Dati disoccupazione Usa agosto 2009

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Sono stati divulgati dal Dipartimento Usa del Lavoro i dati sulla disoccupazione nel mese di agosto, i quali hanno messo in risalto che nel mese passato sono stati persi altri 216mila posti di lavoro, un dato leggermente migliore delle previsioni, che parlavano di 225mila posti perduti.

Il dato è migliore anche se paragonato a quello di luglio, dove a perdere il posto erano stati in 276mila, ma comunque il dato sulla disoccupazione è salito ai massimi storici dal 1983 toccando addirittura il 9,7%.

Segnali incoraggianti dal mercato auto Usa ad agosto 2009

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Arrivano ottimi risultati dall’America per quanto riguarda l‘immatricolazione di nuove auto nel mese di agosto, infatti per la prima volta da quasi due anni il mercato dell’auto ha fatto segnare numeri in salita, +1% su base annua.

Ci sono state 1,26 milioni di nuove immatricolazione negli Usa ad agosto, ovviamente favorite dal prolungamento dei famosi incentivi statali, dal nomignolo Cash for Clunkers, dove rottamando la vecchia auto si hanno notevoli benefici nell’acquistarne una nuova.

L’indice Ism Usa torna a salire

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Sono giornate molto difficili per tutte le borse mondiali, ieri a capitolare è stata soprattutto la borsa a Wall Street, che poi tuttora sta trascinando al ribasso le piazze asiatiche. Ma parlando della giornata di ieri, il Dow Jones ha perso l’1,96% a 9.310,60 punti, il Nasdaq il 2% a 1.968,89 punti, mentre l’S&P 500 ha ceduto il 2,21% a 998,04 punti.

A Milano non sono andate molto meglio le cose, il Ftse All Share ha perso l’1,91% e il Ftse Mib il 2,03%. Anche gli analisti temono che i forti rialzi delle settimane scorse ora possano ritorcersi contro l’intero sistema.

Talf prolungato fino al giugno 2010 da Fed e Tesoro Usa

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Nella giornata di ieri il Tesoro degli Stati Uniti e la Fed hanno comunicato di aver prolungato l’accordo fino al 30 giugno 2010 per quanto riguarda il Talf (Term asset-backed secutiries loan facility), che nient’altro è se non un piano a sostegno della liquidità.

Il Talf nacque nel novembre scorso con lo scopo di aiutare il mercato delle Abs
(Asset-Backed Securities), che sono titoli che si appoggiano su altre tipologie di prestiti (agli studenti, ai finanziamenti per comprare le auto, alle carte di credito, ai prestiti garantiti da un organismo preposto a finanziare le piccole aziende ecc…).

Deutsche Bank promuove il titolo Enel a buy

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Borse che sembrano iniziare non nel migliore dei modi questa nuova settimana, infatti la quasi totalità delle principali piazze europee è in territorio negativo, solamente a Piazza Affari il Ftse Mib si è ritirato su dopo un avvio negativo, in questo momento guadagna lo 0,41% a quota 21490 punti. Il Cac di Parigi perde lo 0,48%, il Ftse di Londra cede lo 0,42% e il Dax di Francoforte lascia sul campo lo 0,45%.

Quest’avvio negativo è dovuto soprattutto alla volontà di molti investitori di realizzare qualche guadagno in seguito a quattro settimane ottime, infatti ora le borse sono ai massimi da nove mesi a questa parte.

Dati disoccupazione Usa luglio 2009

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I dati sulla disoccupazione in Usa resi noti ieri sono molto migliori delle attese, infatti la disoccupazione si attesta ora al 9,4%, contro il 9,5% di giugno. E’ la prima volta dal mese di aprile del 2008 che si registra un calo dei disoccupati da un mese all’altro.

A luglio sono stati perso 247mila posti di lavoro
, ma le attese parlavano di 320mila posti persi, prevedendo una disoccupazione al 9,6%. Fortunatamente si sbagliavano. Per essere precisi il numero dei disoccupati è sceso a 14,462 milioni da 14,729 milioni di giugno.

Comunque il dipartimento del Lavoro USA ha fatto sapere che i tagli sono proseguiti in molti settori anche a luglio, dall’inizio della recessione la cui data si fissa a dicembre 2007 in America sono stati persi 6,7 milioni di posti di lavoro. Nel mese di luglio l’industria ha perso 128mila posti di lavoro (223mila a giugno) e i servizi 119mila (220mila a giugno).

Dati occupazione USA peggio del previsto, Wall Street in calo

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Nella giornata di ieri la borsa americana ha trascinato con sé tutti gli altri principali listini, anche europei. A Wall Street sono stati molto sentiti i dati riguardanti l’occupazione Usa, che si sono rilevati addirittura peggiori delle previsioni.

