Il governo USA assisterà i proprietari di case

barak obama pensieroso

Il dollaro dopo essersi rafforzato nel corso di tutta la giornata ha sofferto del grande rimbalzo del mercato azionario dopo che il Governo Usa ha dichiarato che avrebbe assistito i proprietari di immobili in difficoltà. Rimangono gravi dubbi sulla risoluzione di questa crisi e gli operatori di mercato si interrogano quando verranno prese misure in grado di dare una svolta a questa situazione e se saranno veramente efficaci.

Per la fine di questa settimana ci attendiamo grandi movimenti specialmente in vista della approvazione definitiva da parte del Senato e della Camera che potrebbe spingere il mercato azionario in alto e quindi pesare sulle quotazioni di dollaro e YEN.

Il made in Italy colpito dalla crisi economica

Abbiamo parlato all’infinito di crisi economica e di colossi industriali sull’orlo del fallimento. Nessuno mai, infatti, fino a qualche mese fà, avrebbe mai pensato che aziende leader dell’economia mondiale come, ad esempio, Panasonic, Sony, Ing, General Motors o Ford potessero trovarsi in serie difficoltà e pensare, addirittura, ad un possibile fallimento.

Abbiamo parlato a dismisura di aziende relative al settore auto, al settore tecnologico e bancario pesantemente colpite dalla crisi economica è anche se la situazione ci è da subito apparsa più che grave, chissà perchè, sembrava quasi che non ci avesse colpito più di tanto.

Nissan taglia 20.000 posti di lavoro

La crisi economica continua a mietere vittime nell’industria automobilistica. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è Nissan che dopo aver previsto una perdita di 265 miliardi di yen ha annunciato un taglio di 20.000 posti di lavoro in tutto il mondo, circa l’8,5% della sua forza lavoro.

La drastica misura si è rivelata obbligatoria dopo il drastico calo delle vendite. Carlos Ghosn, direttore esecutivo Nissan, ha affermato che la peggiore ipotesi che potesse essere prospettata sullo stato dell’economia non solo è stata raggiunta ma è anche stata ampiamente superata. Nissan, infatti, non è affatto un eccezzione, è soltanto una delle numerosissime industrie che ne stanno subendo le conseguenze.

Toyota modifica per la terza volta le sue previsioni

La crisi economica non accenna a dare tregua al settore automobilistico che resta indubbiamente il più colpito. L’ultima notizia riguarda Toyota che, continuando a registrare costanti perdite, ha ulteriormente abbassato le sue stime.

Toyota, in realtà, ha traformato le sue previsioni di profitto in previsioni di perdite. La casa giapponese, infatti, aveva iniziato l’anno fiscale prevedendo di vendere 8,87 milioni di veicoli per la fine di Marzo. Durante il mese di Novembre, dopo aver registrato forti pedite e aver annunciato ulteriori tagli in Nord America e Giappone, ha ridotto il suo obiettivo a quasi 1 milione di veicoli. Ora, invece, per la fine di Marzo Toyota prevede di registrare una perdita di 450 miliardi di yen.

La crisi finanziaria durerà ancora qualche mese

Il mercato azionario Usa ha iniziato la giornata in rialzo ma una serie di notizie negative ha avuto l’effetto di far scendere le quotazioni e chiudere la giornata in ribasso avendo come effetto il rafforzamento del dollaro.

Tra le notizie che hanno depresso il mercato ci sono i dati negativi presentati dalla Time Warner e Kraft Foods e l’abbassamento del rating della Russia che é stato portato a tripla B ed avvicinandosi sempre maggiormente alla classificazione come junk bonds. L’indice ISM é aumentato a 42.9 rispetto al precedente dato rilevato a 40.1. Siamo comunque sotto i 50 punti e quindi si conferma la forte contrazione del mercato: si continuano a vedere cali nei nuovi ordini e l’attesa per domani con i dati sulla disoccupazione é elevatissima.

I dati dovrebbero essere ancora una volta drammatici e ci si attende la perdita di altri 500.000 posti di lavoro. Anche l’indice ADP rilevato ieri é stato negativo in tal senso.

Deutsche Bank registra la sua prima perdita

Deutsche Bank ha annunciato al sua prima perdita annuale ammettendo di non essere riuscita a reggere la pesante crisi finanziaria. La più grande banca tedesca, infatti, ha registrato per il 2008 una perdita di circa 3,8 miliardi di euro, una conclusione più che drastica se si pensa che la stessa banca aveva chiuso il 2007 con un profitto di 6,5 miliardi di euro.

Josef Ackermann, presidente della Deutsche Bank ha affermato che la crisi finanziaria è stato un duro colpo per l’intero settore bancario. La circostanza più grave, tuttavia, ha aggiunto Ackermann, è la totale assenza di spiragli di luce che facciano auspicare una ripresa dell’economia.

Nuovo calo del dollaro

Da due giorni il dollaro sta subendo un calo dovuto al rimbalzo sulle trendline rialzista per l’EURO/DOLLARO e il USD/CAD. L’EURO/DOLLARO, come visto dall’analisi tecnica di ieri é rimbalzato sulla trend line sul supporto dinamico in area 1.2705 mentre il USD/CAD ha generato un movimento di rimbalzo dopo aver toccato il supporto di Fibonacci a quota 1.25.

