In attesa che Banca Mediolanum approdi in Borsa il 28 dicembre, come comunicato nei giorni scorsi dal gruppo, gli analisti fanno il punto della situazione.
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Mediolanum, target price in crescita
Lo scorso venerdì sono stati pubblicati i dati sulla raccolta del Gruppo di Ennio Doris. Un risultato a detta degli analisti molto buono tanto che le principali case di investimento hanno rialzato i loro obiettivi di prezzo.
Mediolanum, venduto il 6% delle quote del gruppo
Unicredit, ha informato in una nota il completato collocamento del 5,61% del gruppo di gestione del risparmio fondato da Ennio Doris per Fininvest, la holding di Berlusconi, a 6,12 euro per azione, per un prezzo totale di circa 253 milioni di euro.
Bilancio Mediolanum gennaio dicembre 2011

Dal progetto di bilancio d’esercizio e consolidato del gruppo al 31 dicembre 2011, approvato in data odierna dal Consiglio di amministrazione, emerge infatti un utile netto pari a 67 milioni di euro, ossia in flessione del 70% circa rispetto all’esercizio precedente.
Mediolanum promossa da Banca Akros

La banca ha spiegato di aver deciso di rivedere la sua valutazione sul titolo al fine di riflettere la migliore percezione del rischio, dopo che alcune fonti avrebbero rivelato il ricorso da parte di Mediolanum all’asta di finanziamenti della Bce tenuta lo scorso 29 febbraio, in occasione della quale la banca avrebbe chiesto all’istituto guidato da Mario Draghi un prestito al tasso agevolato dell’1% per un ammontare pari ad un miliardo di euro.
Bilancio Mediolanum gennaio settembre 2011

E’ stata inoltre deliberata dal Consiglio di Amministrazione l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili per massimi 250 milioni di euro che potranno essere collocati entro il mese di giugno.
Mediolanum, Banca Generali e Azimut bocciate da Intermonte

Per quanto riguarda Mediolanum, in particolare, la sim ha attuato un taglio delle stime del 18% sull’utile per azione 2011 per via dei minori contributi derivanti da utili finanziari e per via della riduzione degli asset per effetto dei mercati. A seguito di tale decisione, inoltre, Intermonte ha modificato la sua valutazione sul titolo abbassando il rating da “outperform” a “neutral” e il prezzo obiettivo da 4,50 a 3,6 euro.
Mediolanum veloce rimbalzo

Da questo valore le quotazioni del titolo sono aumentate fino a toccare quota 3,60 euro, in rialzo dell’1,81%.
Quotazione Mediolanum promossa da BofA

La promozione arriva a pochissimi giorni dalla pubblicazione della trimestrale Mediolanum gennaio marzo 2011 e che ha evidenziato un utile netto in crescita del 4% a 68,6 milioni e masse amministrate in crescita del 7% a 46,195 milioni, ossia il livello più alto mai registrato.
Prestito obbligazionario Mediolanum 2011

Si tratta di un prestito obbligazionario a tasso fisso, l’importo minimo sottoscrivibile da ciascun investitore è pari a 50.000 euro, lo stesso importo minimo è inoltre fissato in relazione a ciascuna singola offerta.
Dividendo Banca Mediolanum 2010, pagamento 2011

Nel corso del 2010 l’istituto bancario ha realizzato un utile netto di 224 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al precedente esercizio. Le masse amministrate hanno segnato un incremento del 14% a 45,849 miliardi di euro, mentre la raccolta netta si è attestata a 4,048 miliardi dai 6,928 miliardi del 2009.
Previsioni 2010 Banca Mediolanum

Questo, tuttavia, non significa affatto che le cose andranno male. Per l’anno in corso, infatti, è atteso un raddoppio della raccolta, tuttavia non arriveranno i benefici derivanti dal forte andamento delle commissioni di performance registrato nello scorso anno.
Mediolanum ceduto il supporto statico di 3,1 euro

Mediolanum nella giornata di martedì ha chiuso le contrattazioni in leggero rialzo, dello 0,2447%, rimanendo comunque ancora sotto l’importante supporto, a quota 3,0725 euro per azione.
Primo semestre 2010 Banca Mediolanum

Sono cresciute invece del 7% dall’inizio dell’anno e del 30% rispetto al 30 giugno 2009 a 43 miliardi di euro, le masse amministrate, con la raccolta netta che invece è aumentata addirittura del 24% a quota 2,617 miliardi di euro.