Prezzi petrolio corrono su ipotesi attacco Usa in Siria

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Qual è l’impatto di un possibile intervento militare degli Stati Uniti contro la Siria sui prezzi del petrolio? I venti di guerra accentuano le tensioni  e l’ipotesi di attacco alla Seria fa impennare i prezzi dell’oro nero. I mercati azionari, già particolarmente nervosi, hanno fatto registrare un sensibile crollo, affondando pesantemente sull’incertezza e la preoccupazione delle questioni geopolitiche e macroeconomiche (come i piani della Federal Reserve circa il “tapering” del quantitative easing, il programma di timolo da 85 miliardi di dollari al mese).

Prezzo petrolio: perché è difficile fare previsioni

A picture taken on April 10, 2011 showsIl prezzo del petrolio è difficile da prevedere. Fortemente condizionato da fattori geopolitici e particolarmente sensibile agli shock in termini di domanda e offerta, stimarne l’andamento muovendo da formule e modelli particolarmente complessi, rischia di tradursi in un esercizio…senza speranza. Nessuno nei primi anni 1970 avrebbero predetto che il prezzo del petrolio si sarebbe quadruplicato entro la fine del decennio o che, a metà degli anni ’80, si sarebbe assistito ad un crollo.

Nuove previsioni Saras dopo revisioni tariffarie

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Secondo quanto ricordava il quotidiano MF, rimarrebbe inoltre aperta “la possibilità di un ritiro anticipato dal contratto Cip6 entro settembre di quest’anno, ma il management di Saras non ha fornito anticipazioni sulla decisione che verrà presa. Con la conversione del Decreto 69/2013 in legge (venerdì scorso) l’azienda deve affrontare, secondo gli esperti di Mediobanca Securities, una situazione “lose-lose”, in cui non ha nessuna possibilità di vincere, per quanto riguarda il futuro della sua generazione di energia”.

Eni nel Mare di Barents con nuove licenze esplorative

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Quattro nuove licenze nell’upstream norvegese, ed in particolare nel Mare di Barents, con tre di queste acquisite in qualità di operatore. Ad aggiudicarsele è stata la società energetica Eni S.p.A. che con un comunicato ufficiale ha precisato che le quattro licenze esplorative sono state acquisite nell’ambito di un round internazionale competitivo, il 22-esimo, che è stato indetto dal governo norvegese.

Buyback Eni riproposto dal Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione di Eni S.p.A. ha deliberato per proseguire il programma di buyback, ovverosia il piano di acquisto e di disposizione di azioni proprie, per un periodo pari ad ulteriori diciotto mesi dal via libera da parte dell’Assemblea degli Azionisti. Il programma è per un massimo di 363 milioni di azioni Eni S.p.A. corrispondenti al 10% circa del capitale sociale per un esborso di massimi 6 miliardi di euro.

A darne notizia in data odierna è stata proprio la società del cane a sei zampe quotata in Borsa a Piazza Affari in concomitanza con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del progetto di bilancio del 2012 caratterizzato da dati in linea con quelli preliminari comunicati dalla società.

Eni e Rosneft insieme per trading e logistica

Un accordo finalizzato a sviluppare opportunità di logistica e di trading. E’ quello che nello scorso weekend hanno siglato la Rosneft, società leader nella produzione di petrolio in Russia, ed il colosso energetico quotato in Borsa a Piazza Affari Eni S.p.A..

Eni S.p.A. ed il produttore di petrolio russo Rosneft rafforzano così la collaborazione e la cooperazione con l’intento, in particolare, di ottenere delle sinergie dalle proprie infrastrutture a livello logistico, e di andare a valorizzare ulteriormente quelli che sono i rispettivi portafogli di prodotti raffinati e di greggio.

Prezzo petrolio nuovo target a quota 108,90 dollari

Il prezzo del petrolio, calcolato usando il contratto E-Mini Crude Oil future quotato al Cme, nella seduta di venerdì scorso ha toccato quota 106,20 dollari, prima di far registrare un rialzo che ha portato le quotazioni dell’oro nero fino a 108,20 dollari.

