
Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.
Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.
l ministro degli Esteri Franco Frattini, durante un’intervista, ha affermato che l’accordo raggiunto a Londra in relazione ai paradisi fiscali è molto importante ma, allo stesso tempo, ha sottolineato l’assoluta necessità che si riesca a passare dalle parole ai fatti in brevissimo tempo.
Un aspettto su cui il presidente del consiglio si è detto seriamente preoccupato è quello relativo al’occupazione: secondo le previsioni, infatti, entro il 2010 ci saranno 20.000 posti di lavoro in meno. Su questo fronte Berlusconi ha affermato che farà tutto il possibile affinchè durante il G20 di Londra verrà firmato il cosiddetto “social pact“, un patto globale che avrà come scopo quello di “trasformare la sfiducia in fiducia, il pessimismo in ottimismo e la paura in speranza“.
Questo fondo, quindi, consentirà alle famiglie con più di tre figli e senza lavoro di accedere ad un sussidio di 500 euro al mese attraverso un prestito erogato dalle banche e garantito proprio dal fondo di garanzia Cei. Contribuiranno agli aiuti anche le banche che si impegnano a duplicare il tetto di garanzia fino a 300 milioni.
Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.
Il piano di recupero di General Motors, in particolare, prevede una richiesta di ulteriori 16,6 miliardi oltre ai 13,4 già incassati e, allo stesso tempo, prevede un drastico taglio dei costi, ossia il licenziamento di 47.000 posti di lavoro, la chiusura di diversi impianti, e la vendita di alcuni marchi come Saturn e Hummer.
Il fatturato del settore industriale, nel dettaglio, risulta calato del 2,1% rispetto a Dicembre 2008 e del 19,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’Istat, rendendo nota la notizia, ha sottolineato la drammaticità del dato registrato e ha affermato che un simile calo non si registrava dal 1991.
Ieri sera sono stati chiusi i lavori in commissioni riunite che hanno introdotto numerose novità tra cui l’allentamento del Patto di stabilità Interno, l’incentivo alle aziende che assumono lavoratori licenziati o sospesi dal lavoro e la pubblicazione sistematica delle opportunità di lavoro.
E’ stato deciso, inoltre, il rifinanziamento del fondo di garanzia per le imprese, un ulteriore ampliamento degli ammortizzatori sociali per i precari e un bonus per l’acquisto del decoder digitale.
Le dichiarazioni sono state rese da Emma Mercegaglia al termine del cosiddetto “credit liquidity day“, incontro in cui è anche stato stabilito che a partire dalla fine di Aprile la Cassa depositi e prestiti metterà a disposizione circa 5 miliardi del risparmio postale a favore delle piccole e medie imprese.
La richiesta dei Tremonti Bond rientra in una serie di misure approvate dal consiglio di amministrazione della banca e atte a determinare un rafforzamento del capitale bancario.
Geithner, inoltre, durante la stessa intervista ha anche rivelato i termini del piano spiegando che si tratta, nel dettaglio, della creazione di una serie di investimenti misti e privati quantificati in circa 500 miliardi di dollari, cifra che dovrebbe essere sufficiente per risollevare le banche.
Il primo di questi piccoli passi è rappresentato dall’accordo, finalmente raggiunto, volto ad impiegare circa 5 miliardi di euro per le infrastrutture energetiche e la banda larga.
Questo risultato, più che deludente se comparato con quello dei precedenti anni, và comunque inquadrato in un contesto economico molto difficile e in un cattivo andamento del mercato, ciorcostanza che ha influito in modo negativo anche sugli investimenti pubblicitari. La soluzione, quindi, è necessariamente quella di intervenire sui costi e, a riguardo, non è stata assolutamente esclusa una possibile vendita di alcuni periodici.
Il risultato è la decisione di Unicredit di richiedere ai governi di Italia e Austria l’emissioni di obbligazioni di Stato per un ammontare di circa 4 miliardi di euro.