Analisi tecnica Eni 9 dicembre 2009

scaroni

Nella seduta di lunedi il titolo Eni ha confermato il trend ribassista andando a chiudere le contrattazioni a 16,75 euro con una candela rossa. Come abbiamo visto il trend di Eni nel brevissimo periodo è ribassista, ma sopra i 17,2 euro per azione l’andamento al ribasso potrebbe essere rotto e questo porterebbe ad una inversione di tendenza sulla quale potremmo ipotizzare un buy.

I volumi non sono stati particolarmente interessanti. Come abbiamo visto qualche giorno fa la banca UBS ha aumentato le proprie stime sul titolo petrolifero portando il proprio target price nel breve periodo a pesare 19 euro per azione.

Investire nell’energia pulita

Green Economy

Come si è visto al congresso di Copenhagen il problema climatico sta riscuotendo interesse verso anche paesi come Usa, Cina e India considerati i maggiori stati inquinanti a livello mondiale. E’ bastato cambiare amministrazione in America per cambiare ideale e con Obama forse si può fare di più.

E’ chiaro che le belle parole possono diventare realtà solamente se esisterà anche un guadagno in denaro.

In effetti le cose stanno lentamente cambiando e ci sono molte aziende in grado di trarre un notevole profitto economico puntanto sulla cosidetta Green Economy.

Contratto Saipem per 1 miliardo di euro

piattaforma galleggiante petrolio

Al momento il titolo Saipem sta guadagnando lo 0,8% portandosi così a quota 22,57 euro e andando a studiare il titolo nel corso dell’anno 2009 ci accorgiamo che la crescita ha quasi raddoppiato.

E’ di oggi anche il comunicato che vede l’azienda legata ad Eni (la quale ha firmato un accordo per l’estrazione del petrolio in Uganda) firmare un contratto per la fornitura e la relativa gestione di un mega impianto di produzione galleggiante FPSO.

Eni e Heritage firmano accordo

Eni-CEO-Paolo-Scaroni-1

Si è firmato finalmente un accordo miliardario tra Eni ed Heritage per l’acquisizione da parte di Eni del 50% della quota detenuta da Heritage per l’estrazione di petrolio in Uganda nei blocchi 1 e 3A per un valore di 1,35 miliardi di dollari.

Con questo accordo Eni prevede di poter estrarre circa 1 miliardo di barili di petrolio di cui 700 milioni sono già stati scoperti sui quali avviene già l’estrazione in 28 pozzi sul bacino del lago Albert, il rimanente è ancora da cercare.

Edf nella joint venture Eni-Gazprom, Putin vola a Parigi

gasdotto ENI-GAZPROM

A parlare è l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni che ipotizza che nei prossimi giorni Vladimir Putin volerà a Parigi per consolidare il progetto per il trasferimento del gas che dalla Russia dovrà raggiungere l’Europa attraverso un nuovo percorso che eviterà il passaggio critico nell’Ucraina.

In tale occasione Vladimir Putin porterà avanti le trattative per far entrare EDF (Électricité de France – prima società francese per la produzione di energia) all’interno della Joint Venture Eni-Gazprom per la costruzione e il relativo passaggio in Turchia di un nuovo gasdotto che dovrebbe garantire stabilità nell’erogazione del combustibile.

Petroliferi e farmaceutici a confronto

settore petrolifero

Sono i due settori maggiormente sotto i riflettori in questo momento e i titoli azionari da tenere in considerazione sono Eni, Totalfina e British Petroleum per il settore petrolifero e Bayer e Roche per il settore farmaceutico. Il titolo Bayer è un titolo molto interessante poichè l’azienda è in grado di investire in diversi settori tra cui ricordiamo il settore agroalimentare e quello della chimica fine.

Il settore agricolo infatti è quello che nei prossimi anni dovrebbe dare molte soddisfazioni. Il settore farmaceutico in America risente molto le azioni di governo e soprattutto la riforma sanitaria che è il cavallo di battaglia di Obama alle prese con la votazione in senato sulla quale si prevedono scontri.

Eni e Saipem in attesa dei trimestrali 2009

deposito petrolio

Tutti in attesa dei risultati del trimestrale di Saipem che al momento, insieme a Eni, sta guadagnando lo 0,61% a fronte di un target price appena lanciato a 24 euro ad azione promosso da Intermonte che però si aspetta nel prossimo trimestrale del 2009 in uscita oggi una diminuzione dei ricavi del 6% portandosi così a totalizzare 2.481 milioni di euro.

