La crisi vera e propria si avrà nei conti 2009 secondo Mediobanca

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E’ stato portato avanti uno studio approfondito basato su 2022 società da parte dell’Ufficio studi di Piazzetta Cuccia, che ha rilevato che la vera crisi in Italia si vedrà nei conti del 2009, dopo un 2008 chiuso con ricavi a +6%, margini a -13,5% e utili a -16,1%.

Nel primo semestre 2009 infatti i ricavi sono già scesi di ben il 30% per il settore energia e addirittura del 60% per il settore manifatturiero, comunque il sistema economico italiano sembra in grado di assorbire il colpo, grazie soprattutto ad un margine di liquidità pari al 10,7%.

Secondo BofA Merrill Lynch il peggio è passato, Stoxx 600 in crescita

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Bank of America / Merrill Lynch vede un futuro in netta ripresa dalla crisi attuale, e neppure troppo lontano, infatti prevede che l’indice europeo Stoxx 600 raggiungerà i 300 punti entro la fine del 2010, andando così a mettere a segno un incremento del 33%.

Il periodo peggiore della recessione è ormai già passato, fanno sapere dalla Merrill Lynch, sebbene si sia registrato un ritardo all’inizio della ripresa europea; il continuo flusso di liquidità e il miglioramento dell’economia mondiale stanno trascinando fuori dal periodo più nero anche l’economia del Vecchio Continente.

Unicredit raggiunge i 2,04 euro

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Il titolo Unicredit ha fatto registrare nell’ultimo periodo, a partire dal 13 luglio, praticamente da 2 settimane a questa parte, una netta risalita, ripetendo così l’allungo del mese di giugno.

La resistenza statica del titolo era posta a 2,04 euro, cifra a cui ormai è giunto il titolo (proprio in questo momento in borsa Unicredit vale 2,045 euro per azione).

Telecom Italia si ritira dalla gara per Sia-Ssb

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Telecom Italia perde terreno in borsa, -0,53% a quota 0,93 euro, in seguito alle voci secondo cui l’azienda non è più in trattativa con la Sia-Ssb, società che opera nel settore dell’Information & Communication Technology, fornendo servizi e soluzioni alla comunità finanziaria internazionale nelle aree del processing delle carte di pagamento, dei sistemi di pagamento, dei capital markets e dei servizi di rete per la connettività e per la messaggistica.

Telecom Italia detiene attualmente il 4% di Sia-Ssb, che corrisponde a 378 milioni di euro di ricavi e utile netto di 11 milioni.

Fiat elogiata da Fitch

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L’agenzia di rating Fitch ha pubblicato un documento che afferma che il mondo dell’industria dell’auto è destinato ancora a passare momenti difficili perlomeno per i prossimi 18 mesi. Fitch ha trattato a tutto campo il settore auto, prendendo in considerazioni le mosse strategiche operate dalle varie case automobilistiche.

Secondo Fitch il problema principale ora è che la gente o non compra auto, oppure si rivolge verso le auto a basso prezzo, quelle economiche, che ovviamente non forniscono grande guadagno alla casa produttrice. Inoltre Fitch sottolinea come potrebbe essere incerto il periodo seguente all’interruzione degli aiuti governativi.

Draghi sugli stipendi dei manager

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Al termine della conferenza stampa del G30 a Palazzo Koch, ha parlato Mario Draghi, presidente dell’Fsb (Financial stability board).

Draghi ha affermato che gli stipendi dei manager sono stati uno degli argomenti principali trattati durante il G30: “Ho tratto grandi benefici, specialmente per l’agenda della riunione dell’Fsb. L’agenda beneficerà molto di queste discussioni e dei temi affrontati. Il G-30 ha fissato l’agenda del Financial Stability Board che si terrá il 26 e il 27 giugno prossimi a Basilea.”

Unioncamere prevede un calo dell’occupazione

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I dati che emergono dal Rapporto annuale Unioncamere, realizzato in base alle anticipazioni del sistema informativo Excelsior che analizza i dati di 57 mila imprese, sono negativi ma non drammatici.

