Andamento delle principali valute

sala interna della banca centrale europea

Il Gbp ha chiuso la giornata in ribasso ieri e il cross rimane sopra gli 1.40. Questa volta il Gbp ha reagito al taglio dei tassi con un indebolimento. Il taglio ha rispettato le aspettative ed ha portato i tassi al livello record dello 0.5% andando quasi a pareggiare i tassi esistenti ora in Usa e Giappone.

La BoE ha suggerito che nei prossimi mesi manterrà un orientamento più neutrale relativamente ai tassi di interesse e questo potrebbe far vivere rialzi al Gbp nelle prossime settimane.

Cina e America iniziano una stimolazione economica

cina crisi

Le notizie provenienti dalla Cina relativamente all’annuncio di un piano di stimolo economico e le indicazioni relativamente alla possibilità che la GM possa arrivare a fallire sono state le notizie più importanti della giornata.

I dati macro della giornata sono stati contrastati con uno scenario che rimane sempre difficile.

I dati sui jobless sono stati meno negativi del previsto rispetto alla settimana passata ma rimangono a dei livelli prossimi a quelli del 1982.

Se Trichet non taglia i tassi l’euro crescerà ancora

trichet

La Bce dovrebbe tagliare i tassi di 50pb portandoli al minimo storico di 1.50%.

I dati sull’inflazione sono stati negativi mostrando segni di decrescita dei prezzi e rischi di inizio di un processo di deflazione. Ancor più di quanto detto per il Regno Unito, il discorso post decisione della Banca Centrale avrà la sua importanza.

Infatti Trichet ha sempre una grande influenza sull’andamento del mercato e secondo molti dovrebbe negare la possibilità di ulteriori tagli del costo del denaro.

Come procede la giornata di oggi

euro169

La seconda giornata consecutiva priva di movimenti significativi relativamente al dollaro ha visto un leggero rafforzamento per il biglietto verde e lo Jpy. I dati comunicati nella giornata di ieri hanno visto un calo maggiore delle aspettative nelle pending home sales pari al 7.7%.

Il discorso di Bernanke ha chiarito che gli Usa avranno obbligatoriamente la necessita di espandere il proprio deficit e i mezzi che verranno destinati al settore bancario saranno di circa 700 miliardi di Usd. Il governatore della banca centrale ha anche detto che il salvataggio di AIG lo ha particolarmente “infastidito” rispetto ad altri interventi governativi ma l’obiettivo della Fed deve comunque essere quello di permettere al sistema finanziario di continuare ad andare avanti e quindi non si tirerà indietro neanche in questo caso.

Probabile taglio del costo del denaro da parte della BCE

bce_logo

Il dollaro ha chiuso la settimana passata vicinissimo ai massimi da circa 3 anni nel Dollar Index e l’inizio di settimana potrebbe vedere importantissimi movimenti che potrebbero essere determinanti per il futuro prossimo. La posizione da prendere sul biglietto verde dovrà tenere conto di quanto sta accadendo negli Usa con dei dati sul Pil terrificanti e delle decisioni da parte di Obama molto coraggiose.

Il primo elemento che potrà avere degli effetti sull’andamento del dollaro nelle prossime settimane sarà legata alle politiche intraprese da Obama che con un’intenzione di intervenire direttamente nel capitale di grandi banche potrebbe far accrescere il rapporto deficit/pil Usa che si trova al 12,5%.

Berkshire Hathaway di Warren Buffett ottiene dei pessimi risultati nel 2008

berkshire-hathaway

Tutti conoscono la crisi e tutti conoscono Warren Buffet. Il 2008 è stato l’anno della crisi per tutte le imprese mondiali e perfino la Berkshire Hathaway, una delle holding più grandi del mondo controllata dal re dei Mc Donalds Warren Buffet, ha calato i suoi fatturati rispetto all’anno precedente.

La Berkshire Hathaway è un’azienda che fattura intorno ai 100 miliardi di dollari l’anno ed è valutata dagli analisti ben 40 miliardi di dollari.

Analisi tecnica euro/dollaro/yen

banconote da 1000 yen

Il dollaro ha avuto anche nel corso della giornata di ieri dei leggeri rafforzamenti sulla scia di dichiarazioni e dati che lasciano spazio a maggiore ottimismo.

Le ultime giornate continuano a dimostrare dal punto di vista tecnico come la situazione attuale sia particolarmente importante con il Dollar index che si sta consolidando formando un triangolo ascendente che potrebbe prossimamente rompere i massimi del 2008 confermando la tendenza rialzista. Solamente una rottura dei valori massimi registrati nel corso di lunedì andrebbe a negare tale scenario.

Unicredit Banca, perde lo 0,47% raggiungendo 0,96 euro

unicredit

Nella giornata di oggi il titolo Unicredit si assesta sotto la soglia psicologica di un dollaro per azione toccando picchi in discesa a 0,95 euro e chiudendo a fine serata a 0,96 euro. Dopo essere partita con 1,1 euro per azione alle 14:30 ha sfondato cedendo al ribasso ben lo 0,47%.

Il calo della giornata di oggi è possibile che sia dipeso dall’aumento di capitale della banca deliberato proprio nella giornata di ieri.

Prezzi delle case in calo del 18%

casa in vendita con cartello for sale

Le ultime sedute dei mercati finanziari hanno ristabilito le condizioni di volatilità che avevamo visto nell’ultima parte del 2008 con movimenti di diversi punti percentuali. La giornata di ieri è stata particolarmente significativa per una serie di dati tanto negativi quanto attesi. Tra i più rilevanti vanno segnalati l’indice dei prezzi delle case (in calo del 18,23%) e l’indice della fiducia dei consumatori (ai più bassi livelli dal ’67).

