Il negativo delle borse europee danno forza al dollaro

Un’altra giornata negativa per le borse europee ha portato a nuovi rafforzamenti di USD e JPY che hanno visto forti rialzi nei confronti della maggior parte delle valute salvo il GBP. Il motivo del crollo delle borse nella giornata di ieri può essere legato alle notizie uscite da Moody che ha dichiarato che il sistema bancario dell’Europa orientale sta diventando molto vulnerabile e il rischio di contagio per le banche dell’Europa occidentale con attività anche nell’est Europa è molto elevato.

In questo contesto molte istituzioni finanziarie potrebbero subire delle riduzioni nei rating. Neanche l’approvazione del piano di stimolo fiscale da parte del Presidente Obama, che ieri ha firmato il piano da 787 miliardi di dollari, ha avuto l’effetto di far recuperare il mercato azionario e rimangono molti dubbi sulla risoluzione della situazione attuale. Tra le notizie pubblicate ieri bisogna sottolineare il crollo del New York Fed Survey che ha segnato un crollo senza precedenti scendendo ben al di sotto delle aspettative e indicando che il settore manifatturiero vive un momentaccio.

Blu American Express, la carta di credito flessibile, conveniente e sicura

Blu American Express è una delle tante carte di credito offerte da American Express, ed è la carta di credito praticamente praticamente perfetta per chi ricerca flessibilità, convenienza e sicurezza.

Per quanto riguarda la flessibilità la carta Blu American Express consente di acquistare subito ma di decidere come pagare in un secondo momento, scegliendo tra un comodo pagamento rateale o un unica soluzione. La modalità di pagamento prescelta, inoltre, può essere modificata in qualunque momento tramite una semplicissima telefonata al servizio clienti.

WeBank, una delle prime banche online italiane

Se pensiamo che siamo nel 2009 e la maggior parte delle persone è ancora scettica sull’eventualità di affidare i propri soldi ad un gruppo bancario che opera online allora possiamo solo immaginare le difficoltà che hanno dovuto incontrare i fondatori di WeBank che, nell’ormai lontano 1999, hanno scelto di rischiare e credere in un simile progetto riuscendo però ad individuare con successo quello che rappresenta, inevitabilmente, il futuro bancario.

WeBank, infatti, è stata una delle prime banche online in Italia. L’unico ostacolo che questo tipo di attività incontra è il costante scetticismo delle persone, un ostacolo duro da superare, molto più di quanto si possa immaginare.

Oggi si aspetta il Zew Economic Sentiment

La chiusura dei mercati finanziari negli Usa per il President Day ha reso la giornata di ieri priva di significativi movimenti. La maggior parte dei cross è rimasta pressoché invariata come era preventivabile e la giornata si è resa particolarmente interessante per chi ha voluto sfruttare la bassa volatilità riuscendo ad operare su piccoli movimenti.

L’unico dato di rilievo è stato quello pubblicato nella notte di ieri relativamente al Pil Giapponese che nel terzo trimestre ha segnalato una discesa più grave del previsto calando di oltre il 12% e aumentando l’avversione al rischio e facendo segnare dei pesanti cali sul mercato azionario sia nelle borse Asiatiche sia nelle borse Europee.

Piazza Affari segue l’andamento negativo del Giappone

L’andamento negativo della borsa di Tokyo ha trascinato al ribasso anche le borse europee, compresa Piazza Affari dove l’indice S&P/Mib è calato del 2,5%, il Mibtel dell’1,96% e l’All Stars dello 0,79%.

Non và meglio per i titoli bancari con Unicredit che perde il 3,3%, Intesa il 3%, Ubi Banca il 3,8% e Monte Paschi lo 0,2%. Lo stesso andamento in nero coinvolge i titoli legati al settore industriale tra cui Fiat che perde il 2,1% e soprattutto Finmeccanica che ha perso il 4,1% a causa della notizia relativa ad un possibile ripensamento da parte del governo americano.

Tim e Vodafone multate dall’Antitrust

Tempi duri per Vodafone e Tim che dovranno pagare una multa di ben 500.000 euro per aver modificato unilateralmente i propri piani tariffari senza prendersi la briga di avvertire adeguatamente i propri utenti, ignari delle nuove tariffe e di numerose altre informazioni come le modalità di rimborso del credito residuo inutilizzato e le modalità relative alla portabilità del numero.

La mossa scorretta delle due compagnie telefoniche, secondo le stime degli esperti, avrebbe fruttato in un anno dai 40 agli 80 euro per singolo utente, una cifra che se moltiplicata per il numero di persone coinvolte assume proporzioni molto elevate.

Il Giappone registra un pesante calo del Pil

L’economia giapponese, durante l’ultimo trimestre del 2008, ha subito una perdita del 3,3%, indicata dagli esperti come la peggiore registrata dal 1970, quando il paese fu colpito dalla crisi petrolifera. Il Pil del paese, inoltre, è calato del 12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Kaoru Yosano, Ministro dell’Economia giapponese, ha affermato che il paese sta attraversando la peggiore crisi economia dopo quella verificatasi a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Le difficoltà che il Giappone sta attraversando sono definite dagli esperti molto più gravi rispetto a quelle che stanno colpendo Stati Uniti ed Europa, soprattutto perchè l’economia giapponese è basata in larghissima percentuale sulle esportazioni.

Eni chiede aiuto a Berlusconi

Presidente dell\'Eni durante una conferenza

Paolo Sacroni, amministratore delegato Eni, ha invocato un immediato aiuto del governo mediate una lettera indirizzata al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, in cui ha spiegato che la Commissione Europea ha preteso un impegno a dismettere il gasdotto Tag.