Comunque i listini americani non sono scesi sotto la soglia psicologica rappresentata dai 1000 punti, il Dow Jones ha chiuso la seduta in ribasso dello 0,42% a 9281 punti, il Nasdaq ha perso lo 0,91% a 1993 punti mentre l’S&P 500 ha ceduto lo 0,30% a 1003 punti.

Geithner parla del futuro degli Usa, in arrivo nuove tasse

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I segnali di una ripresa dell’intera economia mondiale iniziano a vedersi ma da qui a tornare ad una situazione di normalità ci vorrà ancora molto tempo. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nei giorni scorsi aveva parlato di inizio della fine della recessione, e a fargli eco c’è anche il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner.

L’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, lancia segnali incoraggianti
, annunciando che la crisi non è ancora finita, ma la fine di questo periodo è molto vicina. Sempre nella stessa intervista, rilasciata alla tv abc, Greenspan sostiene che dopo che l’economia degli Usa ha toccato il fondo, da metà luglio a questa parte si iniziano a vedere i primi segni di una ripresa.

Pil Usa in calo dell’1% nel secondo trimestre 2009

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Sono stati diffusi i dati sul secondo trimestre 2009 per quanto riguarda l’economia americana. Il Pil degli USA ha fatto registrare un calo dell’1% contro l’1,5% delle previsioni, si tratta perciò del quarto trimestre consecutivo con il Prodotto Interno Lordo in calo, evento mai verificatosi prima, dal 1947 (anno in cui iniziarono le rilevazioni) ad oggi è quindi la peggiore striscia di risultati.

Se confrontiamo il dato con il secondo trimestre del 2008 notiamo un ribasso del 3,9%, in particolare in questo trimestre le spese delle famiglie sono diminuite dell’1,2%.
Le spese per i beni durevoli sono calate del 7,1% mentre quelle per beni non durevoli sono diminuite del 2,5%. Invece in leggero aumento (+0,1%) le spese per i servizi.

Prezzi petrolio in caduta libera

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Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha diramato i dati relativi alle scorte di greggio nella settimana conclusasi il 3 luglio, che hanno fatto segnare un calo di 2,9 milioni rispetto alla settimana precedente, facendo registrare 347,3 milioni di barili.

Invece le scorte di benzina hanno subito un leggero aumento, sono risultate pari a 213,1 milioni di barili, ossia un aumento di 1,9 milioni rispetto ad una settimana prima, le scorte di carburante distillato sono 158,7 milioni, +3,7 milioni.

Home equity loans e carte di credito i principali debiti degli americani

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I numeri che giungono dagli Stati Uniti sono ancora molto preoccupanti per quanto riguarda la crisi economica che ha colpito il mondo intero ad iniziare dallo scorso anno. Infatti, secondi i dati diffusi dall’American Bankers Association gli americani pagano sempre più in ritardo le rate per le carte di credito ed i mutui.

Nei primi tre mesi del 2009 si è segnato un ulteriore record negativo, sono state infatti ben il 6,6% le inadempienze nel pagare le rate delle carte di credito, il trimestre precedente erano state il 5,52%.

Assets di GM in vendita

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Nella giornata del 5 luglio, il giudice americano Robert Gerber ha approvato la vendita degli assets della compagnia General Motors, alle prese come tutti sappiamo, con la bancarotta.

Come dichiarato da Gerber dare la possibilità a GM di ripartire solamente dai suoi due marchi principali (Cadillac e Chevrolet) liquidando tutto il resto equivale a “prevenire la morte del paziente in camera operatoria”, un paragone che non fa una grinza quello espresso dal giudice.

General Motors pronta a ripartire

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La prossima settimana potrebbe essere decisiva per il futuro di General Motors, in quanto potrebbe nascere una nuova società GM, dopo la bancarotta annunciata tempo fa, se il giudice federale approverà il nuovo piano di ristrutturazione, cosa che ad oggi sembra molto probabile comunque.

Il giudice Robert Gerber ha rimandato la decisione di una settimana su richiesta di GM stessa che vuole sistemare qualche piccolo cavillo burocratico in modo da non avere problemi con la ripartenza delle attività.

UBS pronta a risarcire il fisco statunitense

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UBS si è sempre dichiarata innocente, respingendo l’accusa avanzata lo scorso Novembre dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che aveva accusato la banca elvetica di aver aiutato, attraverso conti off-shore, circa 17.000 dei suoi clienti americani ad evadere il fisco, un evasione che ha creato alle casse statuinetensi un danno che si aggira intorno ai 300 milioni di dollari.

Nonostante abbia più volte ribadito al sua innocenza UBS pare sia pronta a risolvere la questione mediante il pagamento di un ingente somma di denaro, una mossa che non rappresenta affatto un’ammissione di colpa ma che UBS ha deciso soprattutto nell’interesse dei suoi clienti.