General Electric acquisizione Wellstream

General Electric, multinazionale americana operativa nel settore tecnologico e dei servizi, prima compagnia al mondo per importanza secondo la classifica di Forbes, ha annunciato ufficialmente di aver trovato un accordo per comprare Wellstream, società britannica impegnata nel campo del petrolio.

L’operazione di acquisto costerà 800 milioni di sterline a GE, cioè 1,3 miliardi di dollari, che saranno pagati in contanti.

Sanofi-Aventis prolunga offerta su Genzyme

Contrariamente alle previsioni degli esperti, la casa farmaceutica francese Sanofi-Aventis ha deciso di non rivedere al rialzo l’offerta lanciata per l’acquisizione dell’americana Genzyme, tuttavia ha deciso di estendere il periodo di offerta fino al prossimo 21 gennaio.

L’offerta, dunque, resta ferma a 69 dollari per azione, ovvero 18,5 miliardi di dollari in totale. Sin dal primo momento Genzyme ha definito l’offerta troppo bassa rispetto alle aspettative, ma nonostante questo Sanofi-Aventis non ha mai alzato la sua proposta, si è solo limitata a sollecitare l’accettazione da parte della casa farmaceutica americana, prima lanciando un’Opa e ora allungano i termini dell’offerta.

Fs acquisizione Arriva Deutschland

Deutsche Bahn ha dato l’annuncio ufficiale di aver dato l’ok per vendere Arriva Deutschland al Gruppo Fs, anche se non sono stati resi pubblici i dettagli dell’operazione, che tra l’altro era già stata ampiamente anticipata nei giorni precedenti dal giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung.

Secondo alcune indiscrezioni vicine al Consiglio di sorveglianza delle ferrovie tedesche, il valore della cessione a Fs sarebbe di circa 170 milioni di euro, molto meno rispetto ai 340 milioni della valutazione iniziale.

Rischi acquisizione Draka da parte di Xinmao

Nexans, gruppo francese leader mondiale nel settore dei cavi, nei mesi scorsi ha presentato un’offerta per tentare l’acquisizione di Draka, giudicata però dai vertici del gruppo inferiore alle aspettative e al valore dell’azienda. Poche settimane dopo a tentare l’acquisizione è stata Prysmian, che ha messo sul piatto 831 milioni di euro.

L’offerta di Prysmian è stata accolta in maniera positiva dall’azienda, tanto che anche la famiglia Flint, principale azionista del gruppo, aveva fornito la sua approvazione ad una eventuale cessione dell’azienda a Prysmian.

Prysmian, Xinmao conferma finanziamento per acquisire Draka

L’azienda cinese Xinmao ha confermato le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi affermando di aver ricevuto un impegno scritto da parte di Minsheng Banking Corp Ltd per l’integrale finanziamento dell’offerta da 1 miliardo di euro destinata all’acquisizione di Draka, società olandese attiva nel settore dei cavi e per la quale nelle scorse settimane Prysmian ha avanzato un’offerta.

La conferma da parte dell’azienda cinese, dunque, restituisce credibilità all’ipotesi che Xinmao sia nelle condizioni di poter acquisire Draka, dal momento che inizialmente si era pensato che date le sue modeste dimensioni non sarebbe stata in grado di sborsare una simile cifra e soprattutto di tenere testa ad un’eventuale rialzo da parte di Prysmian.

Possibile aumento di capitale Intesa Sanpaolo

L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, ha confermato la presentazione di un’offerta da parte dell’istituto al fine di acquisire la banca polacca Polbank.

Alla luce di questa dichiarazione, dunque, gli analisti di Mediobanca hanno iniziato ad ipotizzare che l’istituto bancario italiano per poter disporre dei soldi necessari a finanziare l’operazione dovrà ricorrere ad un aumento di capitale oppure ad un cessione di asset, anche in vista dell’imminente introduzione delle nuove regole imposte da Basilea 3.

Prysmian, Xinmao pronta ad acquisire Draka

Secondo quanto riportato da alcune fonti Minsheng Banking Corp si è detta pronta a sostenere l’offerta da 1 miliardo di euro avanzata da Xinmao per acquisire Draka, società olandese attiva nel settore dei cavi e che ha già ricevuto un’offerta da Prysmian.

Le indiscrezioni, secondo cui la banca e l’azienda cinese sarebbero già giunte ad un accordo per il finanziamento dell’operazione, hanno contribuito a restituire credibilità all’operazione, dal momento che la maggior parte degli analisti aveva guardato con un certo scetticismo la possibilità che l’azienda cinese riuscisse ad acquisire Draka.