Sacroni, nelle lettera ha più volte sottolineato che tale gasdotto è di vitale importanza poichè è attraverso di esso che il gas arriva dalla Russia attraverso il confine di Tarvisio.

La decisione della Commissione Europea, in realtà, è frutto di una indagine intrapresa dalla stessa nel corso del 2006 in relazione ai gasdotti Tag, Tenp e Transitgas. A seguito di questa indagine era in corso tra la Commissione e l’Eni una trattativa che, alla fine, si è conclusa nella suddetta decisione della Commissione relativa al gasdotto Tag.

UBS: taglio di 2000 posti di lavoro

UBS, la più grande banca svizzera, ha annunciato un taglio di 2000 posti di lavoro dopo aver registrato una perdita di circa 19,7 miliardi di franchi svizzeri nel 2008, di cui 8,1 soltanto nel quarto trimestre, perdita causata prevalentemente da forti svalutazioni degli investimenti.

La perdita, quindi, è stata superiore di circa un miliardo rispetto a quanto previsto dagli analisti che attendevano una perdita di circa 7 miliardi.

Nonostante ciò, tuttavia, UBS sembra essere piuttosto ottimista. Il 2009, infatti, sembra lasciare intravedere uno spiraglio di luce poichè dall’inizio del nuovo anno si sono registrati flussi netti piuttosto positivi, circostanza che rende la banca piuttosto ottimista poichè una tale situazione non si verificava da svariati trimestri.

Il mercato azionario rischia il tracollo?

Chi si occupa di finanza conosce da sempre una sorta di dogma, ripetuto fino all’ossessione dai consulenti finanziari ai potenziali investitori: le azioni sono un investimento nettamente più rischioso delle obbligazioni (d’altronde, le azioni costituiscono il cosiddetto “capitale di rischio” di una società, mentre gli obbligazionisti sono creditori esterni all’emittente e dunque con tutele molto maggiori da parte della legge), ma, con un pizzico di fortuna, buon intuito e consigli giusti, possono rivelarsi una miniera d’oro per chi sa come muoversi sui mercati nazionali e internazionali.

Questo pilastro inamovibile nel settore della promozione finanziaria ha cominciato a mostrare brutte crepe in occasione della grave crisi in atto.
I dati diffusi da Barclays Capital (creatrice di Barclay Card), osservati con molta attenzione dagli esperti, sono indice di una situazione anomala.

Il governo USA assisterà i proprietari di case

barak obama pensieroso

Il dollaro dopo essersi rafforzato nel corso di tutta la giornata ha sofferto del grande rimbalzo del mercato azionario dopo che il Governo Usa ha dichiarato che avrebbe assistito i proprietari di immobili in difficoltà. Rimangono gravi dubbi sulla risoluzione di questa crisi e gli operatori di mercato si interrogano quando verranno prese misure in grado di dare una svolta a questa situazione e se saranno veramente efficaci.

Per la fine di questa settimana ci attendiamo grandi movimenti specialmente in vista della approvazione definitiva da parte del Senato e della Camera che potrebbe spingere il mercato azionario in alto e quindi pesare sulle quotazioni di dollaro e YEN.

Il made in Italy colpito dalla crisi economica

Abbiamo parlato all’infinito di crisi economica e di colossi industriali sull’orlo del fallimento. Nessuno mai, infatti, fino a qualche mese fà, avrebbe mai pensato che aziende leader dell’economia mondiale come, ad esempio, Panasonic, Sony, Ing, General Motors o Ford potessero trovarsi in serie difficoltà e pensare, addirittura, ad un possibile fallimento.

Abbiamo parlato a dismisura di aziende relative al settore auto, al settore tecnologico e bancario pesantemente colpite dalla crisi economica è anche se la situazione ci è da subito apparsa più che grave, chissà perchè, sembrava quasi che non ci avesse colpito più di tanto.

Nissan taglia 20.000 posti di lavoro

La crisi economica continua a mietere vittime nell’industria automobilistica. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è Nissan che dopo aver previsto una perdita di 265 miliardi di yen ha annunciato un taglio di 20.000 posti di lavoro in tutto il mondo, circa l’8,5% della sua forza lavoro.

La drastica misura si è rivelata obbligatoria dopo il drastico calo delle vendite. Carlos Ghosn, direttore esecutivo Nissan, ha affermato che la peggiore ipotesi che potesse essere prospettata sullo stato dell’economia non solo è stata raggiunta ma è anche stata ampiamente superata. Nissan, infatti, non è affatto un eccezzione, è soltanto una delle numerosissime industrie che ne stanno subendo le conseguenze.

Toyota modifica per la terza volta le sue previsioni

La crisi economica non accenna a dare tregua al settore automobilistico che resta indubbiamente il più colpito. L’ultima notizia riguarda Toyota che, continuando a registrare costanti perdite, ha ulteriormente abbassato le sue stime.

Toyota, in realtà, ha traformato le sue previsioni di profitto in previsioni di perdite. La casa giapponese, infatti, aveva iniziato l’anno fiscale prevedendo di vendere 8,87 milioni di veicoli per la fine di Marzo. Durante il mese di Novembre, dopo aver registrato forti pedite e aver annunciato ulteriori tagli in Nord America e Giappone, ha ridotto il suo obiettivo a quasi 1 milione di veicoli. Ora, invece, per la fine di Marzo Toyota prevede di registrare una perdita di 450 miliardi di yen.