Convertitore di valuta online

crrncy

La maggior parte dei siti che consento di seguire la borsa in tempo reale, così come pure la maggior parte dei siti che forniscono notizie in ambito economico e finanziario, permettono ai propri utenti di visualizzare la conversione delle valute, un servizio che risulta molto utile in svariate occasioni.

In questo caso, tuttavia, occorre visualizzare le valute che ci interessano ed effettuare i vari calcoli che ci interessano, a meno che non decidiamo di utilizzare un utilizzare Crrncy.com, un utilissimo sito internet che non è altro che un comodissimo convertitore di valuta online.

Gli effetti della crisi raggiungono anche i paesi poveri

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Mario Draghi, intervenuto durante il Development Committee della Banca Mondiale, ha riportato l’allarme lanciato durante l’incontro affermando che, a causa della crisi economica e finanziaria, il mondo si ritroverà ad avere circa novanta milioni di poveri in più.

L’allarme, in particolare, riguarda i paesi più poveri dove, ha spiegato il governatore della Banca d’Italia, l’impatto della crisi sarà molto più grave. Draghi, infatti, ha affermato che numero di persone che, per via della crisi, sono destinate inevitabilmente ad entrare in condizioni di estrema povertà aumenterà di circa 90 milioni entro la fine dell’anno.

Crisi economica in lieve calo

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Il governatore della Banca D’Italia Mario Draghi ha fatto sapere, durante il summit Financial stability board del quale risulta presidente, che la situazione della crisi economica mondiale sta subendo un lieve miglioramento e che il periodo peggiore ormai è superato.

I mercati stanno ricominciando ad avere più fiducia e molti investitori hanno ricominciato ad investire in borsa.

Ci sono settori che, anche durante l’ultimo periodo, non hanno conosciuto crisi come ad esempio il settore tecnologico che ha avuto sempre transazioni positive.

La rivincita tecnologica

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In questo periodo nero per l’economia mondiale, l’unico settore che lancia grandi segnali di ripresa è quello tecnologico. La gente preferisce spendere soldi in prodotti che le sarà possibile utilizzare per molto tempo, quali ad esempio le applicazioni per il telefono di casa Apple, l’iPhone; e questa voglia di software inevitabilmente porta pure all’acquisto dell’hardware necessario.

Può sembrare una cosa da niente, eppure la vendita di questi software, e dei programmi in genere è quella che sta spingendo il settore tecnologico verso la rinascita dopo la crisi mondiale.

Ford perde meno del previsto

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I dati riportati da Ford riguardanti gli ultimi risultati finanziari non sono così catastrofici come era lecito aspettarsi. Ford segna comunque una perdita di quasi 1 miliardo e mezzo di dollari, che però gli analisti non credevano possibile.

La notizia ha fatto schizzare letteralmente le azioni Ford, salite del 16%. Proprio prendendo spunto da questi dati, Ford sta pensando di non usufruire dell’aiuto governativo, cosa che General Motors e Chrysler saranno obbligate a fare, andando comunque molto vicine alla bancarotta.

Tempi duri per Microsoft

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Microsoft giovedì scorso ha segnato un non invidiabile record: il peggiore risultato finanziario da 23 anni a questa parte, cioè da quando sono state messe in vendita le azioni del gruppo di Redmond.

Microsoft ha dichiarato che nel “terzo quarto” fiscale, che si è chiuso il 31 marzo, la società ha avuto una perdita del 32% se confrontata con gli stessi risultati di solo un anno fa.
Questa perdità è dovuta dal fatto che durante il periodo di crisi la gente non ha acquistato Personal Computer o comunque ne ha comprati ma a prezzi economici.

Settimana scorsa Intel, la più grande produttrice di chip mondiali, ha dichiarato che il periodo peggiore è passato, mentre Microsoft non si sbilancia ancora in modo così aperto.

Battibecco mediatico tra Marchionne e Verheugen

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Guenter Verheugen, il commissario europeo all’Industria, ha mostrato un forte scetticismo sulle conclusione di un possibile accordo tra Fiat e Chrysler e, soprattutto, sulle indiscrezioni che vedono Fiat in trattative anche con Opel.

Durante un intervista rilasciata ad un emittente radiofonica bavarese, infatti, Verheugen ha affermato di non capire dove Fiat riesce a trovare i soldi necessari per portare avanti contemporaneamente due trattative di tale spessore. Verheugen, inoltre, ha affermato di essere sorpreso per l’interesse di Fiat verso Opel che, a suo avviso, è un costruttore d’auto europeo che non gode di ottima salute.

Eni: profitti in calo ma superiori alle aspettative

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Il gruppo Eni ha comunicato i dati relativi all’andamento dei profitti in relazione al primo trimestre del 2009, periodo in cui il colosso dell’energia ha registrato una flessione del 42,7% dell’utile netto a 1,9 miliardi rispetto al primo trimestre del 2008.