La situazione dei petroliferi in Europa oggi è tutta in salita grazie anche all’uscita del terzo trimestrale di BP (British Petrol) che ha totalizzato, nonostante la forte perdita del fatturato, dei ricavi ben superiore alle aspettative grazie anche al taglio delle imposte portandosi così a chiudere un bilancio con una diminuzione dell’utile netto del 33,7% (5,34 miliardi di dollari contro gli 8 del 2008, le stime erano peggiori).

Nuovo target price per Eni da parte di UBS

Eni Logo

In attesa del trimestrale Eni che uscirà Mercoledì 28 Ottobre, banca UBS espone le proprie analisi sul titolo del gruppo petrolifero.

UBS ha modificato il proprio target price sul titolo portandolo a pesare 19 euro per azione anche se il proprio giudizio si è modificato da “Compra” a “Neutrale” e forse anche in previsione del progetto industriale e del bilancio del terzo trimestre 2009 in uscita settimana prossima.

Oleodotto Samsun-Ceyhan, Eni firma accordo con Russia e Turchia

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Attraverso un comunicato Eni ha reso noto che Italia, Russia e Turchia hanno firmato la dichiarazione congiunta per la realizzazione dell’oleodotto Samsun-Ceyhan che andrà a collegare le coste turche del Mar Nero e del Mediterraneo.

Il comunicato specifica anche che alla firma dell’accordo erano presenti oggi a Milano il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Igor Ivanovich Sechin, il Ministro dell’Energia russo Sergei Shmatko, il Ministro dell’Energia della Repubblica Turca Taner Yildiz e il Ministro per lo Sviluppo Economico della Repubblica Italiana Claudio Scajola.

Eni firma importante accordo per il giacimento di Zoubair in Iraq

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Eni ha raggiunto un importante accordo, aggiudicandosi lo sfruttamento del campo petrolifero di Zoubair, nel sud dell’Iraq, vicino a Bassora, ed ormai è tutto fatto, manca solamente la firma ufficiale ma si tratta di pure formalità.

Il nuovo accordo è stato annunciato proprio dal ministro iracheno del Petrolio, Hussein al-Shahristani, il quale ha confermato che ci si è trovati d’accordo su tutti i punti del contratto, prezzo compreso, e ora manca solo la firma, che verrà posta nei prossimi giorni.

Eni tenta di annullare il gap a 17,37 euro

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Il titolo Eni è stato interessato fin dal mese di marzo da una trendline rialzista, che ha dato origine al rally dei mesi scorsi e ora potrebbe rivelarsi utile per fornire sostegno al titolo, aumentando ancora il proprio valore in borsa, dopo l’ulteriore balzo registrato tra fine settimana scorsa ed inizio della nuova settimana.

Eni si è riportato sopra la media mobile di breve termine, passando in area 17 euro e adesso tenta l’annullamento del gap ribassista iniziato il 21 settembre a 17,37 euro. Gli esperti affermano che oltre questo livello sarebbero attaccati anche gli ultimi massimi relativi a quota 17,7 euro.

Gazprom completa l’acquisizione di SeverEnergia

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E’ stata completata oggi l’acquisizione da parte di Gazprom del 51% del capitale di SeverEnergia da Eni ed Enel, operazione che prevede da parte di Gazprom il versamento di un corripettivo di 1,6 miliardi di dollari.

La notizia è stata diffusa attraverso un comunicato in cui viene specificato che 626,5 milioni di dollari dell’esborso totale sono di competenza di Enel. Gazprom ha già versato la prima quota di 384 milioni di dollari, cifra di cui Enel ha incassato 153,5 milioni, mentre la seconda parte del corripettivo verrà versata entro marzo 2010.

I progetti di Eni in Africa

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E’ stata redatta una lista di potenziali partner da Tullow Oil, che porti avanti il progetto di sviluppo di risorse petrolifere scoperte nell’area del lago Alberto, in Uganda. In questa lista ci sono otto società di tutto il mondo, tra cui spicca anche la presenza dell’italianissima Eni, che è stata in visita in Uganda la scorsa settimana per incontrare il Governo.

Tullow Oil vuole acquisire il know how di un’azienda leader del settore, esperta in realizzazione di oleodotti e raffinerie e secondo le voci che girano entro la fine del 2009 prenderà una decisione definitiva.