Cosa ha fatto scendere il dollaro? I dati sul settore Immobiliare che sono stati anche questa settimana in notevole ripresa segnando un nuovo miglioramento. Questi dati mostrano una stabilizzazione della situazione dopo i pesanti cali degli ultimi mesi. Altro dato che ha permesso all’EURO/DOLLARO di recuperare é stata la buona giornata della borsa americana che si é apprezzata sulla scia di alcuni interessanti risultati relativi a societa quotate.

Il governo pianifica aiuti per il settore auto e non solo

I settori più colpiti dalla crisi economica sono stati indubbiamente quello relativo all’industria automobilistica e quello dei prodotti elettronici. Proprio per questo il Presidente del Consiglio Silvio Belusconi ha affermato che, oltre agli incentivi statali alla rottamazione, il governo sta prendendo in considerazione l’idea di fornire un sostegno anche all’industria degli elettrodomestici.

L’euro recupera sul dollaro a inizio settimana

L’inizio settimana ha visto interessanti rafforzamenti da parte del dollaro e dello Yen a seguito della comunicazione di alcuni dati relativi a diverse aziende nipponiche, In primis Hitachi, che hanno rivisto al ribasso i loro risultati di bilancio.

I dati relativi al settore manifatturiero sono stati ancora una volta negativi seppur in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente rimanendo sotto i 50 punti. I dati relativi a produzione e nuovi ordini sono rimasti ancora molto vicini ai livelli minimi di Dicembre.

I dati sui consumi sono diminuiti piú del previsto calando di circa l’1% nel mese di Dicembre segnando il sesto mese di declino consecutivo. Nello stesso tempo i personal income sono calati dello 0.2% ed é ancora chiaro che i dati stanno riflettendo quanto accaduto nella seconda meta del 2008.

Fiat e Chrysler, accordo concluso entro il 17 Febbraio

Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, ha spiegato che in relazione al possibile accordo con Chrysler ancora nulla è definitivo, le trattative sono ancora in corso ma, tuttavia, la questione sarà definita entro il 17 Febbraio poichè entro questo termine Chrysler dovrà presentare al governo americano il suo personale piano di recupero al fine di ottenere i finanziamenti necessari per cercare di portare i profitti societari almeno ad un livello pari a quello relativo al periodo antecedente la crisi.

Le borse europee seguono l’andamento negativo del Giappone

Borse europee in costante ribasso a cominciare da Piazza Affari in cui l’indice S&P/Mib scende del 2,11% seguito da con Parigi in calo del 3,04%, Francoforte del 2,77% e Londra dell’ 1,9%.

A Piazza Affari perdono terreno non solo titoli bancari quali UniCredit (-4,70%), Intesa Sanpaolo (-4,55%), Banco Popolare (-4,47%), Bpm (-3,31%) e Mps (-1,33%) ma anche titoli del settore industriale quali Fiat (-1,69%), Pirelli (-3,60%) e STM (-2,58%) a differenza di Parmalat che, invece, sale dello 0,87%.

La crisi dei consumi alimenta la borsa negativa

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Un pil in pesante calo come preannunciato non ha avuto l’effetto di deprimere le quotazioni del dollaro, anche per la presentazione di risultati che sono stati meno negativi del previsto. La lettura di questo dato va indirizzata nella stessa direzione degli ultimi mesi relativamente alla percezione del rischio.

Le aspettative per i dati delle prossime settimane rimangono comunque poco incoraggianti e il dato che deve far maggiormente riflettere riguarda i consumi che sono scesi su base annua dell’8,9% risultando il peggior dato da circa 51 anni.

Lo scenario economico Usa rimane povero e un andamento cosi negativo avrà degli effetti inevitabilmente sul dollaro nei prossimi mesi e sottolineamo come la correlazione tra EURO/DOLLARO e S&P500 rimane ai livelli più alti di sempre pertanto rimaniamo dell’avviso delle ultime settimane sottolineando come sarà importante tenere sempre sotto controllo l’andamento delle borse per capire il tipo di posizioni da prendere sul mercato relativamente al dollaro.

La Boeing contrasta il mercato azionario

Dopo una prima metá di giornata piuttosto debole il Dollaro e lo YEN hanno vissuto un pomeriggio di forti rialzi in seguito ai pensati cali della borsa Usa tornando quindi a pesare l’andamento negativo delle borse.

Il dato che ha influenzato il mercato in maniera significativa é stato quello sugli ordini di beni durevoli che si sono segnalati in calo del 2.6% nel mese di Dicembre ma registrandosi in ribasso del 19.7% su base annua. Il dato peggiore a livello azionario é stato quello della Boeing che ha visto crollare del 43.6% la domanda per aerei civili.

Immatricolazioni auto -40% a Gennaio

Previsioni piuttosto disastrose quelle prospettate da Lorenzo Sistino, responsabile del marchio Fiat, il quale ha affermato che per il mese di Gennaio si dovrebbe registrare un caolo del 40% sulla vendita di auto nuove, rispetto ai dati registrati nello stesso mese dello scorso anno.

Il calo, oltre, alla crisi economica, è dovuto soprattutto alle incertezze di questi giorni relative alla possibilità di incentivi statali. Finchè questi non arriveranno, ha spiegato Sistino, sarà difficile un recupero da parte del settore auto.