Ansaldo e Mediolanum numeri record per il 2009

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Finalmente dopo giorni, se non settimane, all’insegna di netti cali, la giornata di ieri è stata molto positiva in borsa, anche Milano infatti ha segnato ottimi guadagni, spinta così come le altre piazze europee, dall’ottima seduta di Wall Street.

Il Ftse Mib ha guadagnato il 2,13% a quota 18.217 punti mentre l’All Share +1,95% a 18.895. Londra +1,82%, Francoforte +3,19% e Parigi +2,31%. Il titolo maggiormente in forma a Piazza Affari è stato Ansaldo, spinto anche dalle voci che danno un numero di ordini per il 2009 da record, sarebbero ben 1,6 i miliardi di ordini, cioè il 23% in più rispetto all’anno passato. In borsa ha guadagnato il 5,74%.

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Non è partita nei migliori dei modi la settimana in borsa a Piazza Affari, infatti dopo i primi scambi a Milano il Ftse Mib cede lo 0,29% a quota 17836 punti in avvio di seduta, ora perde addirittura lo 0,95%, mentre non fa meglio il Ftse All Share che perde l’1,07%.

Nemmeno le altre piazze europee vanno meglio, il Cac di Parigi cede lo 0,8%, il Dax di Francoforte lo 0,93% mentre il Ftse di Londra lascia sul campo lo 0,71%.
Tra tutti i settori quello peggiore sembra essere ancora una volta quello delle banche: Banco Popolare perde il 2,61% a 4,65 euro, Unicredit cede l’1,7% a 1,61 euro, Intesa San Paolo perde l’1,61% a quota 2,13 euro.

Wall Street risente del profit warning a Chevron

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Ennesima settimana in rosso per le borse mondiali, sono ben sei chiusure su sette dall’inizio di giugno che segnano netti cali. In particolare la giornata di ieri è stata molto strana per la borsa americana, che ha chiuso in maniera contrastata.

Infatti il Dow Jones ha ceduto lo 0,47% a quota 8145 punti mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,2% a 1756 punti, l’S&P 500 ha lasciato sul campo lo 0,41% a 879 punti. Questo clima di incertezza è dovuto anche al profit warning ricevuto dal gruppo petrolifero Chevron che va a proporre nuovi timori sulla reale ripresa economica e sulla solidità dei conti di molte società. Il titolo ha ceduto l’1,7% in borsa ieri.

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Altra giornata col segno meno quella di mercoledì, che ha visto Piazza Affari concludere con numeri come non si vedeva da due mesi a questa parte, il Ftse Mib ha infatti chiuso a quota 17926 punti, in ribasso del 2,16%. Causa principale della giornata nera di ieri sono stati i dati riguardanti le scorte di petrolio giunti ieri dagli Stati Uniti, uniti alle nuove stime del Fondo Monetario Internazionale che ha abbassato dello 0,7% le stime sul Pil italiano per il 2009.

L’All Share ha segnato -1,93% a 18660 punti, a Francoforte il Dax ha ceduto lo 0,56%, a Parigi il Cac40 l’1,27%, a Londra il Ftse l’1,12%.

Industriali e bancari spingono Piazza Affari al ribasso

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Quella di ieri è stata una giornata molto strana in borsa, infatti nel pomeriggio si è registrata una repentina svolta per tutte le borse europee, che fino a quel momento, soprattutto Piazza Affari, erano state trainate dal buon andamento dei titoli bancari.

A Milano il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,27%, il Ftse All Share ha ceduto l’1,22%. Non molto meglio le principali piazze europee, con Parigi che ha perso l’1,09%, Francoforte -1,15% e Londra -0,19%.

Saipem ed Eni pagano il calo del prezzo del greggio

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La giornata di ieri in borsa si è conclusa come era iniziata, ossia in netto calo, dovuto soprattutto alla mancanza di spinta dal mercato americano, chiuso nel week-end per la festa del 4 luglio. In Europa le principali piazze hanno tutte chiuso col segno negativo: il Cac di Parigi ha perso l’1,19%, il Dax di Francoforte ha perso l’1,06% mentre il Ftse di Londra ha concluso le contrattazioni in calo dello 0,97%.

A Milano non sono andate molto meglio le cose, il Ftse Mib ha ceduto il 2,02% e l’All Share il 2,04%.

Cali pesanti di Intesa San Paolo e settore Oil

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Non è partita nel migliore dei modi neppure questa nuova settimana in borsa, infatti tutte le piazze europee sono partite con il segno negativo, non avendo tra l’altro spunti dal mercato americano, rimasto chiuso nel week-end scorso in occasione della festa dell’Indipendence Day.

In mattinata l’indice giapponese di Tokio Nikkei ha chiuso le contrattazioni perdendo l‘1,4%, mentre in Europa attualmente il Cac di Parigi cede lo 0,85%, il Dax di Francoforte lascia sul campo lo 0,91% e il Ftse di Londra lo 0,59%.

