
La mancanza di incentivi, secondo l’amministratore delegato Fiat, comporterebbe infatti una riduzione drastica delle vendite e la chiusura degli stabilimenti, accompagnata da licenziamenti e da tutte le conseguenze del caso.
La mancanza di incentivi, secondo l’amministratore delegato Fiat, comporterebbe infatti una riduzione drastica delle vendite e la chiusura degli stabilimenti, accompagnata da licenziamenti e da tutte le conseguenze del caso.
Tra i piani di Magna, inoltre, rientra anche la chiusura dell’impianto di Antwerp in Belgio che comporterà il licenziamento di 2.517 lavoratori. Altri 2.090 posti saranno persi in Spagna, 1.373 nell’impianto britannico della Vauxhall e 437 posti in Polonia.
Fiat, in particolare, prevede di vendere insieme a Chrysler circa 6 milioni di veicoli. Ad affermarlo è stato l’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha raggiunto oggi lo stand Fiat al Salone di Francoforte dove ha spiegato che quello relativo alla vendita di circa 6 milioni di veicoli è un qualcosa di assolutamente necessario per creare un gruppo che sia in grado di sopravvivere nel prossimo decennio.
Certo, è noto che nel corso del primo semestre dell’anno la casa del cavallino rampante ha registrato un calo dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma bisogna tuttavia tenere conto del fatto che il primo semestre del 2008 è stato un semestre senza precedente, il migliore in tutta la storia della Ferrari. Il 2008, infatti, è stato per Ferrari un anno record sotto tutti i punti vista, sia per le vendite, sia per il fatturato che per la marginalità .
In realtà General Motors ha accontentato in tutto e per tutto il governo tedesco, non solo per quanto riguarda la tempistica della decisione ma anche per ciò che riguarda la decisone stessa visto che Magna è stata più volte indicata dal governo come la scelta preferita perchè considerata più vantaggiosa.
Per l’acquisto di Opel, ricordiamo, General Motors ha ricevuto ben due offerte, una da Magna e una da Rhj che in un secondo momento ha rivisto al rialzo la sua offerta per cercare di convincere General Motors ad accettare la sua proposta.
I termini finali dell’emissione, tuttavia, non sono stati ancora stati stabiliti ma, come specificato nella nota, verranno determinati sulla base delle condizioni di mercato al momento del pricing.
Un portavoce di Toyota, infatti, ha comiunicato che verrà interrotta una linea di produzione nello stabilimento giapponese di Takaoka a partire dalla primavera del 2010, decisione che deriva da una scarsa domanda di auto.
Macht, in particolare, ha affermato che, a seguito della fusione con Volkswagen, Porsche prevede di aumentare la produzione addirittura del 50% mentre Winterkorn si è limitato a sottolineare il potenziale del gruppo in paesi come la Cina o l’India e ad affermare che i vertici di entrambe le case automobilistiche hanno grandi progetti.
In questo modo, quindi, ha assunto carattere definitivo l’accordo preliminare siglato nel mese di giugno, anche se la vendita non è ancora stata completata. General Motors, infatti, ha spiegato che l’efficacia del contratto è subordinata alla concessione a Saab dei finanziamenti che il costruttore ha chiesto alla Banca Europea degli Investimenti.
Molto bene è andato il gruppo Fiat le cui vendite sono aumentate dell’11,7% a 125.640 unità andandosi a guadagnare una quota di mercato pari all’8,6% contro il 7,9% del giugno 2008.
Rientra in queste anche BMW che poche ore fa ha annunciato un calo delle vendite durante il mese di Giugno in cui la flessione è stata del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel dettaglio le unità vendute durante lo scorso mese sono state 127.546.
Una prospettiva questa che, sebbene abbia ad oggetto una perdita, consente di guardare con ottimismo al futuro visto che rappresenta comunque un segnale di quella lenta e progressiva ripresa tanto auspicata dagli economisti.
Secondo Fitch il problema principale ora è che la gente o non compra auto, oppure si rivolge verso le auto a basso prezzo, quelle economiche, che ovviamente non forniscono grande guadagno alla casa produttrice. Inoltre Fitch sottolinea come potrebbe essere incerto il periodo seguente all’interruzione degli aiuti governativi.