Ford perde meno del previsto

ford-logo-aa

I dati riportati da Ford riguardanti gli ultimi risultati finanziari non sono così catastrofici come era lecito aspettarsi. Ford segna comunque una perdita di quasi 1 miliardo e mezzo di dollari, che però gli analisti non credevano possibile.

La notizia ha fatto schizzare letteralmente le azioni Ford, salite del 16%. Proprio prendendo spunto da questi dati, Ford sta pensando di non usufruire dell’aiuto governativo, cosa che General Motors e Chrysler saranno obbligate a fare, andando comunque molto vicine alla bancarotta.

Tempi duri per Microsoft

microsoft_bill_gates_270104

Microsoft giovedì scorso ha segnato un non invidiabile record: il peggiore risultato finanziario da 23 anni a questa parte, cioè da quando sono state messe in vendita le azioni del gruppo di Redmond.

Microsoft ha dichiarato che nel “terzo quarto” fiscale, che si è chiuso il 31 marzo, la società ha avuto una perdita del 32% se confrontata con gli stessi risultati di solo un anno fa.
Questa perdità è dovuta dal fatto che durante il periodo di crisi la gente non ha acquistato Personal Computer o comunque ne ha comprati ma a prezzi economici.

Settimana scorsa Intel, la più grande produttrice di chip mondiali, ha dichiarato che il periodo peggiore è passato, mentre Microsoft non si sbilancia ancora in modo così aperto.

Battibecco mediatico tra Marchionne e Verheugen

marchionne

Guenter Verheugen, il commissario europeo all’Industria, ha mostrato un forte scetticismo sulle conclusione di un possibile accordo tra Fiat e Chrysler e, soprattutto, sulle indiscrezioni che vedono Fiat in trattative anche con Opel.

Durante un intervista rilasciata ad un emittente radiofonica bavarese, infatti, Verheugen ha affermato di non capire dove Fiat riesce a trovare i soldi necessari per portare avanti contemporaneamente due trattative di tale spessore. Verheugen, inoltre, ha affermato di essere sorpreso per l’interesse di Fiat verso Opel che, a suo avviso, è un costruttore d’auto europeo che non gode di ottima salute.

Eni: profitti in calo ma superiori alle aspettative

eni

Il gruppo Eni ha comunicato i dati relativi all’andamento dei profitti in relazione al primo trimestre del 2009, periodo in cui il colosso dell’energia ha registrato una flessione del 42,7% dell’utile netto a 1,9 miliardi rispetto al primo trimestre del 2008.

L’utile netto adjusted é stato di 1,76 miliardi, scendendo quindi del 42,4%, ma nonostante ciò è stato comunque superiore alle attese. Gli analisti, infatti, avevano previsto un utile di 1,582 miliardi, -48% rispetto allo stesso periodo del 2008.

Bankitalia: operai e impiegati sono i più poveri

bankitalia

Andrea Brandolini, dirigente del servizio studi della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione Lavoro del Senato ha affermato che dal 1993 è cresciuto il divario reddituale tra coloro che svolgono la professione di autonomi, dirigenti e pensionati, il cui reddito è aumentato, e operai e impiegati che, invece, si confermano le categorie a reddito più basso e, quindi, più povere.

Tutto ciò, ha spiegato Brandolini, deriva dal fatto che in questi ultimi anni il reddito delle famiglie è cresciuto in media dell1,2% annuo. In particolare, per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6%, per i dirigenti dell’1,5% e per i pensionati dell’1,6%. Percentuali queste che non hanno nulla a che vedere con quelle relative alla crescita reddituale di operai e impiegati.

Il Lingotto smentisce le dichiarazioni di Vitali

fiat-chrysler

Mancano solo pochi giorni alla scadenza dell’ultimatum lanciato da Obama ma da Fiat non arriva alcun segnale che sia in grado di far comprendere l’andamento delle trattative. Il lingotto, infatti, si limita a ribadire che le trattative sono in corso e che al momento non è possibile fare previsioni nè sulle tempistiche nè sull’esito finale.

Tuttavia, a rompere il ghiaccio e a fornire qualche informazioni in più sulle trattative serratissime ci ha pensato un sindacalista italiano. Stiamo parlando di Bruno Vitali, responsabile auto della Fim-Cisl, recatosi ieri a Detroit per incontrare Ron Gettelfinger, il leader della United Auto Workers. Il sindacalista, infatti, a fine giornata si è detto più che ottimista sull’esito dell’incontro.

Offerta Volkswagen a Porsche

volkswagen-a-porsche

Volkswagen sta considerando l’idea di avanzare una sostanziosa offerta alla Porsche AG in modo da dare un pò di respiro alla Porsche SE.

Questo porta avanti l’infinito balletto che prosegue ormai da anni all’interno della grande famiglia automobilistica teutonica e ribalterebbe l’idea iniziale di Porsche di acquisire VW, storia che iniziò 3 anni e mezzo fa. Volkswagen è la maggior compagnia automobilistica europea con un giro d’affari grande 15 volte quello di Porsche.