L’utile netto adjusted é stato di 1,76 miliardi, scendendo quindi del 42,4%, ma nonostante ciò è stato comunque superiore alle attese. Gli analisti, infatti, avevano previsto un utile di 1,582 miliardi, -48% rispetto allo stesso periodo del 2008.

Bankitalia: operai e impiegati sono i più poveri

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Andrea Brandolini, dirigente del servizio studi della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione Lavoro del Senato ha affermato che dal 1993 è cresciuto il divario reddituale tra coloro che svolgono la professione di autonomi, dirigenti e pensionati, il cui reddito è aumentato, e operai e impiegati che, invece, si confermano le categorie a reddito più basso e, quindi, più povere.

Tutto ciò, ha spiegato Brandolini, deriva dal fatto che in questi ultimi anni il reddito delle famiglie è cresciuto in media dell1,2% annuo. In particolare, per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6%, per i dirigenti dell’1,5% e per i pensionati dell’1,6%. Percentuali queste che non hanno nulla a che vedere con quelle relative alla crescita reddituale di operai e impiegati.

Il Lingotto smentisce le dichiarazioni di Vitali

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Mancano solo pochi giorni alla scadenza dell’ultimatum lanciato da Obama ma da Fiat non arriva alcun segnale che sia in grado di far comprendere l’andamento delle trattative. Il lingotto, infatti, si limita a ribadire che le trattative sono in corso e che al momento non è possibile fare previsioni nè sulle tempistiche nè sull’esito finale.

Tuttavia, a rompere il ghiaccio e a fornire qualche informazioni in più sulle trattative serratissime ci ha pensato un sindacalista italiano. Stiamo parlando di Bruno Vitali, responsabile auto della Fim-Cisl, recatosi ieri a Detroit per incontrare Ron Gettelfinger, il leader della United Auto Workers. Il sindacalista, infatti, a fine giornata si è detto più che ottimista sull’esito dell’incontro.

Offerta Volkswagen a Porsche

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Volkswagen sta considerando l’idea di avanzare una sostanziosa offerta alla Porsche AG in modo da dare un pò di respiro alla Porsche SE.

Questo porta avanti l’infinito balletto che prosegue ormai da anni all’interno della grande famiglia automobilistica teutonica e ribalterebbe l’idea iniziale di Porsche di acquisire VW, storia che iniziò 3 anni e mezzo fa. Volkswagen è la maggior compagnia automobilistica europea con un giro d’affari grande 15 volte quello di Porsche.

L’idea è stata avanzata all’ultima riunione degli azionisti dove alcuni osservatori sostengono che questa mossa possa essere decisiva per mettere fine alla questione VW-Porsche.

Mediaset registra una piccola perdita ma l’ottimismo non manca

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Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri si è detto estremamente ottimista affermando che, oramai, il peggio è alle spalle. Confalonieri, infatti, durante l’assemblea di bilancio ha ribadito gli obiettivi del gruppo Mediaset, ossia offrire agli italiani il miglior prodotto televisivo possibile ma con una costante attenzione ai costi.

Un ottimismo, quello di Confalonieri, che è stato confermato dai dati registrati e che hanno indubbiamente evidenziato il successo dei prodotti Mediaset. Per quanto riguarda l’offerta Mediaset Premium, infatti, sono stati superati i di tre milioni di abbonamenti con una media di più di 1000 carte vendute al giorno.

Il costo della crisi economica è di 4.000 miliardi di dollari

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Di crisi economica si è parlato e se ne parlerà ancora per molto tempo ma molti di voi, probabilmente, si saranno più volta chiesti quanto sia costata questa crisi. Ebbene, a fare il calcolo ci ha pensato il Fondo Monetario Internazionale che ha quantificato il costo della crisi finanziaria, in termini di svalutazioni di asset globali, in 4.000 miliardi di dollari entro il 2010.

La previsione, che è stata diffusa attraverso il rapporto sulla stabilità finanziaria globale, include gli asset originati su tutti i mercati, e non solo su quelli degli Stati Uniti. Per i soli asset statunitensi, infatti, la stima è di 2.700 miliardi di dollari.

Mediolanum Freedom, il nuovo conto corrente di Banca Mediolanum

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Mediolanum Freedom è il nuovo conto corrente di Banca Mediolanum pensato per dare maggiore valore ai risparmi dei suoi clienti. Il conto corrente, infatti, prevede un tasso di interesse del 3% fino a giugno 2009 e l’azzeramento del canone mensile nel caso in cui i soldi tenuti in deposito sul conto corrente siano di importo superiore a 30.000 euro.

Il canone mensile, inoltre, viene azzerato anche nel caso in cui i soldi tenuti in deposito sono superiori a 12.000 euro ma il titolare del conto corrente è anche titolare di una polizza Mediolanum Plus.