
A livello geografico Ciments Français ha riportato una crescita dei volumi di vendita di cemento in Paesi come l’India, il Marocco, la Francia ed il Nord America, mentre a causa della crisi il volume d’affari è sceso in Paesi come l’Egitto.




Le stime sull’utile per azione sono state ridotte di oltre il 50% a 0,09 euro per azione, in particolare per i timori di Chevreux su un possibile collasso dei volumi di Italcementi in Italia e sui prezzi e volumi in Egitto. Italcementi ha perso nel 2011 il 31% in borsa.

Ad influire negativamente sull’andamento dei due titoli è stata soprattutto la valutazione negativa arrivata stamane da Credit Suisse, che ha comunicato di aver rivisto al ribasso il rating e il target price su alcune delle principali quotazioni del comparto costruzioni.

Goldman Sachs al contempo ha anche rivisto al rialzo il target price su Italcementi da 5,20 a 9,10 euro e modificato le stime sull’utile per azione 2011 e 2012, portandole rispettivamente da 0,14 a 0 e da 0,19 a 0,28 euro per azione.

Secondo gli analisti, infatti, le difficoltà politiche del paese si ripercuoteranno in maniera negativa sulle quotazioni delle aziende italiane attive nel settore del cemento. Le previsioni, tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono poi così negative.

La quotazione dell’azienda italiana, in particolare, ha beneficiato della valutazione positiva arrivata da Banca Imi, che ha alzato il giudizio sul titolo portandolo da hold ad add e al contempo ha rivisto al rialzo anche il target price portandolo da 6,41 a 6,59 euro.