L’idea è stata avanzata all’ultima riunione degli azionisti dove alcuni osservatori sostengono che questa mossa possa essere decisiva per mettere fine alla questione VW-Porsche.

Mediaset registra una piccola perdita ma l’ottimismo non manca

mediset

Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri si è detto estremamente ottimista affermando che, oramai, il peggio è alle spalle. Confalonieri, infatti, durante l’assemblea di bilancio ha ribadito gli obiettivi del gruppo Mediaset, ossia offrire agli italiani il miglior prodotto televisivo possibile ma con una costante attenzione ai costi.

Un ottimismo, quello di Confalonieri, che è stato confermato dai dati registrati e che hanno indubbiamente evidenziato il successo dei prodotti Mediaset. Per quanto riguarda l’offerta Mediaset Premium, infatti, sono stati superati i di tre milioni di abbonamenti con una media di più di 1000 carte vendute al giorno.

Il costo della crisi economica è di 4.000 miliardi di dollari

crisi-economica

Di crisi economica si è parlato e se ne parlerà ancora per molto tempo ma molti di voi, probabilmente, si saranno più volta chiesti quanto sia costata questa crisi. Ebbene, a fare il calcolo ci ha pensato il Fondo Monetario Internazionale che ha quantificato il costo della crisi finanziaria, in termini di svalutazioni di asset globali, in 4.000 miliardi di dollari entro il 2010.

La previsione, che è stata diffusa attraverso il rapporto sulla stabilità finanziaria globale, include gli asset originati su tutti i mercati, e non solo su quelli degli Stati Uniti. Per i soli asset statunitensi, infatti, la stima è di 2.700 miliardi di dollari.

Mediolanum Freedom, il nuovo conto corrente di Banca Mediolanum

mediolanum-freedom

Mediolanum Freedom è il nuovo conto corrente di Banca Mediolanum pensato per dare maggiore valore ai risparmi dei suoi clienti. Il conto corrente, infatti, prevede un tasso di interesse del 3% fino a giugno 2009 e l’azzeramento del canone mensile nel caso in cui i soldi tenuti in deposito sul conto corrente siano di importo superiore a 30.000 euro.

Il canone mensile, inoltre, viene azzerato anche nel caso in cui i soldi tenuti in deposito sono superiori a 12.000 euro ma il titolare del conto corrente è anche titolare di una polizza Mediolanum Plus.

Oracle ha acquistato Sun Microsystems

oracle

Dopo il naufragio della fusione tra IBM e Sun Microsystems si è fatta avanti Oracle corporation, un’azienda leader nel settore della gestione di basi di dati che, senza troppo clamore e senza perdere troppo tempo, ha fatto sapere di aver già provveduto all’acquisto di Sun Microsystems.

Dopo che IBM ha abbandonato il campo, Oracle si è fatta avanti e ha acquistato in men che non si dica la Sun Mycrosistems per una cifra di 7,4 miliardi di dollari.

Il cellulare abbatte i costi delle carte prepagate

pos1

Un’indagine dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha rivelato che i costi delle carte prepagate risultano ancora piuttosto elevati ma, allo stesso tempo, ha prospettato un’interessante opportunità per ridurre i costi a beneficio dei consumatori.

Per abbattere i costi, infatti, ha affermato l’Autorità, occorre sfruttare le potenzialità degli operatori di telefonia mobile che, con i loro 80 milioni di carte, rappresentano la principale componente delle carte prepagate “chiuse”, ovvero utilizzabili solo per pagare i servizi forniti dall’azienda che le emette.

Tremonti rassicura i cittadini prospettando la fine della crisi

tremonti

Arrivano rassicurazioni dalle parole del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti che, durante la trasmissione televisiva “In mezz’ora” in cui è stato ospite, ha affermato che è finita “la paura dell’apocalisse”, ammettendo che, anche se l’attuale situzione economica è ancora un incognita e non fornisce alcuna certezza in relazione al futuro, è rallentata la caduta del traffico e del commercio mondiale.

La situazione di incertezza che regna sovrana sull’economia mondiale, ovviamente, non consente al ministro di sbilanciarsi e accennare segni di ripresa ma, tuttavia, consente di guardare al futuro con occhi diversi sostituendo, come ha detto il Presidente Obama, la speranza alla paura.

Banche USA fallite, ecco la lista

crisi usa

E mentre il colosso americano Citigroup ricomincia a fare utili, la lista delle banche americane fallite si fa lunghissima e solo nel primo trimestre 2009 gli istituti di credito usa falliti sono 25. La crisi finanziaria ha portato ad avere un grande buco nelle banche americane dovute soprattutto alla crisi dei consumi e al mancato pagamento delle rate del mutuo o del prestito erogato.

Le banche USA, per colpa della svalutazione delle abitazioni, si sono trovate ad avere in mano, dopo eventuali pignoramenti, un numero di abitazioni di poco valore che nessuno era più in grado di acquistare. La lista delle banche americane fallite durante il periodo di crisi sono riportate di seguito: