
Tale versione è però stata smentita stamane da alcune fonti, secondo cui il gruppo non ha alcuna intenzione di procedere ad un’operazione di ricapitalizzazione.
Tale versione è però stata smentita stamane da alcune fonti, secondo cui il gruppo non ha alcuna intenzione di procedere ad un’operazione di ricapitalizzazione.
A spingere al rialzo il titolo in Borsa è non solo il ritorno all’utile dopo il rosso del 2009 e le prospettive positive per l’esercizio in corso e per i successivi, ma anche e soprattutto la valutazione positiva arrivata stamane dagli analisti.
Come reso noto dalla stessa Unipol, questo risultato è stato possibile grazie ad una azione di risanamento del portafoglio Danni, ad una efficace gestione dei sinistri, all’uscita da settori non profittevoli e alla collaborazione fattiva dei dipendenti e della rete agenziale.
Più positive, invece, le previsioni in merito ai risultati realizzati nel corso del quarto trimestre dell’anno, anche se questo non ha impedito alla banca di operare un taglio sulle stime Eps 2010.
A incidere positivamente sull’andamento del titolo sono state probabilmente le parole del presidente Pierluigi Stefanini, secondo il quale i risultati realizzati da Unipol nel corso dell’anno appena trascorso hanno confermato la permanenza dell’istituto nel perimetro del gruppo.
Il gruppo Unipol ha chiuso questi nove mesi incassando premi netti per 6,46 miliardi di euro, con un decremento del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (7,14 miliardi).
A sollevare le sorti dell’andamento in borsa non è servito il perfezionamento dell’accordo tra Unipol, Banca Popolare di Emilia Romagna e Banca Popolare di Sondrio in base al quale viene sancita una partership della durata di 10 anni per la bancassurance nei comparti vita e danni.
In base alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione, in particolare, verranno emesse massime n. 634.236.765 nuove azioni ordinarie, offerte in opzione agli azionisti ordinari al prezzo di 0,445 euro nel rapporto di 3 nuove azioni ordinarie ogni 7 azioni ordinarie possedute. E’ prevista, inoltre, l’emissione di un massimo di 97.574.886 azioni ordinarie di compendio al servizio dell’esercizio dei massimi n. 634.236.765 Warrant Azioni Ordinarie Unipol 2010-2013, nel rapporto di 2 azioni ordinarie ogni 13 warrant, al prezzo unitario di Euro 0,720.
La raccolta di premi diretti nei danni è scesa del 3,7%, con combined ratio a 105% dal 108% di fine 2009. In calo anche la raccolta diretta vita che cede il 28,2% sul primo trimestre 2009 a 1,193 miliardi. Le risorse relative ai fondi negoziali si sono attestate a 2,1 miliardi mentre i fondi pensione aperti hanno raggiunto quota 220 milioni.
A riferire della situazione delle assicurazioni italiane è stato il vicedirettore generale dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, Flavia Mazzarella, in un’audizione in commissione Finanze della Camera sui bilanci societari.
Contestualmente sono stati diffusi i dati relativi al 2009 da cui emerge una perdita di 769 milioni di euro, peggiore delle attese e dovuta soprattutto alle pesanti svalutazioni delle riserve in azioni che hanno addirittura superato i 600 milioni di euro.
Dalle parole del presidente, dunque, appare in maniera evidente che la compagnia assicurativa bolognese è pronta a vagliare possibili offerte, Stefanini ha infatti sottolineato che mai come in questo momento la compagnia gode del sostegno degli azionisti ed è solida e compatta nell’obiettivo di favorire lo sviluppo del Gruppo.
Lo scioglimento della joint venture non sarà anticipato ma con ogni probabilità avverrà a dicembre 2011, l’alleanza quindi continuerà fino alla sua naturale scadenza per far si che non vengano stravolti i programmi stabiliti al momento della sottoscrizione dell’alleanza bancassicurativa avvenuta nel 2000.
Questa collaborazione sarà di lungo termine e prevede inoltre una partecipazione di maggioranza in Arca Assicurazioni ed in Arca Vita, ovviamente solo dopo aver ricevuto le autorizzazioni previste dalla legge.