In tutto questo contesto il discorso di Bernanke può essere considerato almeno in parte “colpevole” dei movimenti che abbiamo notato sui mercati. Il governatore della Fed ha denotato la situazione attuale indicando come tale condizione economica non sia ancora prossima alla conclusione e sottolineando che i tassi di interesse rimarranno per tutto il 2009 a questi livelli.

Banche USA: nessuna nazionalizzazione

Crescita del mercato americano

Il Tesoro Usa insieme ad una serie di istituzioni hanno pubblicato ieri nel pomeriggio un intervento chiarificatore sui piani del governo evidenziati il 10 Febbraio ma non ha avuto nessun effetto benefico sulle quotazioni in borsa e non è riuscito a respingere verso alto le quotazioni borsistiche che hanno chiuso la giornata ai minimi dal 1997.

In questo modo il dollaro e lo Yen hanno finito la giornata in rialzo se confrontati con l’inizio settimana piuttosto burrascoso che aveva visto entrambe le valute perdere parecchie posizioni nei confronti dell’Euro in particolar modo. L’intervento sopra menzionato ha chiarificato che lo stato non ha intenzione di nazionalizzare le principali banche del paese (smentendo le voci che circolavano su Citigroup) ed il programma di rilancio avrà il solo effetto di controllare che le banche in difficoltà siano sufficientemente capitalizzate e potrebbe prevedere degli sforzi ulteriori per iniettare liquidità laddove il mercato richiederebbe sostegno alle banche con maggiori problemi.

Settimana scorsa protagonista l’oro

oro

La settimana passata si è chiusa in maniera burrascosa con dei movimenti che hanno dato segnali di diversa natura.

Il primo movimento da notare per chi ama investire nell’oro è stato quello dell’oro che ha sfondato la barriera dei 1000 dollaro per poi ritornare sotto questo valore. I mercati azionari hanno avuto l’ennesimo crollo significativo e i titoli di stato hanno avuto un rally importantissimo.

La reazione delle principali valute fa riflettere su alcune considerazioni fatte finora relativamente alle correlazioni che hanno guidato il mercato in questi ultimi mesi. Prima fra tutte è quella relativa al movimento di dollaro e yen che hanno chiuso in pesante ribasso nei confronti di valute a maggior rendimento e mettendo a rischio quel valore intrinseco di valute più sicure che hanno avuto a partire dall’inizio di questa crisi.

Il dollaro continua a crescere, colpa dell’euro debole

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Il dollaro ha visto nuovi rafforzamenti nella giornata di ieri. I dati sul settore immobiliare sono stati in nuovo calo raggiungendo i minimi del 1955. Allo stesso tempo i prezzi di importazione sono calati per il sesto mese consecutivo nel mese di Gennaio con un calo su base annua del 12.5% a causa di un dollaro che si sta continuando a rivalutare ed un calo nei prezzi delle materie prime. A questo va aggiunto il terzo calo consecutivo nella produzione industriale per un valore pari all’1.8%.

Nel frattempo, per quanto riguarda il settore immobiliare, Obama ha annunciato un programma di 275 miliardi di dollari che andrà a sostegno di famiglie che stanno avendo i maggiori problemi nell’affrontare il pagamento di mutui. Il tesoro acquisterà azioni privilegiate in società quali Fannie Mae e Freddie Mac per un controvalore di 200 miliardi di dollari. Il rapporto del FOMC non ha portato particolari novità salvo dare maggiori prospettive relativamente alla crescita, alla disoccupazione e alla inflazione a breve termine e dandosi un obiettivo di inflazione pari al 2% (in linea con gli obiettivi di altre banche centrali).

Il negativo delle borse europee danno forza al dollaro

Un’altra giornata negativa per le borse europee ha portato a nuovi rafforzamenti di USD e JPY che hanno visto forti rialzi nei confronti della maggior parte delle valute salvo il GBP. Il motivo del crollo delle borse nella giornata di ieri può essere legato alle notizie uscite da Moody che ha dichiarato che il sistema bancario dell’Europa orientale sta diventando molto vulnerabile e il rischio di contagio per le banche dell’Europa occidentale con attività anche nell’est Europa è molto elevato.

In questo contesto molte istituzioni finanziarie potrebbero subire delle riduzioni nei rating. Neanche l’approvazione del piano di stimolo fiscale da parte del Presidente Obama, che ieri ha firmato il piano da 787 miliardi di dollari, ha avuto l’effetto di far recuperare il mercato azionario e rimangono molti dubbi sulla risoluzione della situazione attuale. Tra le notizie pubblicate ieri bisogna sottolineare il crollo del New York Fed Survey che ha segnato un crollo senza precedenti scendendo ben al di sotto delle aspettative e indicando che il settore manifatturiero vive un momentaccio.

La crisi finanziaria durerà ancora qualche mese

Il mercato azionario Usa ha iniziato la giornata in rialzo ma una serie di notizie negative ha avuto l’effetto di far scendere le quotazioni e chiudere la giornata in ribasso avendo come effetto il rafforzamento del dollaro.

Tra le notizie che hanno depresso il mercato ci sono i dati negativi presentati dalla Time Warner e Kraft Foods e l’abbassamento del rating della Russia che é stato portato a tripla B ed avvicinandosi sempre maggiormente alla classificazione come junk bonds. L’indice ISM é aumentato a 42.9 rispetto al precedente dato rilevato a 40.1. Siamo comunque sotto i 50 punti e quindi si conferma la forte contrazione del mercato: si continuano a vedere cali nei nuovi ordini e l’attesa per domani con i dati sulla disoccupazione é elevatissima.

I dati dovrebbero essere ancora una volta drammatici e ci si attende la perdita di altri 500.000 posti di lavoro. Anche l’indice ADP rilevato ieri é stato negativo in tal senso.