La Fondazione del Monte dei Paschi di Siena ha escluso quella che è la possibile cessione di piccoli pezzi sulla partecipazione. Una scelta che si va ad affiancare a quella che è la fusione della banca con un gruppo bancario che dovrebbe essere internazionale, quanto meno queste sono le preferenze della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena.
Alitalia si trova a dover percorrere nuove strade, nuove strade che non prevedono più l’opzione di Air France. Infatti, dopo che la stessa compagnia franco-olandese ha deciso di non prendere parte al piano di ricapitalizzazione di Alitalia, per la ex compagnia di bandiera italiana le cose non si sono messe nel migliore dei modi.
Air France ha deciso di tirarsi indietro da quella che è la ricapitalizzazione di Alitalia, una ricapitalizzazione che attualmente vale 300 milioni di euro. La posizione di Air France crea conseguenze non indifferenti, conseguenze che porteranno la compagnia aerea di Alitalia verso quelle che sono nuove strade.
Peri Luigi Montani abbandona il gruppo della Banca Popolare di Milano. Dopo essere passato alla guida di quella che è la Carige, l’ex numero uno della Banca Popolare di Milano ha deciso di abbandonare il gruppo e di avvalersi anche di una richiesta di risarcimento danni da parte della stessa banca.
Durante la riunione di mercoledì sera, il consiglio di amministrazione della Banca popolare di Milano ha deciso di dare continuità allo stesso gruppo. Una continuità che arriva dopo le vicende dei giorni passati, vicende che avevano portato a diverse indecisioni ed opzioni sul futuro della stessa banca.
Air France si è ritrovata a prendere una decisione che ha lasciato perplessi in molti. Infatti, la compagnia franco-olandese di Air France ha deciso di valutare in modo molto negativo la compagnia aerea di Alitalia, una valutazione che equivale a zero. Da tempo Air France valutava le mosse di Alitalia e l’inaspettata svalutazione è arrivata proprio dopo le diverse difficoltà che si sono create.
Le ultime voci su il gruppo Telecom Italia hanno creato diverse e notevoli difficoltà alla compagnia telefonica. Infatti, la settimana trascorsa a Piazza Affari ha visto il titolo di Telecom Italia sospeso più volte per eccesso di ribasso.
Il presidente della Cassa Depositi Prestiti, Franco Bassanini, ha dato conferma alle voci che da mesi parlavano di un nuovo progetto della stessa Cdp. Un progetto che è in atto da diverso tempo, addirittura dalla scorsa primavera. Del resto è proprio dalla scorsa primavera che si continua a parlare, un parlare che però a trovato solo ora la sua reale conferma.
Dopo le notizie che circolavano durante la scorsa primavera si è passati ai fatti. A2a, utility che nasce da quella che è la fusione delle ex municipalizzate del Comune di Milano e del Comune di Brescia, ha deciso di rinunciare alla doppia governabilità .
L’assemblea di Fonsai ha approvato il progetto di fusione di cui da tempo si vociferava. L’approvazione è arrivata a seguito di quella che è l’ultima assemblea a cui hanno preso parte tutti i soggetti interessati alla questione, nonché tutti coloro che dovevano partecipare per la votazione.
La grande distribuzione entra in crisi. Ad essere colpiti dall’incombente crisi economica questa volta sono stati i supermercati francesi, supermercati che negli ultimi anni hanno avuto un notevole incremento del fatturato e soprattutto l’apertura di molti punti vendita. Tuttavia, la crisi economica ha colpito anche questo settore.
Il primo a parlarne era stato il ministro dell’Economia del Governo Letta, Fabrizio Saccomanni. Qualche giorno fa l’argomento è stato ripreso dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta. Infatti proprio Fabrizio Saccomanni ha parlato di un piano del governo delle larghe intese che prevede la privatizzazione delle società controllate dal Tesoro.
Una mattinata negativa per il titolo di Telecom Italia. Il titolo azionario della compagnia telefonica si è ritrovato a perdere ben due punti percentuali durante la mattinata di oggi. Un dato negativo che rispecchia la giornata di ieri. Infatti, durante la giornata di ieri, Telecom Italia, a Piazza Affari, ha chiuso con un calo dell’1,8%.
La Pirelli potrebbe non arrivare alla fine del patto sindacale previsto per il 15 aprile del 2014. In patto di sindacato che sembra oscillare nell’attuale situazione, oscillazioni che mettono in discussione quella che è la data di scadenza.