Netto calo delle borse mondiali, Piaggio presenta i piani per il 2012

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La giornata di ieri si è conclusa con tutti i principali listini mondiali in netto calo, infatti a Milano il Ftse Mib ha concluso le contrattazioni perdendo il 2,64% e l’All Share il 2,41%. Il Cac di Parigi è andato ancora peggio lasciando sul campo ben il 3,12%, Londra ha perso il 2,45% e Francoforte il 3,81%.

Da segnalare nella giornata di ieri i titoli in controtendenza come Pirelli che ha segnato +0,8% a 0,25 euro, Safilo +3,6% a 0,46 euro. Oggi le borse europee hanno iniziato la seduta in un modo molto tranquillo, dovuto anche al fatto che domani il mercato americano sarà chiuso per la festa dell’Indipendenza.

Fiat in ripresa dopo le dichiarazioni di Marchionne

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Nella prima seduta del mese di luglio e del secondo trimestre dell’anno, il prezzo del greggio rimane stabile sopra ai 70 dollari al barile, favorendo così le commodities. Anche quella odierna sarà una giornata molto importante, sempre condizionata dai dati che giungeranno dagli Stati Uniti.

Si attendono infatti i risultati sulle scorte settimanali di greggio, l’indice Ism del settore manifatturiero oltre a quello sui prezzi. Sarà fondamentale anche il dato sulla disoccupazione Adp di giugno. Anche domani saranno importanti i dati che arriveranno dagli USA riguardanti il lavoro.

Bancari positivi, si riapre l’affare Opel per Fiat

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Partenza leggermente positiva per le borse europee che in questo momento però fanno registrare sostanziale parità rispetto all’apertura di contrattazioni, è una giornata importante in Europa infatti perché tutte le piazze del Vecchio Continente attendono i dati provenienti dalla Gran Bretagna riguardanti il Pil e si attendono anche i dati sull’inflazione della zona euro.

A Milano il Ftse Mib si aggira su un guadagno dello 0,2% a quota 19.140 punti, ma sono i prezzi del barile di petrolio a dar movimento ai titoli in questo momento.

Ubi Banca, Mediobanca e Unicredit trascinano giù i titoli bancari

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Ottima chiusura di seduta a Wall Street nella giornata di ieri, che non è stata indebolita dall’annuncio sui dati riguardanti i sussidi di disoccupazione in USA. Il Dow Jones ha chiuso guadagnando il 2,08% a quota 8472,40 punti, il Nasdaq ha segnato +2,08% a 1829,54 punti. L’indice S&P 500 ha chiuso in rialzo del 2,15% a quota 920,28 punti.

A Piazza Affari invece giornata incerta, dopo che nel pomeriggio ha accusato un forte calo dovuto alle perdite dei titoli del settore bancario, si è però ripresa in chiusura di seduta grazie soprattutto ai dati che arrivavano dall’America. Il Ftse ha perso a fine giornata lo 0,52% a quota 18.940 punti mentre l’All Share ha lasciato sul campo lo 0.46% a 19.638 punti.

Bene i bancari, crolla l’A.S. Roma

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La giornata di ieri è stata molto positiva per le borse europee e soprattutto per Milano, che ha concluso come migliore piazza del continente. Le borse europee hanno risentito dei dati confortanti che giungevano dagli USA riguardo le scorte di petrolio e gli ordini di beni durevoli, il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni a +3,12% a quota 19.040 punti mentre l’All Share ha guadagnato il 3% a 19.728 punti.

Sulle altre piazze europee il Ftse di Londra ha chiuso con un +1,18%, Cac di Parigi +2,17% mentre il Dax di Francoforte ha fatto segnare +2,73%.

Ubi Banca al centro dell’attenzione a Piazza Affari

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E’ partita col piede giusto la seduta odierna in borsa, dopo i cali netti dei giorni scorsi, in cui molti listini erano scesi ai minimi da sei settimane a questa parte. Oggi in USA verrà anche annunciata la decisione sui tassi da parte del Federal Open Market Committee.

Alle 19 italiane, a Washington, saranno offerti titoli di Stato a cinque anni. A Milano, a Piazza Affari, dove il Ftse Mib è partito guadagnando lo 0,4% a 18.536 punti, bisogna tenere sott’occhio le azioni di Ubi Banca, in quanto settimana prossima rilascerà un piano di razionalizzazione, il quale prevede anche swap di filiali tra le varie reti del gruppo lombardo.

Edison ed Enel al centro dell’attenzione

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Non inizia molto bene la settimana di borsa, nonostante la buona prima seduta sulle piazze asiatiche, dove l’indice Nikkei di Tokio ha guadagnato lo 0.41%, infatti a Piazza Affari il Ftse Mib lascia sul campo l’1.65% a quota 19.029 punti.

In giornata sono attesi i dati che usciranno dalla riunione della Fed e che riguardano l’andamento dell’economia americana, intanto a Milano perde quota Enel (-1,12% a 3,53 euro) dopo che è scaduto il termine ultimo per aderire all’aumento di capitale, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe fatto registrare numeri da record. Enel rilascerà i dati ufficiali solamente in settimana comunque.