In Giappone crollano le vendite del 5,8%

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Anche il Giappone, come del resto anche il resto del mondo, sta subendo una forte crisi delle vendite causata sopratutto da una forte riduzione delle esportazioni verso i paesi occidentali.

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.

Dal G20 di Londra arriva lo stop ai paradisi fiscali.

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E’ già stato definito il più grande stimolo fiscale e monetario dei tempi recenti quello che è stato messo a punto dai leader mondiali durante il G20 tenutosi ieri a Londra. L’intesa raggiunta dai vertici mondiali, in particolare è riassumibile in quattro punti chiave: un ulteriore ampliamento degli stimoli fiscali per sostenere la ripresa economica, da realizzare impiegando fino a cinque miliardi di dollari entro il 2010; mille miliardi per rifinanziare il Fondo Monetario Internazionale; l’allargamento del Financial Stability Forum; la redazione della cosiddetta lista nera dei paradisi fiscali.

l ministro degli Esteri Franco Frattini, durante un’intervista, ha affermato che l’accordo raggiunto a Londra in relazione ai paradisi fiscali è molto importante ma, allo stesso tempo, ha sottolineato l’assoluta necessità che si riesca a passare dalle parole ai fatti in brevissimo tempo.

Berlusconi promette misure a sostegno dei lavoratori

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Durante la conferenza stampa finale del G8 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è detto soddisfatto del lavoro messo in atto dal governo per fronteggiare la crisi, lavoro che, tuttavia, non è certo in grado di far si che la crisi scompaia in un attimo. Secondo il Premier, infatti, le ripercussioni della crisi continueranno ad affliggere l’economia italiana per un almeno altri due anni e mezzo.

Un aspettto su cui il presidente del consiglio si è detto seriamente preoccupato è quello relativo al’occupazione: secondo le previsioni, infatti, entro il 2010 ci saranno 20.000 posti di lavoro in meno. Su questo fronte Berlusconi ha affermato che farà tutto il possibile affinchè durante il G20 di Londra verrà firmato il cosiddetto “social pact“, un patto globale che avrà come scopo quello di “trasformare la sfiducia in fiducia, il pessimismo in ottimismo e la paura in speranza“.

La Cei istituisce un fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà

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Le difficoltà che le famiglie italiane incontrano quotidianamente per far fronte alla crisi sono davanti agli occhi di tutti ed è impossibile non notarle, soprattutto in termini di conseguenze sull’intero andamento dell’ecomnomia. Pare essersi accorta di questo anche la Conferenza Episcopale Italiana che ha deciso di stanziare un fondo di garanzia da circa 30 milioni di euro raccolti attraverso una colletta nazionale.

Questo fondo, quindi, consentirà alle famiglie con più di tre figli e senza lavoro di accedere ad un sussidio di 500 euro al mese attraverso un prestito erogato dalle banche e garantito proprio dal fondo di garanzia Cei. Contribuiranno agli aiuti anche le banche che si impegnano a duplicare il tetto di garanzia fino a 300 milioni.

L’OCSE rivede le sue previsioni sull’economia italiana

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Poco meno di un mese fà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva reso noto il suo rapporto “Obiettivo Crescitadal quale emergeva un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi.

Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.

Obama respinge i piani presentati da Chrysler e General Motors

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Per i colossi automobilistici americani gli aiuti statali sembrano allontanarsi sembra di più. La task force designata dal presidente Barack Obama, infatti, ha bocciato il piano di ristrutturazione prospettato da Chrysler e General Motors definendolo assolutamente incapace di garantire alle due aziende un risanamento della loro situazione finanziaria.

Il piano di recupero di General Motors, in particolare, prevede una richiesta di ulteriori 16,6 miliardi oltre ai 13,4 già incassati e, allo stesso tempo, prevede un drastico taglio dei costi, ossia il licenziamento di 47.000 posti di lavoro, la chiusura di diversi impianti, e la vendita di alcuni marchi come Saturn e Hummer.

A Gennaio 2009 calano fatturato e ordinativi industriali

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Continuano le brutte notizie sull’andamento dell’economia italiana in relazione ai primi mesi del 2009. Questa volta tocca al settore industriale che sulla base di un’indagine effettuata dall’Istat ha registrato pesanti perdite durante il mese di Gennaio 2009.

Il fatturato del settore industriale, nel dettaglio, risulta calato del 2,1% rispetto a Dicembre 2008 e del 19,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’Istat, rendendo nota la notizia, ha sottolineato la drammaticità del dato registrato e ha affermato che un simile calo non si registrava dal 1991.

Novità sul Decreto Legge Incentivi

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Il testo del decreto legge sugli incentivi arriverà a Montecitorio lunedì 30 Marzo mentre le votazioni relative ai vari emendamenti inizieranno mercoledì 1 Aprile e dovranno terminare entro il 12 Aprile, giorno di scadenza del decreto.