Accordo De Benedetti e Tamburi

De Benedetti e Tamburi hanno risolto i loro attriti, infatti i due soci M&C hanno trovato un accordo che stabilisce l’acquisto da parte di Carlo De Benedetti di 80 milioni di azioni ordinarie di Management & Capitali da Tamburi Investment Partners e da Secontip.

Il valore complessivo dell’operazione è pari al 16,87% del capitale del fondo salva imprese fondato dallo stesso De Benedetti.

Prysmian non alzerà la suo offerta per Draka

Frank Dorjee, amministratore delegato di Draka, ha fatto sapere che per il gruppo olandese al momento quella avanzata da Prysmian rappresenta un’ottima offerta, tanto che la stessa azienda l’ha raccomandata ai suoi azionisti in quanto con ogni probabilità porterà valore al gruppo e favorirà la sua crescita.

Nello stesso comunicato, inoltre, l’amministratore delegato ha anche smentito le voci circolate ieri e che parlavano di una controfferta da parte della cinese Tianjin Xinmao, spiegando che si è trattato solo di un comunicato stampa e non di un’offerta vera e propria.

Prysmian offerta per Draka superata da Tianjin Xinmao

Dopo la notizia del lancio dell’offerta su Draka da parte di Prysmian, nonostante sia stata diffusa solo stamattina, l’acquisizione sembrava già conclusa, soprattutto perché la famiglia Flint, principale azionista della società, aveva detto di appoggiare l’offerta di Prysmian in pieno e si era già detta pronta ad aderire in maniera irrevocabile.

A poche ore dall’offerta di Prysmian, tuttavia, è arrivata una controfferta da parte di Tianjin Xinmao Science and Technology, che ha fatto sapere di aver lanciato un’offerta in contanti pari a 20,50 euro per azione su Draka.

Coin in rialzo dopo interesse Borletti

Le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Milano Finanza, secondo cui la decisione di Tamburi I.P. di portare al 14,81% la sua quota in Borletti Group France sarebbe un chiaro segnale di un vicino ingresso del gruppo Borletti nella gara per Coin, ha fatto schizzare in alto il titolo della famosa catena di negozi, che a Piazza Affari registra una crescita del 2,83% a 7,265 euro.

Lo stesso Maurizio Borletti, presidente del gruppo azionista di Rinascente e Printemps, ha in parte confermato le indiscrezioni, spiegando che il management della sua azienda sta studiando il dossier ma non è stata ancora presa alcuna decisione in merito, per cui è ancora tropo presto per affermare di essere interessati alla società.

Bhp Billiton ritira offerta per Potash

Sembrava che il colosso petrolifero Bhp Billiton fosse disposto a tutto pur di riuscire a mettere le mani su Potash, azienda leader nel settore dei fertilizzanti, ma alla fine ha deciso di gettare la spugna e di rinunciare all’acquisizione.

L’azienda petrolifera, infatti, ha comunicato di aver deciso di ritirare l’offerta di 39 miliardi di dollari avanzata per rilevare Potash, una somma che sia management di Potash che lo stesso governo canadese hanno definito troppo bassa in relazione a quelle che sono le potenzialità di crescita dell’azienda, visto soprattutto il crescente uso dei fertilizzanti registrato negli ultimi anni.

LVMH acquisizione 14,2% Hermès

LVMH, abbreviazione di Louis Vuitton Moët Hennessy, holding francese specializzata nel mercato dei beni di lusso, che controlla la famosa Louis Vuitton, ha annunciato ufficialmente di aver portato a termine l’acquisizione del 14,2% di Hermès, azienda francese di moda.

Inoltre LVMH ha dichiarato di poter aumentare la sua quota in Hermès al 17,1% del capitale, grazie ad alcuni strumenti derivati.

Telecom aumenta quota in Sofora

Telecom Italia ha fatto sapere di aver formalizzato l’accordo destinato all’acquisizione della maggioranza del capitale di Sofora Telecomunicaciones S.A., holding che controlla Telecom Argentina. Le autorità antitrust del settore delle telecomunicazioni in Argentina hanno infatti fornito la loro approvazione.

L’accordo, in particolare, consentirà a Telecom di rafforzare la sua posizione portandola dal 50% al 58% del capitale, un’operazione che per la compagnia telefonica non comporta nessun esborso e le consente al contempo di consolidare linea per linea i risultati di Sofora/gruppo Telecom Argentina a partire dal quarto trimestre 2010.