Il Rapporto, infatti, revede un calo dell’occupazione nel settore privato pari al 2%, ossia circa 220mila unità. Il calo, tuttavia, non sarà dovuto ai tagli delle imprese conseguenti la crisi economica ma quanto più a una diminuzione di nuove assunzioni: si prevede che durante il 2009 ci saranno circa 700.000 assunzioni in meno rispetto al 2008.

Crisi economica in lieve calo

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Il governatore della Banca D’Italia Mario Draghi ha fatto sapere, durante il summit Financial stability board del quale risulta presidente, che la situazione della crisi economica mondiale sta subendo un lieve miglioramento e che il periodo peggiore ormai è superato.

I mercati stanno ricominciando ad avere più fiducia e molti investitori hanno ricominciato ad investire in borsa.

Ci sono settori che, anche durante l’ultimo periodo, non hanno conosciuto crisi come ad esempio il settore tecnologico che ha avuto sempre transazioni positive.

In Giappone crollano le vendite del 5,8%

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Anche il Giappone, come del resto anche il resto del mondo, sta subendo una forte crisi delle vendite causata sopratutto da una forte riduzione delle esportazioni verso i paesi occidentali.

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.

Rimbalzo Fiat probabile dopo settimana da rally

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Dopo aver toccato quota 6,70 euro per azione durante il mese di novembre il titolo fiat, attraverso una serie di parabole di concavità verso il basso e concavità verso l’alto, aveva toccato addirittura quota 3,5 euro per azione, ma grazie all’annuncio di Sergio Marchionne di procedere con l’acquisto del gruppo Chrysler senza però investirci nemmeno un euro, il titolo nell’ultima settimana è riuscito a guadagnare, attraverso performance del 27% e a posizionarsi a 6,85 recuperando in un paio di sedute tutto quello che era stato perso nei mesi scorsi.

Il FOMC lascia i tassi invariati

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Il FOMC (Federal Open Market Committee della Fed) ha deciso di lasciare i tassi invariati tra lo 0 e lo 0.25% ma ha indicato che le prospettive per l’economia Usa sono molto peggiori del previsto e ha preannunciato di intervenire direttamente sul mercato come comunicato in passati incontri. Questi interventi si caratterizzeranno per l’acquisto di titoli del Tesoro a lungo termine per un controvalore di circa 300 miliardi di Usd nei prossimi sei mesi.

È stato anche sottolineato come il pericolo attuale sia l’aggravarsi di questa situazione di deflazione che è uno dei sintomi principali che si denota in periodi di recessione. Analizzando più approfonditamente l’analisi del FOMC si può vedere come il rimbalzo dei titoli azionari delle ultime settimane non sia effettivamente riconducibile ad un reale scenario positivo all’orizzonte ribadendo che crescita economica e stabilità dei prezzi dovranno essere riportati tramite interventi straordinari.

La borsa americana si riprende dalla crisi

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La propensione al rischio è stata alle stelle nelle giornata di ieri come non si vedeva da parecchie settimane. La borsa Usa ha visto un rialzo notevole con un S&P500 che è salito del 6.37% e pesando sulle quotazioni di dollaro e Yen che hanno risentito negativamente alle buone notizie provenienti da Citigroup che ha fornito dati di bilancio positivi per la prima volta da circa 2 anni.

Il Governatore Bernanke ha inoltre assicurato che la Fed fornirà alle banche tutto il capitale necessario a superare questa crisi con lo scopo di aiutare il sistema finanziario e ha richiesto un intervento che dovrà evitare il riproporsi di tali situazioni in futuro.

Dollaro in salita continua, Euro critico

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Il dollaro ha vissuto un’altra settimana di rialzi in un trend che continua ad essere ascendente e il DXY continua a confermare il trend in salita per il biglietto verde. La permanenza al di sopra di 88 dovrebbe confermare il trend rialzista del dollaro nei prossimi giorni.

Tra i dati che verranno pubblicati questa settimana ci saranno i dati delle vendite al dettaglio che saranno negativi per l’ennesima volta anche in virtù dei dati della disoccupazione pubblicati venerdì passato. Tutti I settori sono in una pesante fase di contrazione e il settore auto dovrebbe essere quello maggiormente sotto pressione. Vedremo quali saranno le reazioni del mercato azionario e questo potrebbe avere delle influenze sulle quotazioni del dollaro.