Ieri sera sono stati chiusi i lavori in commissioni riunite che hanno introdotto numerose novità tra cui l’allentamento del Patto di stabilità Interno, l’incentivo alle aziende che assumono lavoratori licenziati o sospesi dal lavoro e la pubblicazione sistematica delle opportunità di lavoro.

E’ stato deciso, inoltre, il rifinanziamento del fondo di garanzia per le imprese, un ulteriore ampliamento degli ammortizzatori sociali per i precari e un bonus per l’acquisto del decoder digitale.

Dopo il “credit day” le banche non hanno più scuse

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Il presidente degli industriali Emma Marcegaglia ha affermato che con la firma del protocollo d’intesa tra il Tesoro e l’Abi sui Tremonti bond e l’aumento del finanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese le banche non hanno più scuse per non concedere prestiti.

Le dichiarazioni sono state rese da Emma Mercegaglia al termine del cosiddetto “credit liquidity day“, incontro in cui è anche stato stabilito che a partire dalla fine di Aprile la Cassa depositi e prestiti metterà a disposizione circa 5 miliardi del risparmio postale a favore delle piccole e medie imprese.

Banca Popolare di Milano chiede i Tremonti bond

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Dopo Banco Popolare e Unicredit è la Banca Popolare di Milano il terzo istituto bancario che ha deciso di ricorrere ai Tremonti Bond, notizia che sembra quasi voler sottolineare che il ministro dell’economia Giulio Tremonti aveva ragione quando, per rispondere alle critiche sulla misura adottata dal governo, affermava che sarebbero state molte le banche che avrebbero deciso di approfittarne.

La richiesta dei Tremonti Bond rientra in una serie di misure approvate dal consiglio di amministrazione della banca e atte a determinare un rafforzamento del capitale bancario.

Il governo americano vara il piano per eliminare gli asset tossici

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Il piano del governo americano per smaltire i titoli tossici prevede il coinvolgimento dei privati. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner, infatti, durante un intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha affermato che l’intervento dei privati è assolutamente indispensabile altrimenti si rischia un fallimento totale.

Geithner, inoltre, durante la stessa intervista ha anche rivelato i termini del piano spiegando che si tratta, nel dettaglio, della creazione di una serie di investimenti misti e privati quantificati in circa 500 miliardi di dollari, cifra che dovrebbe essere sufficiente per risollevare le banche.

Vertice Ue, 5 miliardi per le infrastrutture energetiche

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I vertici dei paesi membri dell’Unione Europea sono attualmente riuniti a Bruxelles nella speranza di trovare un’accordo utile per la risoluzione della gravissima crisi economica. Ovviamente non esistono soluzioni in grado di generare veri e propri miracoli ma, piuttosto, si punta a compiere piccoli passi che possano in qualche modo arginare le conseguenza negative della crisi, piccoli passi che devono necessariamente essere compiuti contemporaneamente da tutti i paesi dell’Unione Europea affinchè possano sortire gli effetti desiderati.

Il primo di questi piccoli passi è rappresentato dall’accordo, finalmente raggiunto, volto ad impiegare circa 5 miliardi di euro per le infrastrutture energetiche e la banda larga.

Rcs MediaGroup registra un drastico calo degli utili

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La crisi economica ha colpito qualunque settore, compreso quello dell’editoria. E’ di poche ore fà, infatti, la notizia che Rcs MediaGroup ha registrato un crollo dei profitti sui conti del 2008 passando da un utile di 220 milioni nel 2007 ad un utile di soli 38 milioni nel 2008.

Questo risultato, più che deludente se comparato con quello dei precedenti anni, và comunque inquadrato in un contesto economico molto difficile e in un cattivo andamento del mercato, ciorcostanza che ha influito in modo negativo anche sugli investimenti pubblicitari. La soluzione, quindi, è necessariamente quella di intervenire sui costi e, a riguardo, non è stata assolutamente esclusa una possibile vendita di alcuni periodici.

Unicredit ricorre ai Tremonti bond

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Dopo Banco Popolare è Unicredit il secondo istituto bancario a richiedere i cosiddetti “Tremonti bond”. Ieri, infatti, il consiglio di amministrazione di Unicredit aveva affidato al presidente Dieter Rampl e all’amministratore delegato Alessandro Profumo il compito di operare un’approfondimento sulla possibilità di ricorrere ai Tremonti bond e ad una simile tipologia di aiuti messi a disposizione dal governo austriaco.

Il risultato è la decisione di Unicredit di richiedere ai governi di Italia e Austria l’emissioni di obbligazioni di Stato per un ammontare di circa 4 miliardi di euro.