si sottolinea inoltre come ci sia il rischio di deflazione che potra essere evitato solamente con ulteriori tagli di tassi e il Governatore della BOE ha dichiarato che I tassi potrebbero scendere molto al di sotto dei livelli attuali. Il GBP/USD ha terminato il giorno sopra 1.49 e le aspettative per I tassi potrebbero far scendere ulteriormente I valori al di sotto. La prossima zona di supporto si situa in prossimita di 1.4680/147.
La valuta unica d’altra parte si e’ apprezzata contro lo Yen (119,10 contro 118,19 Yen della vigilia)
Anche il dollaro sale sul Yen (95,57 contro 94,61 Yen di mercoledì sera). L’euro potrebbe subire un contraccolpo dopo il discorso di Jean-Claude Trichet, il presidente della Banca centrale europea, che si attende per giovedì.
“Se le posizioni di M. Trichet non saranno abbastanza forti, gli attori del mercato venderanno l’euro perche’ lasceranno presagire futuri tagli dei tassi d’interesse dalla BCE“, ha dichiarato Hiroshi Yoshida, analista nello Shinkin Banca Centrale.
Mercoledì, la valuta giapponese è salita sensibilmente, il biglietto verde è passato sotto la barriera dei 95 Yen dopo le dichiarazioni del segretario americano del Tesoro Enrico Paulson che ha rinunciato all’ acquistare dei beni non commerciabili (che non possono essere rivenduti) delle banche, contrariamente a quello che veniva previsto inizialmente nel piano di salvataggio di 700 billioni di dollari adottato ad ottobre dal Congresso americano.