
Marchionne presenterà infatti una proposta al gruppo tedesco, dal quale dipendono anche SAAB e Vauxhall , in grado di creare un nuovo gruppo capace di produrre 80 miliardi di euro di reddito ed in grado di vendere 6-7 milioni di auto all’anno.

Marchionne presenterà infatti una proposta al gruppo tedesco, dal quale dipendono anche SAAB e Vauxhall , in grado di creare un nuovo gruppo capace di produrre 80 miliardi di euro di reddito ed in grado di vendere 6-7 milioni di auto all’anno.

Chrysler, il terzo produttore di auto negli USA, ha intrapreso la strada della bancarotta pilotata nella giornata di giovedì dopo aver raggiunto l’accordo con la FIAT.

Il mese che si è concluso con la Festa dei Lavoratori ha vissuto tra l’ansia per la recente influenza suina e le buone prospettive per il futuro rilasciate dalla Federal Reserve.

Si legge inoltre che “il sistema bancario italiano risulta meno vulnerabile alla crisi finanziaria e l’impatto sui bilanci delle banche resta contenuto rispetto ad altri paesi.â€

General Motors sugli scudi ovviamente nella giornata che segna la firma dell’accordo tra la Fiat e la Chrysler, fa segnare un rialzo del 6.08% mentre l’altra diretta interessata nell’alleanza, perde il 5.94% dopo la notizia che per concludere il patto tra le due case automobilistiche la Chrysler ricorrerà alla bancarotta. Fiat che comunque ha guadagnato l’impressionate percentuale del 113% negli ultimi 3 mesi.

La casa torinese porterà oltre oceano la sua tecnologia, che sarà implementata nei modelli Chrysler, e pure venderà le sue auto tra cui anche le Alfa Romeo (esistono moltissimi fan club negli USA) e più in particolare l’ultima nata sotto il segno del “biscioneâ€: l’Alfa MiTo.

Ieri la Fed ha annunciato come la recessione stia rallentando aiutata dalle prospettive future dell’economia. Arrivano segnali incoraggianti anche dall’Oriente, in Giappone la capacità produttiva industriale è tornata positiva dopo addirittura 6 mesi.

Pure il nuovo presidente americano Barack Obama si mostra molto fiducioso riguardo questa intesa tra i due colossi dell’auto italiana e statunitense. La giornata odierna fissa il termine ultimo per presentare l’accordo.
Parlando alla sua conferenza per celebrare i primi 100 giorni di presidenza, Obama ha affermato: “Sono realmente molto fiducioso, sono più fiducioso di quanto non lo fossi un mese fa quindi credo che troveremo una soluzione per dare una nuova vita a Chrysler.â€

Questa nuova previsione, la quale prevedeva inizialmente una perdita del 2.25%, sottolinea quanto questa crisi globale ha colpito profondamente la Germania, che contava molto sull’esportazione negli ultimi anni.
Mentre è atteso un calo per il 2009 dello 0.1% e dello 0.3% nel 2010 per quanto riguarda i consumi privati.

Sergio Marchionne, infatti, ha ricevuto ieri l’ok per la conclusione delle trattative anche da Exor, la finanziaria attraverso la quale la famiglia Agnelli controlla il Lingotto. Il Tesoro statunitense, inoltre, secondo alcune indiscrezioni, è riuscito ad arrivare ad un accordo con i quattro principali creditori di Chrysler, ossia JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Il nuovo conto corrente di Banca Mediolanum, quindi, include convenienza, praticità , operazioni gratuite e anche alcuni servizi che in genere non sono offerti dai tradizionali conti correnti quali, ad esempio, borse di studio, stage in azienda e l’accesso ad una community online che offre opportunità e vantaggi esclusivi.

Dopo il periodo buio della crisi economica, quindi, si iniziano ad intravedere segnali di recupero che, nel dettaglio, riguardano le imprese manifatturiere, i commercianti e i servizi di mercato. La fiducia, invece, risulta in calo nel settore delle costruzioni, ma a riguardo è doveroso specificare si tratta di un dato non definitivo dal momento che, almeno per ora, sono stati presi in considerazione solo le statistiche relative al mese di Marzo.

Nella giornata odierna tutti i principali mercati perdono grosse percentuali: il FTSE di Londra perde l‘1.9%, il Nikkei di Tokio ha chiuso le trattative segnando un -1.7%, l’Hang Seng di Honk Kong ha fatto registrare un -1.4%. Il Dax di Francoforte ha segnato una perdita del 2.5%. Tutte queste perdite sono derivate dalla giornata di lunedì in cui il Dow Jones ha perso lo 0.6%.

Secondo quanto riportato dal giornale statunitense, infatti, le due banche hanno entrambe un deficit di svariati miliardi di dollari, deficit che però non è stato confermato da i due istituti bancari menzionati. Sia Citigroup che Bank of America, infatti, negano che i risultati siano così disastrosi come quelli accennati dalla Federal Reserve.