La situazione tecnica di breve periodo si sta rafforzando, con il quadro tecnico che rimane costruttivo.

Prezzo petrolio New York ai massimi da nove mesi

Prosegue inarrestabile la crescita del prezzo del petrolio, all’indice NYMEX di New York nell’ultima seduta della settimana il future sul Crude con scadenza marzo è arrivato fino a toccare quota 103,24 dollari al barile, facendo segnare in un giorno un rialzo dello 0,9%.

Il prezzo del petrolio a New York non era su livelli simili da circa nove mesi, precisamente dallo scorso 10 maggio 2011.

Prezzo petrolio e oro crollano

In seguito al martedì nero delle Borse, arrivato dopo le dichiarazioni choc della Grecia, che vuole fare un referendum popolare sulle misure di austerità su cui lo stesso Paese si è impegnato in cambio di aiuti di Ue ed Fmi, sono crollati anche i prezzi di petrolio e oro.

Fitch, la famosa agenzia di rating, sostiene che questa decisione potrebbe portare anche alla bancarotta della Grecia ed una conseguente uscita dall’euro. Ieri pomeriggio sul Nymex, cioè il mercato delle materie prime di New York, il barile di greggio West Texas Intermediate è crollato sotto quota 90 dollari.

Prezzo petrolio ai minimi da un anno

Nella giornata di ieri il prezzo del petrolio ha chiuso addirittura ai minimi da un anno a questa parte. Al NYMEX il future sul Crude con scadenza novembre ha fatto registrare un calo del 3,6% a quota 79,20 dollari al barile, raggiungendo così livelli che non toccava dal 29 settembre del 2010, precisamente un anno.

Nel corso del secondo trimestre il prezzo del petrolio ha subito un calo complessivo del 17%, arrivando ad un risultato che non raggiungeva dal quarto trimestre del 2008.

Previsioni prezzo petrolio 2012 tagliate da JP Morgan

La maggior parte degli analisti ritiene che il prezzo del petrolio subirà un calo nel corso della seconda parte del 2011 e della prima parte del 2012.

La causa è da ricercare soprattutto nell’avanzata dei ribelli libici, che con ogni probabilità porterà alla caduta del regime del Colonnello Muammar Gheddafi e alla ripresa della produzione di petrolio in Libia una volta che saranno cessate le ostilità.

Titolo Eni in rialzo per possibile caduta regime Gheddafi

A Piazza Affari il titolo Eni registra un rialzo di oltre otto punti percentuali a 13,56 euro, una performance positiva ricondotta alle notizie pubblicate nel corso delle ultime ore e che parlano di un’imminente caduta del regime Gheddafi.

Ad annunciare in un certo senso che la caduta del regime è ormai arrivata sono stati il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il quale ha affermato che il regime del Colonnello è ormai arrivato ad un punto di non ritorno, e il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, che ha invece sottolineato la chiarezza dell’evento.

Prezzo petrolio possibile calo per caduta regime Gheddafi

A Piazza Affari le quotazioni del comparto petrolifero registrano un forte rialzo sulla scia delle notizie positive arrivate dalla Libia.

Le voci che parlano dell’imminente caduta del regime del Colonnello Muammar Gheddafi dovrebbero contribuire a far registrare un nuovo calo del prezzo del petrolio, soprattutto grazie alla ripresa delle attività del comparto petrolifero una volta che saranno cessate le ostilità.

Prezzo petrolio crolla sul mercato

Ieri l’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia, ha annunciato che farà ricorso alle riserve strategiche dei Paesi membri.

L’Aie, a cui aderiscono 28 paesi, metterà sul mercato 60 milioni di barili di petrolio nei prossimi mesi, per sopperire ai mancati approvvigionamenti dalla Libia.

Secondo le ultime stime infatti la crisi in Libia ha portato addirittura alla perdita di 132 milioni di barili di petrolio. L’Aie rilascerà 2 milioni di barili al giorno per 30 giorni di fila, prelevandoli dalle riserve.