
Un risultato dunque inferiore rispetto a quello ottenuto nel 2008 ma accolto in maniera positiva visto che è comunque superiore alle attese. Gli analisti, infatti, avevano previsto un utile di 47 milioni.
Un risultato dunque inferiore rispetto a quello ottenuto nel 2008 ma accolto in maniera positiva visto che è comunque superiore alle attese. Gli analisti, infatti, avevano previsto un utile di 47 milioni.
Nonostante il calo accentuato, tuttavia, i risultati trimestrali sono stati accolti in maniera positiva da Intesa Sanpaolo poichè si tratta di dati che, sebbene portino il segno meno rispetto ai precedenti, risultano essere comunque superiori alle attese. Le attese degli analisti, infatti, avevano previsto profitti semestrali pari a 1,48 miliardi e un utile trimestrale di 419 milioni.
I dati sono stati resi noti dal gruppo attraverso una nota in cui viene anche specificato che a cambi costanti l’incremento dei ricavi sarebbe del 2%. L’ebitda, invece, si attesta a 77,8 milioni con un margine sulle vendite del 21,7%, mentre l’ebit è di 62,1 milioni, rappresentando il 17,3% delle vendite.
Nonostante queste previsioni alcune aziende hanno iniziato a registrare i primi segnali di ripresa già dal primo trimestre. Tra queste troviamo Ubi Factor, la società attiva nel settore del factoring di Ubi Banca che ha comunicato i risultati relativi al primo semestre del 2009, chiuso con un utile netto di 10,9 milioni di euro, ossia in crescita del 9,5% rispetto al primo semestre dello scorso anno.
Su base pro-forma, invece, c’è stata una flessione del 54% a 2,57 miliardi di dollari, contro i 5,53 del 2008. Per quanto riguarda il fatturato è stato registrato un calo del 31% a 18,85 miliardi di dollari, contro i 27,19 del primo trimestre del 2008.
Un dato che è stato letto in chiave positiva visto che dopo un periodo di continui cali questo è il primo trimestre in cui non si registra una contrazione di rilievo, basti pensare che nel primo trimestre del 2009 la stessa organizzazione aveva registrato un calo del 2,1%.
Nonostante i risultati siano peggiori rispetti ai precedenti, i dati registrati da HP in questo secondo trimestre dell’anno sono stati accolti in maniera positiva sia dalla società che dagli analisti visto che si tratta di numeri che superano le previsioni. Per quanto riguarda il fatturato gli analisti avevano previsto un risultato pari a 27,2 miliardi di dollari.
La notizia è stata resa nota dal gruppo attraverso una nota e nonostante non si tratta di risultati positivi il gruppo non si è detto affatto preoccupato perchè si tratta di risultati da analizzare anche in riferimento al difficile contesto economico attuale e soprattutto bisogna tener conto del fatto che essi vengono paragonati al primo semestre del 2008, un semestre in cui il gruppo ha ottenuto risultati record del tutto eccezionali.
Ing, infatti, ha chiuso il secondo semestre del 2009 con un utile netto di 71 milioni di euro, ossia 3 centesimi per azione, un risultato positivo ma comunque nettamente inferiore rispetto ai risultati registrati dal gruppo olandese nello stesso periodo dello scorso anno quando l’utile è stato di 1,92 miliardi di euro, ossia 94 centesimi per azione.
Per quanto riguarda il risultato operativo netto è stata registrata una perdita di 61,2 milioni di euro rispetto ai 207,5 milioni di euro guadagnati durante il primo semestre 2008, l’utile pretasse, invece, è stato di 35,9 milioni di euro rispetto ai 377,7 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Nel primo semestre 2009 infatti i ricavi sono già scesi di ben il 30% per il settore energia e addirittura del 60% per il settore manifatturiero, comunque il sistema economico italiano sembra in grado di assorbire il colpo, grazie soprattutto ad un margine di liquidità pari al 10,7%.
Si tratta di un ottimo risultato perchè dimostra che la società è riuscita a recuperare dopo un periodo di crisi ma al tempo stesso è un risultato che non soddisfa il gruppo visto che è in calo del 52% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando l’utile netto era stato di 644 milioni di euro.
Il risultato negativo da parte di Ubs, tuttavia, non è affatto una novità ma al contrario era più che atteso. Su questa perdita, infatti, ha influito in maniera determinante la controversia tra la banca svizzera e il governo statunitense che accusa Ubs di aver aiutato alcuni suoi clienti americani ad evadere il fisco. Questa disputa non ancora risolta, infatti, ha già portato Ubs ha sborsare ben 780 milioni di dollari al fisco statunitense.