Moody’s rischio contagio economico in Europa

L’agenzia di rating Moody’s ha lanciato un allarme sull’Europa, affermando che nel 2013 le società continentali potrebbero soffrire ancora molto in virtù di un rischio contagio economico dalla perfieria europea ai paesi più virtuosi del Nord. Per il prossimo anno gli specialisti dell’agenzia vedono forti rischi per le imprese non finanziarie europee fino a tutta l’area EMEA, quindi fino all’Africa e al Medio Oriente. Nel report pubblicato questa mattina, Moody’s avverte che potrebbero avvenire nuovi tagli dei rating a causa del proseguimento della crisi dei debiti sovrani europei e della crescita negativa del pil.

Risultati anticiclici per Banca Etica

Mentre molti istituti di credito italiani ed europei annaspano nel concedere credito alle imprese ed alle famiglie, e nell’acquisire quote di risparmio degli italiani da gestire, Banca Etica lo scorso anno ha riportato una crescita del 24% dei crediti erogati unitamente ad una raccolta di risparmio balzata del 12%.

A darne notizia è stata proprio Banca Etica nel sottolineare il proprio ruolo anticiclico in una fase come quella attuale caratterizzata da una crisi economica molto grave. Nel dettaglio, a valere sull’intero 2011 Banca Etica ha erogato crediti per 540,8 milioni di euro, ed ha raccolto risparmio per 717 milioni di euro a fronte di una crescita dei volumi confermata per il terzo anno consecutivo. Bene anche il capitale sociale dell’istituto che, con un +14% anno su anno, è allo stesso modo cresciuto nel 2011 a due cifre.

Ue chiede azione congiunta G20

L’Unione Europea chiede un’azione congiunta dei leader del G20 in occasione del vertice che si terrà settimana prossima a Cannes, per rilanciare l’economia mondiale. L’Ue ritiene infatti non sufficiente la stabilizzazione dell’economia dell’Unione stessa.

Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo, e Jose Manuel Durao Barroso, presidente della Commissione europea, hanno inviato una lettera ai leader del G20 dichiarando proprio la necessità di un’azione congiunta.

Fidelity promuove Piazza Affari

La Borsa italiana ha riconquistato, con un incredibile rally e nel giro di una sola settimana, circa il 12%.

Certo il dato è importantissimo ma, considerando che la perdita totale si aggira, da inizio anno, si aggira intorno al 30% e che una sola rondine non fa primavera, ecco spiegato il motivo per quale, nonostante gli ottimi risultati conseguiti in questo periodo, gli investitori in genere sono decisamente restii a prendere impegni di medio o lungo temine con Piazza Affari.

Crisi peggiore del post-Lehman

Secondo Attilio Ventura, già presidente della Borsa nel periodo compreso tra il 1988 ed il 1992, la crisi che ha colpito il debito pubblico dell’Eurozona, come dimostrato dai continui downgrade cui vengono sottoposti i peggiori Paesi europei (tra i quali rientra, secondo Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch, anche l’Italia) sarebbe addirittura peggiore di quella seguita al crack Lehman l’evento che, nel 2008, causò la perdita di oltre 900 miliardi di dollari in brevissimo tempo.

Non lo strascico di quella crisi, dunque, bensì una nuova crisi, consequenziale a quella e, appunto secondo Ventura, addirittura peggiore sarebbe quella che il mondo si ritroverebbe oggi a vivere.

Con un risvolto, però, decisamente positivista.

Possibile default sistema bancario europeo

Secondo alcuni importanti analisti, finanziatori, investitori, il sistema bancario europeo sarebbe prossimo al collasso. Saremmo, infatti, in una fase di marcato risk-off nella quale sarebbe sconsigliabile prendersi il benché minimo rischio sui mercati finanziari poiché, senza un’adeguata sistemazione, anche e soprattutto a livello politico-istituzionale, del sistema economico, si andrebbe incontro al contagio globale della crisi delle banche europee con molte più probabilità rispetto a quelle registrate ai tempi del crack Lehman.

Gli occhi di tutti, dunque, dovrebbero venir puntati sulle decisioni di Angela Merkel e, in parte, di Nicolas Sarkozy.

