
Dividendi e acconti del 2011

La distribuzione del dividendo, tuttavia, non è mai certa. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli azionisti non ricevono alcun rendimento quando la società chiude l’esercizio in rosso oppure quando la parte di utili riesce solo a coprire la quota che la legge impone di accantonare come riserva legale.
Il rendimento medio stimato dagli analisti per i dividendi relativi all’anno 2011 è pari a 4% circa, tuttavia secondo un’indagine realizzata da CorrierEconomia saranno numerose le società quotate che offriranno un rendimento superiore al 5% e che in alcuni casi arriverà addirittura a sfiorare l’8%.
Nel corso del 2010 l’istituto bancario ha realizzato un utile netto di 224 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al precedente esercizio. Le masse amministrate hanno segnato un incremento del 14% a 45,849 miliardi di euro, mentre la raccolta netta si è attestata a 4,048 miliardi dai 6,928 miliardi del 2009.
Nel periodo in esame il margine di interesse ha segnato una crescita dello 0,4% su base annua, mentre hanno registrato una flessione del 5,2% i costi operativi. Le rettifiche per deterioramento crediti ammontano a 1,155,6 miliardi, in calo del 21,2% rispetto al 2009. Al 31 dicembre il Tier 1 si è attestato all’8,4%.
Il margine operativo lordo ha segnato una flessione del 35% a 223,5 milioni, mentre è risultata sostanzialmente in linea con l’anno precedente la posizione finanziaria netta, che al 31 dicembre è risultata negativa per 560 milioni rispetto al rosso di 533 milioni dell’anno precedente.
La decisione, come di consueto, è stata presa in sede di approvazione dei risultati realizzati nel corso dell’esercizio 2010, archiviato con un utile netto pari a 117,2 milioni, in crescita del 65% rispetto al 2009.
La decisione è stata presa in sede di approvazione del bilancio 2010, anno durante il quale l’istituto bancario è riuscito a realizzare un utile netto pari a 78 milioni di euro, in calo del 12,2% rispetto allo scorso anno soprattutto a causa di accantonamenti straordinari per un contenzioso fiscale.
L’annuncio è stato dato mediante una nota nella quale sono stati resi noti i risultati realizzati dal gruppo editoriale nel corso dello scorso anno, chiuso con un utile netto in crescita del 22,7% a 42,1 milioni.
La decisione è stata presa contestualmente all’approvazione dei conti relativi al 2010, chiuso con un utile netto in crescita del 14% a 156,2 milioni di euro e ricavi in aumento del 15,3% a 1,16 miliardi.
Gli azionisti della società , dunque, riceveranno una cedola pressoché invariata rispetto allo scorso anno, nonostante nel corso del 2010 Esprinet abbia registrato un incremento sia dell’utile che dei ricavi.
Nel periodo in esame, in particolare, i ricavi consolidati si sono attestati a 482 milioni di euro, in flessione del 2,3%.
I proventi operativi netti hanno registrato un calo del 5,9% a 16,62 miliardi di euro, mentre il risultato della gestione operativa è cresciuto del 10,6% a 7,27 miliardi di euro.
Nel periodo in esame il risultato operativo ha registrato un incremento del 5,2% toccando quota 22 milioni rispetto ai 20,9 milioni del 2009.