Nuovo piano anticrisi USA

Rating dell’Italia tagliato da Standard&Poor’s. Molti giornali titolavano così le prime pagine di oggi. Certamente la notizia non ci rallegra ma, se si volesse trarre una lezione dalla vita e dalla finanza, sarebbe quella che, nel mondo, c’è chi sta messo peggio di noi.

Gli Stati Uniti, per esempio. Una volta considerati una della più importanti economie del globo oggi costretti a ricorrere ad ingenti piani anticrisi per cercare di salvare il salvabile.

IL DISCORSO DI BARACK OBAMA DA 300 MILIARDI

Il discorso di Barack Obama da 300 miliardi

Sarà l’1.00, in Italia, quando Barack Obama parlerà al congresso della crisi finanziaria, del piano da 300 miliardi di dollari per abbattere la disoccupazione e di tutte le altre, possibili, manovre politico-economiche che il governo dei democratici avrebbe intenzione di approntare affinché la tanto invocata ripresa possa finalmente cominciare.

Pericolo downgrade Italia

Il declassamento del rating del debito pubblico italiano, ormai, non è più solo una prospettiva lontana nel tempo. Entro una decina di giorni, infatti, si potrebbe concretizzare un downgrade, finora solo ipotizzato, del nostro rating con conseguenze, sulla nostra economia già grandemente bistrattata dagli aventi borsistici di queste ultime settimane, inimmaginabili.

La revisione sul voto dell’Italia, iniziata da Moody’s a metà giugno, infatti, starebbe giungendo al termine (giacché sarebbero necessari 3 mesi per effettuare un operazione di questo tipo) .

Meeting annuale dei banchieri centrali

Alle 16.00 (ora italiana) prenderà il via a Jackson Hole (ridente vallata nello Stato del Wyoming) l’annuale consesso dei più importanti banchieri centrali del globo tra cui, ovviamente, figurerà Ben Bernanke, uomo di punta della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), le cui decisioni, attese con trepidazione, sono in grado di smuovere gli equilibri politico-economici dell’intero pianeta.

[LEGGI] BERNANKE OTTIMISTA SULLA RIPRESA DELL’ECONOMIA

Bozza su emissione comune degli eurobond

È di venerdì 19 agosto 2011 la notizia che l’Unione Europea, ha detta del commissario Olli Rehn, titolare degli affari economici e monetari per l’eurozona, sarebbe pronta a presentare una bozza di legge che regolamenti, una volta per tutte, l’emissione dei cosiddetti eurobond, unificando le varie leggi sull’argomento e cercando di sistemare la confusione vigente in Europa così come all’estero.

Chi si aspettava una reazione dei mercati dinanzi ad una simile presa di posizione, contraria persino, come vedremo, alle idee dell BCE (Banca Centrale Europea), è rimasto grandemente deluso, poiché le principali borse europee, prede di se stesse nonché dell’estrema volatilità che le accomuna ultimamente, avevano ben altro di cui occuparsi.

Le reazioni politiche, invece, non si sono affatto attendere, dividendo l’opinione pubblica in due.

La BCE acquisterà titoli di stato di Italia e Spagna

La Banca Centrale Europea ha annunciato che aumenterà il suo programma di sicurezza per i mercati, cioè metterà in pratica il suo programma d’acquisto di titoli di stato di Italia (Btp) e Spagna (Bonos), per rallentare la crisi dell’euro.

In una nota ufficiale la BCE ha comunicato che questo programma ha lo scopo di ristabilire una migliore trasmissione delle sue decisioni di politica monetaria, andando a garantire la stabilità dei prezzi nella zona euro.

Soluzioni contro il fallimento della Grecia

La bancarotta della Grecia sembra quasi inevitabile, ma è chiaro che l’Unione Europea farà di tutto per far si che questo non avvenga soprattutto perchè se la Grecia dovesse dichiarare fallimento il prossimo luglio quando scadrà il prestito ottenuto nei mesi scorsi, l’Europa dovrà venire in soccorso alle banche e a quel punto il danno sarà ancora più imponente com’è stato per l’Argentina i cui bond sono ancora sotto accusa.